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Edizione del 02/05/2021
Estratto da pag. 1
Ponte sullo Stretto, dopo il Pnrr si cercano altre strade
[]ROMA (ITALPRESS) – Il Ponte sullo Stretto non è stato inserito nel Recoveryplan ma c'è chi ha già annunciato battaglia a sostegno della costruzionedell'opera. L'idea è quella di poter comunque cogliere questo particolaremomento per realizzare il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, se noncon le risorse europee del Recovery, attingendo ad altri fondi o utilizzandoaltre forme di finanziamento. Tanti, tra cui parlamentari e amministratori,nelle scorse settimane hanno chiesto che l'infrastruttura fosse inserita nelPiano nazionale di ripresa e resilienza o che almeno vi fossero comprese leopere accessorie, quelle da realizzare a terra. In realtà nel Pnrr per loStretto ha trovato spazio l'acquisto di nuove navi "ecologiche" per uncollegamento più veloce e sostenibile. Il ponte, però, ripetono da più parti,può essere realizzato anche con altri fondi, come quelli strutturali, il fondoper Sviluppo e Coesione o le risorse destinate alle reti Ten-t.Il costo complessivo dell'opera è di 7,1 miliardi di euro, di cui 2,9 miliardinecessari per la costruzione dell'attraversamento sospeso su pile e i restantiper collegamenti stradali e opere accessorie. Il presidente del Consiglio,Mario Draghi, al Senato ha ribadito che per il ponte "c'è una relazione pronta"che "sarà inviata dal ministro delle Infrastrutture al Parlamento per ladiscussione". Nel frattempo, però, continuano a giungere richieste per unosblocco della situazione e diversi parlamentari hanno già annunciato battagliaper superare lo stallo e ottenere una decisione definitiva."Nella programmazione del Pnrr – spiega all'Italpress Francesco Scoma, deputatodi Italia Viva e componente dell'ufficio di presidenza della Camera – vedo unabella somma destinata ad ammodernamenti e prolungamenti dell'alta velocità manon vedo certamente la possibilità che l'alta velocità, quella reale che arrivaa 300 km/h, possa arrivare in Sicilia. Noto che sono destinate somme perl'ammodernamento delle navi che attraversano lo Stretto ma di ponte non se neparla. Penso – evidenzia – che non ci potrà essere sviluppo per tutto il Sudsenza che un'opera così importante venga realizzata".Per Scoma, quindi, questa è "l'ultima occasione". "Ci sono trattative avanzatetra le due regioni, la Sicilia e la Calabria – prosegue -, perché si possaprendere in considerazione la realizzazione di un progetto di finanza, con ilcontributo delle due regioni e imprenditori che sarebbero interessati a gestireil ponte per alcuni anni. Su questa strada anche la Conferenza delle Regioni,all'unanimità, si è espressa favorevolmente affinché – continua – il pontepossa diventare volano per la crescita, soprattutto per gli investimenti che cisono da qui al 2026. Abbiamo un'opportunità: cinque anni di grandi aspettative,buone prospettive e un'iniezione di denaro che difficilmente potrà esserciancora una volta. Ritengo che sia una battaglia da potere ancora sostenere".Secondo il deputato è necessaria comunque "una volontà politica per realizzarele opere". "Credo che sia possibile realizzarlo – ribadisce – anche con lavolontà delle due Regioni: se i due presidenti di Regione insieme afinanziamenti privati decidessero di trovare la strada, lo potrebbero fare".(ITALPRESS).ym/sat/red02-Mag-21 10:30 [INS::INS] Fonte Italpress