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Edizione del 12/05/2021
Estratto da pag. 1
Le richieste delle Regioni al governo: superare indice Rt sintomi e sistema a colori. Speranza: "Fase nuova, giusto adeguare i parametri"
Cancellare l’indice Rt sintomi, superare il sistema a colori e dare un peso maggiore alla situazione di stress dei reparti Covid. Di fronte al rischio di piombare nelle zone con maggiori restrizioni nel pieno della stagione turistica, le Regioni chiedono al governo l’istituzione immediata di un tavolo tecnico per valutare le modifiche ai parametri di valutazione del rischio. “Lâ??obiettivo è quello di avere parametri chiari, fortemente semplificati e in grado di generare automatismi per quel che riguarda gli scenari che coinvolgono le attività sociali ed economiche”, dice il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga dopo l’incontro il ministri Maria Stella Gelmini e Roberto Speranza, che ha mostrato immediata apertura alle richieste parlando di una “fase nuova”.

In una fase in cui il contagio decelera e, grazie alla copertura vaccinale, il virus colpirà sempre meno le fasce più a rischio per lo sviluppo di forme gravi di Covid-19, i presidenti di Regioni vogliono una rivoluzione del sistema di mitigazione del rischio. “A seguito della situazione pandemica contingente nel Paese è prioritario – conferma Fedriga – superare lâ??attuale incidenza dellâ??Rt come parametro guida per determinare lo scenario nei diversi territori, a vantaggio del tasso di incidenza e del tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica”. La garanzia richiesta, in sostanza, è quella di tutelarsi di fronte a repentini declassamenti, “dovuti a indicatori poco rilevanti in termini di impatto reale sul sistema sanitario, anche in vista della stagione turistica”.

Le proposte hanno trovato una disponibilità da parte del ministro della Salute, che durante l’incontro ha spiegato: “Il modello adottato in questi mesi ha funzionato e ci ha consentito di affrontare la seconda e terza ondata senza un lockdown generalizzato, ma con specifiche misure territoriali. Ora, nella nuova fase, caratterizzata dal forte avanzamento della campagna di vaccinazione e dai miglioramenti dovuto alle misure adottate, lavoriamo con lâ??Istituto superiore di sanità e con le Regioni per adeguare il modello”. L’idea, ha aggiunto, è quella di dare “maggiore centralità di indicatori quali lâ??incidenza e il sovraccarico dei servizi ospedalieri”, salvaguardando allo stesso tempo “lâ??uso di sistemi di allerta precoci che possano consentire interventi adeguati e tempestivi sempre differenziando tra diversi territori”.

La richiesta dei presidenti è quella di arrivare già “entro questa settimana” a una proposta condivisa Governo-Regioni, guarda già oltre perché l’obiettivo finale resta quello di “superare definitivamente il sistema delle zone se le condizioni di diffusione del virus lo permetteranno”. Tra le proposte c’è anche infatti quella di “superare il meccanismo dei 4 colori” e di sostituirli con 3 livelli di rischio: basso (avrebbe determinato misure simili alla zona bianca), medio (limitazione di alcune attività) e alto (dove sarebbe potuto restare in vigore il coprifuoco).

Allo stesso tempo le Regioni vorrebbero anche garantire un numero minimo di tamponi che sia proporzionale al livello di incidenza del contagio allâ??interno di una regione. Nel dettaglio: in zona rossa, che scatterebbe con oltre 250 casi ogni 100mila abitanti in sette giorni, andrebbe effettuato un minimo di 500 tamponi. In arancione, tra i 150 e i 249 casi, il minimo è 250. In gialla, tra i 50 e 149 casi, se ne effettuano almeno 150. In bianca, fino a 49 a casi, almeno 100. Il governo, si apprende dai presidenti, avrebbe manifestato “apertura” sulla proposta, che dovrà trovare risposta concreta nei prossimi giorni.

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