repubblica.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 671454
Edizione del 10/02/2020
Estratto da pag. 1
Prescrizione, Italia Viva: "Il governo rischia. Pronti a sfiduciare Bonafede" - la Repubblica
Il partito di Renzi annuncia le sue contromosse in caso venga posta la questione di fiducia. Bellanova dice che "la mediazione di Conte non basta"
ROMA - Sulla prescrizione il governo rischia di cadere. Teresa Bellanova, capodelegazione di Italia Viva nell'esecutivo, non usa mezzi termini: "Se il governo insiste sulla prescrizione così com'è, sì. Rischia", dice a Giovanni Minoli sui Radio1. E la mininistra delle Politiche agricole spiega anche che "la mediazione di Conte non basta". Concetti che ricalcano quelli che trapelano da varie fonti del partito renziano.

rep

Editoriale



Anatomia di un governo orfano

di EZIO MAURO

Anche il coordinatore nazionale dei renziani, Ettore Rosato, annuncia battaglia. "Andremo avanti sulla nostra strada, sulla prescrizione come sull'economia - dice - Sui principi non si fanno passi indietro, saremo coerenti fino alla fine, sugli altri temi parteciperemo ai tavoli aperti dal premier Conte. Noi facciamo battaglie in positivo. Non minacciamo nessuno, non pretendiamo, noi vogliamo convincere".

Focus - Prescrizione, la posta in gioco

in riproduzione....

Condividi

 

Alla fine interviene lo stesso Matteo Renzi. "Noi non molliamo nemmeno di un centimetro. Dicono che io mi fermo per aspettare le nomine. Si vede che non mi conoscono", dice l'ex premier in attesa di incontrare questa sera i suoi gruppi parlamentari. Poi insiste e su Facebook scrive: "Per giorni hanno detto che Italia Viva avrebbe mollato e che mi sarei venduto per due poltrone. Fake news! Non si molla! Se davvero presenteranno decreto o emendamento su prescrizione noi voteremo contro. Si tengano le loro poltrone, noi ci teniamo i nostri valori. Sui diritti dei cittadini non si fanno pasticci da azzeccagarbugli. A testa alta".

rep

Intervista



Andrea Orlando: “Renzi? Sulla prescrizione aiuta Bonafede”

di GIOVANNA CASADIO

Dem e 5S contro Italia Viva

Le reazioni degli altri soci della maggioranza non tardano ad arrivare. "Qualcuno oggi tra le fila di Italia Viva chiama in causa il ministro Bonafede con accenti totalmente fuori luogo. Gli attacchi e le costanti minacce sono inaccettabili: se intendono aprire la crisi di governo lo si dica chiaramente e si faccia secondo modi e procedure istituzionali. A quel punto gli italiani sapranno chiaramente chi vuole fare il loro interesse e chi no", dice Vito Crimi, capo politico reggente del Movimento Cinque Stelle.

"Attenti - avverte la sottosegretaria dem allo Sviluppo economico Alessia Morani - Mi pare che si stia veramente esagerando. Se un partito di maggioranza presenta una mozione di sfiducia nei confronti di un proprio ministro è tecnicamente una mozione di sfiducia verso il proprio governo, considerato anche che Bonafede è il capo delegazione del M5s". Sulla stessa lunghezza d'onda Dario Franceschini, capodelegazione al governo del Pd: "Se un partito di maggioranza minaccia di sfiduciare un ministro, sta minacciando di sfiduciare l'intero governo".

Prescrizione, Conte: "C'è margine per lavorare insieme. Battaglia non è parola adatta per alleati di governo"

in riproduzione....

Condividi

 

"Nessuno abusi del senso di responsabilità e della pazienza del Partito democratico", rincara Francesco Boccia.  Secondo il ministro dem degli Affari regionali, Nicola Zingaretti  "con grande generosità, responsabilità e senso dello Stato, ha trasformato il Pd nel partito che si è messo sulle spalle le responsabilità maggiori per ricucire il Paese nei numerosi strappi, anche sociali, alimentati in questi anni dalla Lega e dai nazionalisti". "Sottovalutare tutto questo per rivendicare ogni giorno uno spazio nel dibattito politico, alimentando ulteriori conflitti - conclude Boccia - non solo è sbagliato ma rischia di creare nella maggioranza fratture insanabili".

Il testo non ancora presentato

In questo balletto di dichiarazioni e minacce più o meno velate,
il famoso emendamento frutto del lodo Conte, che dovrebbe entrare nel decreto Milleproroghe, non è stato ancora presentato. "Per evitare che mi chiamino a turno tutti i giornalisti esistenti lo dico qui: al momento in Commissione non è arrivato alcun emendamento governativo al Milleproroghe sulla prescrizione: quindi non posso dire se sia ammissibile o meno perché non c'è", scrive su Twitter il presidente della Commissione Bilancio della Camera, il leghista Claudio Borghi.

Politica



Governo, dalla prescrizione al coronavirus fino al voto sulla Gregoretti: gli ostacoli della settimana politica

Il testo potrebbe arrivare domani. Dopo un Consiglio dei ministri che ancora però non è stato convocato. Negli ambienti di Palazzo Chigi circola anche l'ipotesi che prima del varo del testo ci possa essere un passaggio di Conte al Quirinale. Magari per affrontare il tema dell'incostituzionalità del lodo Conte che viene sollevata da molte parti. E al Quirinale si vuole appellare anche Forza Italia. La capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini chiede al presidente Roberto Fico di non ammettere eventuali emendamenti al Milleproroghe. E aggiunge che "se a Montecitorio fosse avallato questo assurdo emendamento, Forza Italia  è pronta a chiedere udienza al capo dello Stato, Sergio Mattarella, affinché vengano salvaguardate le prerogative delle Camere e la regolarità dei lavori parlamentari".