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Edizione del 10/05/2021
Estratto da pag. 1
Migranti, l`assessore Scavone convoca la commissione della Conferenza delle Regioni. Gelarda (Lega): "Lampedusa esplode mentre l`economia siciliana collassa" - Sicilia20News
Una vera emergenza sociale che va affrontata in sede nazionale, come il presidente Musumeci ha più volte ribadito al governo centrale
“Una vera e propria emergenza sociale che va affrontata in sede nazionale, come il presidente Musumeci ha più volte ribadito al governo centrale, perché la Sicilia non può essere lasciata sola a gestire le migliaia di migranti che da qualche giorno continuano a sbarcare sulle coste isolane”. È quanto afferma Antonio Scavone, che, nella qualità di coordinatore della commissione immigrazione, ha convocato, per mercoledì prossimo alle 11,30, la Conferenza delle Regioni per affrontare il problema.

“Nelle ultime 24 ore – ha dichiarato Scavone – nella sola isola di Lampedusa sono sbarcati 2 mila migranti e, con l’approssimarsi della bella stagione, la situazione non può che peggiorare. Ho convocato la commissione Immigrazione della Conferenza delle Regioni proprio sulla recrudescenza del fenomeno migratorio, perché si rischia il collasso degli hotspot di tutta la Sicilia oltre che di quello di Lampedusa, e occorre pertanto una cabina di regia nazionale, in cui siano comprese le Regioni, dove condividere le scelte da portare avanti, anche alla luce del peggioramento dei rapporti diplomatici con la Libia a causa della recente aggressione al nostro motopeschereccio di Mazara. La situazione – prosegue l’assessore – è incandescente e non solo perché in un momento di pandemia diventa difficile prestare aiuto, ma anche perché troppo spesso nelle traversate abbiamo assistito a tragedie, con il naufragio e la morte dei migranti”.

“Non è con le sole buone volontà che si risolve il dramma umano dei migranti nel Mediterraneo. Tutti sanno che nelle prossime settimane moriranno altri innocenti (quasi sempre donne e bambini) nel loro disperato viaggio verso le coste siciliane, ma nessuno muove un dito, né a Roma, né a Bruxelles. A gestire questa infinita tragedia hanno lasciato la Sicilia, Lampedusa in testa, con i nostri sanitari, i nostri volontari e i pochi uomini in divisa. Ho chiesto di incontrare il ministro dell’Interno per rinnovare, con il sindaco dell’isola, il nostro appello: Roma punti i piedi con l’Unione europea e pretenda subito la solidarietà più volte invocata dal Pontefice: tutto il resto è vergognosa ipocrisia”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dopo lo sbarco di duemila migranti a Lampedusa negli ultimi due giorni.

“Altri arrivi questa notte a Lampedusa dove ormai si è superata ogni logica e ogni dignità – tuona il responsabile regionale dei dipartimenti della Lega Igor Gelarda. Ai 1500 migranti presenti dentro il centro, che ha una capienza per meno di 300 persone, se ne sono aggiunti un altro migliaio questa notte. Che sono stati tenuti all’addiaccio nella zona del Porto. Mentre 5 milioni e mezzo di siciliani sono prigionieri della zona arancione, siamo costretti anche ad affrontare questa assurda emergenza. Bene ha fatto Salvini a chiedere incontro con Draghi, visto che quello di questi giorni è solo un piccolo assaggio di ciò che accadrà nei prossimi mesi. Oltre ad i costi enormi per la gestione di questa emergenza, comprese le nuove navi quarantena che si dovranno appaltare, non è giusto che ci siano migliaia di attività commerciali in Sicilia ormai al collasso e 5 milioni e mezzo di Siciliani in arancione, mentre i porti sono spalancati. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensa il sindaco Orlando, e tutti quelli come lui che hanno sempre portato avanti il mito inesistente della cultura dell’accoglienza. Cosa pensano davanti ad un dramma di questo tipo, che vede l’Europa girarci le spalle, i lampedusani abbandonati e prigionieri nella loro stessa isola. E soprattutto un problema covid che rischia di scoppiare prepotente, in mezzo a questa promiscuità inverosimile, aggravata da possibili varianti africane. O si interviene immediatamente o la Sicilia verrà invasa – conclude Gelarda.