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Edizione del 09/05/2021
Estratto da pag. 1
Rsa, via libera alle visite ai parenti con il certificato vaccinale: sì agli incontri ma all`aperto
La guerra del Covid ieri è finita per 350.000 nonni italiani assistiti presso le RSA. Da oggi e fino al 30 luglio secondo l'ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza è possibile tornare a sfiorarli, mantenendo le misure di sicurezza, per i parenti in possesso di Green Card. Ovvero del documento cartaceo o digitale che dimostra che il visitatore è stato vaccinato due volte o è guarito dal Covid mantenendo gli anticorpi oppure ha fatto un tampone da 48 ore che risulta negativo.
Finalmente circa 2,5 milioni di italiani potranno vedere in presenza i loro genitori o nonni ospitati presso le Residenze. Le famiglie torneranno a un regime di quasi normalità affettiva e psicologica dopo 15 mesi di apartheid con ingressi nelle RSA sbarrati ai parenti. Un sistema brutale che però ha salvato molte vite perché adottato dopo le stragi che hanno sconvolto moltissime strutture residenziali in tutt'Italia. Il ritorno alla normalità non è totale perché il contatto fisico, il classico abbraccio, è limitato dall'obbligo di mantenere misure di sicurezza piuttosto rigide che possono essere superate solo in casi particolari come il pericolo di morte di un ospite. E quindi gli incontri in linea di massima dovrebbero avvenire all'aperto, si deve mantenere assolutamente la mascherina Ffp2, i visitatori non dovrebbero essere più di due per ogni ospite a meno che non ci siano anche badanti o persone che assicurano l'assistenza all'anziano.
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Al di là dei freni e della prudenza che permeano tutta l'ordinanza ministeriale, la riapertura delle RSA segna indubbiamente una svolta ed è sicuramente il frutto più dolce garantito finora dalla campagna vaccinale. Va detto infatti che praticamente il 100% degli ospiti delle Residenze sono stati vaccinati con la seconda dose alla quale è stato dato tutto il tempo di sviluppare adeguate cariche di anticorpi.
LE CONDIZIONI
Per evitare equivoci e comportamenti scorretti l'ordinanza è dettagliata. Si stabilisce infatti che il contatto fisico con l'ospite può avvenire, «in particolari condizioni di esigenze relazionali e affettive», solo se questo è vaccinato o con infezione negli ultimi sei mesi. E' prevista per gli ospiti delle strutture anche la possibilità del rientro in famiglia dopo «specifica regolamentazione da parte delle direzioni sanitarie o del medico curante in accordo con la direzione». Quanto ai nuovi ingressi, poi, il documento stabilisce che se la persona non è vaccinata o ha già avuto la prima dose ma da meno di 14 giorni deve osservare un periodo di quarantena di dieci giorni, oltre che un test all'ingresso e a dieci giorni. Nel caso invece abbia ricevuto entrambi le dosi di vaccino, nessuna quarantena e nessun test sono previsti.
L'ordinanza prevede infine che le misure «potranno essere rimodulate» in base all'evoluzione dello scenario epidemiologico «anche in senso più restrittivo» dal direttore sanitario o l'autorità sanitaria. Il documento, si sottolinea, pone le regole «nel rispetto del documento adottato dal la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, come integrato e validato dal Comitato tecnico scientifico».
«Condividiamo la gioia di chi potrà finalmente rivedere i propri cari dopo la distanza indispensabile per proteggerli», ha commentato il ministro Speranza. «E' una notizia straordinaria, che oltre 2 milioni e mezzo di italiani aspettano da tanto, troppo tempo. Sono stati 14 mesi infernali, durante i quali moltissimi anziani hanno interrotto completamente ogni rapporto con i propri cari ospiti nelle Residenze sanitarie assistenziali», ha detto Dario Francolino, presidente del comitato Open Rsa Now che insieme a Rsa Aperte aveva lanciato appelli al governo e al Presidente della Repubblica Mattarella. Da segnalare infine il plauso politico bipartisan, dal Pd a Forza Italia, al provvedimento.
Ultimo aggiornamento: Domenica 9 Maggio 2021, 07:24
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