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Edizione del 30/04/2021
Estratto da pag. 1
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ROMA Dopo il primo week end in giallo dall’entrata in vigore del decreto riaperture, altre regioni cambiano fascia di colore. Arriva oggi il nuovo monitoraggio che indica il livello di rischio delle varie aree e intanto Palazzo Chigi ha aggiornato le faq (domande frequenti) che chiariscono alcuni aspetti del decreto in vigore.
Valle d’Aosta in rossoPer oggi è fissata la cabina di regia che fornirà indicazioni al ministro della Salute, Roberto Speranza, per le ordinanze che scatteranno lunedì 3. La Valle d’Aosta — unica regione italiana al livello massimo di rischio nella mappa europea dell’Ecdc — potrebbe tornare in rosso dopo appena 7 giorni di arancione. «I contagi superano di poco il limite di 250 casi ogni 100mila abitanti. Tutti gli altri indici, a partire dall’Rt, migliorano» rivendica il presidente Erik Lavevaz. La Sardegna, invece, già pregusta l’arancione: «L’Rt è 0,81 e con i numeri che abbiamo, se confermati dalla cabina di regia, ci andremo sicuramente» spiega l’assessore della Sanità Mario Nieddu. È ancora aperta, invece, la partita della Puglia che vuole la fascia gialla. Contesta il sistema delle fasce a colori il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga: «È stato utile nell’autunno dello scorso anno. Ora si possano trovare strategie diverse per essere più efficaci».
I localiIeri il governo ha chiarito alcuni dubbi relativi alle attività che sono ripartite. Per quanto riguarda bar e ristoranti in zona gialla (che possono effettuare solo il servizio ai tavoli all’aperto), i clienti possono entrare nei locali esclusivamente «per l’uso dei servizi igienici, per effettuare il pagamento del conto (ove non fosse possibile effettuarlo all’esterno) o per acquistare i prodotti per asporto» e comunque «per il tempo strettamente necessario» senza creare assembramenti. In fascia arancione e rossa, invece, «l’ingresso nei locali è consentito solo per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto». Non è, quindi, consentito l’utilizzo dei servizi igienici da parte dei clienti.
Cerimonie e banchettiLe funzioni religiose che prevedono «la partecipazione di persone si possono svolgere, nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal governo con le rispettive confessioni». Sono possibili, quindi, celebrazioni religiose come per esempio i matrimoni. Restano però vietati feste e banchetti, così come restano chiuse le «sale da ballo, discoteche e locali assimilati». Sono consentite le tumulazioni e le sepolture «rispettando la distanza interpersonale di un metro tra le persone che vi assistono».
I negoziPer quanto riguarda il commercio in zona rossa, il governo chiarisce «che trasporto, consegna e montaggio di mobili rientrano nella comprovata esigenza lavorativa» che giustifica gli spostamenti. Per lo stesso motivo, sono consentite «consegne alimentari anche fuori dal proprio comune». I negozi di alimentari e di prima necessità possono vendere solo questi beni. I responsabili del punto vendita devono «precludere ai clienti l’accesso a scaffali o corsie in cui siano riposti beni diversi».
30 aprile 2021 (modifica il 30 aprile 2021 | 07:26)
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