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Edizione del 12/05/2021
Estratto da pag. 1
Coronavirus, Tesei in `pressing` su Draghi: "Coprifuoco alle 23 e riaprire i ristoranti al chiuso"
La presidente dell''Umbria: "Il termine delle ore 22 è incomprensibile, come non si capisce perché venga impedito di lavorare ai ristoratori nel rispetto dei protocolli di sicurezza elaborati lo scorso anno dalle Regioni"
La presidente dell'Umbria: "Il termine delle ore 22 è incomprensibile, come non si capisce perché venga impedito di lavorare ai ristoratori nel rispetto dei protocolli di sicurezza elaborati lo scorso anno dalle Regioni"

Mentre è in corso un 'braccio di ferro' tra il Governo e gran parte delle Regioni sullo spostamento del coprifuoco dalle 22 alla mezzanotte, anche Donatella Tesei va in 'pressing' sull'esecutivo.

COPRIFUOCO - "La mia posizione è stata fin dall'inizio sempre chiara - ha detto questa mattina la presidente dell'Umbria in collegamento con la trasmissione 'Radio anch'io' su Rai Radio 1 -. Riaperture in modo graduale sì, ma questo coprifuoco alle 22 è ingiustificato e non permette oltrettutto ai ristoranti di lavorare fino a quell'ora, perché la gente deve avere anche il tempo di tornare a casa. Non riesco a comprenderne le ragioni, sarebbe normale spostarlo almeno alle 23 e anche in Conferenza delle Regioni auspichiamo tutti che si possa correggere".

RISTORANTI AL CHIUSO - Poi la Tesei affronta il tema della riapertura anche per i ristoranti al chiuso: "Già l'anno scorso le Regioni lavorarono molto per fornire protocolli di sicurezza per tutte le attività, compresa la ristorazione. Se per motivi di cautela si volevano rafforzare quei protocolli, ad esempio su distanziamento tavoli, lo si poteva fare, ma anche in questo caso non si comprende perché venga negata completamente la possibilità di esercitare al chiuso. Anche perché - sottolinea la 'governatrice' umbra - ci sono ristoranti che hanno solo posti al chiuso”.

RICHIAMI PFIZER - Un'altra questione toccata è quella del vaccino Comirnaty, con la direttrice di Pfizer Italia (Valeria Marino) che ha consigliato di rispettare l'intervallo di 21 giorni tra prima e seconda dose mentre il Comitato tecnico scientifico ha dato il suo 'placet' a estenderlo fino a 42 giorni: "Di questo, com'è giusto che sia, se ne occupa il Cts e noi cercheremo di seguire indicazioni. Il problema serio però - conclude la Tesei -è che ogni tanto si cambiano date e situazioni. Questo si è già visto con AstraZeneca e oggi è un tema da affrontare anche con Pfizer”.

MEDICI 'NO VAX' - Chiusura sul problema dei medici 'no vax', presenti anche in Umbria: "Noi abbiamo invitato con molta determinazione tutti a vaccinarsi, lo faremo ancora e poi - conclude la presidente - non potremo permettere che chi opera in Sanità non si sottoponga a vaccinazione. Devo però dire che finora nella nostra regione c'è stata un'adesione alla campagna vaccinale abbastanza alta”.

 

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