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Edizione del 10/05/2021
Estratto da pag. 1
Perché l’Rt sale e i ricoveri scendono? Il parametro ha i giorni contati
L’avevamo detto un mese fa: la contraddizione è solo apparente, i vaccinati ri-contagiati non finiscono in ospedale
 Ragusa - Per la terza settimana consecutiva l’indice di contagio nazionale è in risalita, anche se i dati relativi all’epidemia dicono altro. Nell’ultimo monitoraggio del venerdì 7 maggio l’Rt italiano era a 0,89 e l’incidenza a 127 casi per 100mila abitanti; eppure terapie intensive, ricoveri ordinari e decessi diminuiscono. Le regioni sono allarmate: col prossimo monitoraggio alcune potrebbero ritrovarsi con un Rt uguale a 1, costretti a tornare in fascia arancione e a dover richiudere a ridosso dell’estate tutto ciò che avevano appena riaperto. Nonostante gli ospedali siano sempre più vuoti. Alla luce di questo inedito scenario, i governatori hanno chiesto al governo di modificare i criteri di valutazione del rischio e di abbandonare per sempre l'Rt relativo ai contagi, in favore del dato relativo alle ospedalizzazioni, ritenuto più significativo.

Avevamo posto la questione su Ragusanews già a inizio aprile, quando comparvero i primi casi di reinfezione in chi si era vaccinato, facendo presente l’opportunità di differenziare nei nuovi positivi giornalieri i soggetti che hanno contratto il virus da vaccinati (che non rischiano o rischiano in misura molto minore l’ospedalizzazione) da quelli che l’hanno contratto o ri-contratto senza aver ricevuto il vaccino (che al contrario rischiano di sviluppare gli effetti gravi della malattia). Sono i secondi che determinano la mortalità e l’emergenza Covid. I positivi vaccinati, invece, non devono destare allarme - perché non rischiano di affollare le corsie e perdere la vita - e dunque non ha senso infilarli in un computo emergenziale, che determina la fascia di rischio di un territorio.

Ora, spaventati dal ritorno in arancione, i governatori aprono gli occhi: “È arrivato il momento di modificare i parametri di valutazione del colore delle Regioni - dice il presidente della Conferenza delle Regioni, il friulano Fedriga -. Si può lavorare sull'Rt ospedaliero, l'andamento dei ricoveri e delle terapie intensive”. Il vecchio Rt potrebbe essere abbandonati a favore del nuovo già venerdì prossimo, nella cabina di regia sui colori. Lo stesso presidente dell'Iss Brusaferro se n’è accorto: “Siamo in fase di transizione e ci stiamo avvicinando verso un nuovo scenario dove il numero persone vaccinate e protette sta crescendo rapidamente, è chiaro che anche il modello di valutazione del rischio e dell'allerta deve essere modificato”. In un futuro che speriamo il più prossimo possibile il Covid continuerà a circolare ma, non mettendo più a rischio la vita delle persone infettate, potrà essere gestito dalle autorità sanitarie al pari di una influenza.

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