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Edizione del 30/04/2021
Estratto da pag. 1
ESTATE MONTAGNA/ Varallo (Dolomiti Superski): col green pass faremo meglio del 2020
Due settimane fa si sarebbe chiusa la stagione invernale 2020-21, ma qualchearea sarebbe rimasta aperta ancora fino ai primi giorni di maggio. E invece nonc’è stato bisogno di chiudere niente, visto che quella stagione non è proprionemmeno iniziata. Parliamo, ovviamente, dell’incredibile sorte subìta dallamontagna-neve, e non solo di un’intera industria turistica rimasta bloccata, maanche della paralisi in cui si sono ritrovati interi territori, con relativepopolazioni, già per loro conto svantaggiate in partenza.RIAPERTURA TURISMO/ In un "decalogo" le linee guida proposte dalle RegioniAdesso c’è aria di ripartenza, con le regioni in zona gialla e gli esercizi chetentano di rimettersi in moto, nella speranza di recuperare qualcosa nellaprossima stagione estiva, anche se per la montagna l’85% dei fatturati sirealizza in inverno… “Noi siamo pronti: a metà maggio si ricomincia”. Lo diceAndy Varallo, presidente del Dolomiti Superski, il carosello di 118 impianti dirisalita nelle 12 aree vacanza per la stagione estiva delle Dolomiti, una zonadi circa tremila chilometri quadrati, “nata” nel 1974 a cavallo tra Trentino,Alto Adige e Veneto, con circa 450 impianti di risalita, da Cortina all’AltaBadia, da San Martino di Castrozza alla Val di Fassa o alla Val Gardena.TURISMO/ Dagli stranieri un "salvagente" per l'estate: i turisti Usa valgono1,8 mldTutto pronto per il restart, presidente?Quasi. Stiamo ancora aspettando il decreto attuativo per la ripartizione delfondo montagna (i 700 milioni previsti dal Decreto Sostegni, ndr), che comunquein questi giorni dovrebbe essere discusso nella Conferenza delle Regioni e poiottenere il definitivo via libera. Dopodiche, il 15 maggio riapriranno i nostriimpianti (circa una dozzina) nelle zone di più bassa altitudine, quelle chepossono attirare gli ospiti già in quel mese.E gli altri?Il Supersummer, la stagione estiva vera e propria, partirà il 12 giugno, perconcludersi prevedibilmente nei primi giorni di novembre, meteo permettendo. Sitratta di 118 impianti, tutti tranne gli skilift, ovviamente, per un’estateall’insegna dell’attività outdoor, con moltissime alternative per chi ama lanatura, gli sport o semplicemente la vita all’aria aperta.TURISMO/ Gli 8 profili dei viaggiatori che vanno di moda dopo la pandemiaConfidate in flussi turistici intensificati grazie alle vaccinazioni?Spero nel green pass, spero che la certificazione sanitaria (per chi è guaritodal contagio, o è vaccinato, o ha un recente tampone negativo) possa garantireuna vacanza serena. E spero che si arrivi a estendere il pass non solo aiviaggiatori, ma anche agli operatori dell’ospitalità, i nostri collaboratori,sempre in prima linea, a garanzia della loro salute ma anche di quella degliospiti. Vorrei si arrivasse a ottenere insomma intere zone Covid-free, in gradodi restituire una certa normalità alle nostre vacanze e al nostro lavoro.Però la certificazione vaccinale nasconde anche qualche problema…Certo, come la necessità di ripetere frequentemente il tampone, ad esempio, conorganizzazione e costi non indifferenti. O come la responsabilità deicontrolli: a chi deve essere assegnato l’incarico? Alle pubblicheamministrazioni, alle forze dell’ordine, a operatori privati?Oltre alla certificazione nazionale, pensa che il passaporto vaccinale europeopotrà incentivare il ritorno dei turisti stranieri?Voglio sperare, e credo sarà così, almeno parzialmente. Anche perché glistranieri rappresentavano il 50% delle presenze turistiche nei nostriterritori: un loro ritorno significherebbe tanto per un’estate che comunque sipreannuncia migliore di quella del 2020, forte dell’esperienza passata, deivaccini, delle procedure acquisite.Nuovi protocolli di sicurezza?Proprio ieri la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome hapresentato le nuove linee guida, che comunque non mi sembra si discostino piùdi tanto da quanto fatto la scorsa estate, quando avevamo adottato misurerisultate estremamente efficaci, come l’obbligo delle mascherine, i gel, ildistanziamento, la capienza ridotta negli impianti e altro ancora.Presidente, siet
e reduci da impegni onerosi che avete dovuto affrontare anchedurante la chiusura invernale. Com’è andata?Abbiamo sopportato grandi sforzi per garantire lo svolgimento, anche senzapubblico, delle gare di Coppa del mondo di sci alpino in Val Gardena e in AltaBadia, a metà dicembre. Anche gli appuntamenti di Coppa del mondo di scifemminile a Plan de Corones, e le gare a San Pellegrino, e quelle di snowboardtra Carezza e Cortina sono stati rispettate. E si sono potuti svolgere anchei Campionati del Mondo di sci alpino di metà febbraio 2021 a Cortina. Questisforzi andavano fatti, per poter garantire lo svolgimento di eventi sportiviinternazionali, che da decenni contribuiscono al successo turistico del nostroterritorio: siamo fieri di aver potuto contribuire in maniera decisiva anche inquesto anno di profonda crisi.Tutti sforzi senza il coronamento del pubblico e dei fatturati…Sì, ma devo anche dire che a gennaio e febbraio tutti noi confidavamo ancora inuna possibile riapertura, che alla fine non è arrivata. In ogni caso, facendoun bilancio, siamo felici di aver tenuto ancora alta l’immagine delle Dolomiti,un brand che, almeno televisivamente, ha potuto contare sulle gare mondiali.(Alberto Beggiolini)— — — —Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazionedi qualità e indipendente.SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI© RIPRODUZIONE RISERVATA