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Edizione del 29/04/2021
Estratto da pag. 1
Spa, piscine, terme e banchetti: cosa si può fare
Arrivano le nuove linee guida tracciate dalle Regioni per regolamentare le riaperture in programma tra metà maggio e luglio: in particolare la conferenza dei governatori ha voluto stilare delle norme per moderare la ripresa di attività come centri benessere e piscine termali. Il risultato è stato un documento che sarà presto sottoposto al giudizio del governo centrale.

Per quanto riguarda i centri benessere, la cui riapertura è prevista per il prossimo 1 luglio, tutti coloro che vorranno usufruire dei servizi delle strutture dovranno necessariamente presentarsi muniti di mascherina nelle aree comuni al chiuso. Il personale addetto, invece, sarà tenuto ad indossare sempre i dispositivi di protezione individuale in presenza dei clienti. Questi ultimi dovranno essere dotati di tutto l’equipaggiamento necessario, meglio se fornito dalla struttura. Raccomandato, inoltre, un telo personale per le sedute.

Grande attenzione alle precauzioni da rispettare nel caso di particolari trattamenti alla persona. Nel documento redatto dalle Regioni si insiste sul fatto che “l’operatore e il cliente, per tutto il tempo in cui, per l’espletamento della prestazione, devono mantenere una distanza inferiore a 1 metro devono indossare, compatibilmente con lo specifico servizio, una mascherina a protezione delle vie aeree. In particolare per i servizi che richiedono una distanza ravvicinata, l’operatore deve indossare la visiera protettiva e mascherina Ffp2 senza valvola”.

I massaggi possono essere praticati anche senza guanti, purché l’operatore provveda prima e dopo ogni cliente al lavaggio accurato ed alla disinfezione di mani ed avambracci. Inibito, invece, l’accesso ad ambienti caldo-umidi, quali il bagno turco. “Diversamente, è consentito l’utilizzo della sauna con caldo a secco e temperatura regolata in modo da essere sempre compresa tra 80 e 90 C”, si legge ancora nelle linee guida.“Dovrà essere previsto un accesso alla sauna con una numerosità proporzionata alla superficie, assicurando il distanziamento interpersonale di almeno 2 metri”.

Il primo luglio riapriranno anche le piscine termali. In questo caso “la densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 4 mq di superficie di acqua a persona (7 mq per le piscine dove le dimensioni e le regole dell’impianto consentono l’attività natatoria)”. Qualora non sia possibile rispettare le superfici di acqua per persona stabilite dalle linee guida, le vasche potranno essere utilizzate da un solo cliente, “fatta eccezione per persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale“. Le piscine impiegate per i giochi acquatici dovranno invece essere convertite in vasche per la balneazione, considerata la situazione straordinaria. Sarà invece vietato l’utilizzo di quelle vasche che non rispettano i criteri indicati.

Distanziamento per quelle aree di svago come solarium e spazi verdi, dove le sistemazioni dei clienti dovranno essere adeguatamente separate le une dalle altre, “in modo da garantire una superficie di almeno 10 m2 per ogni ombrellone”.”Tra le attrezzature (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1 m”, prosegue il documento, riportato da Repubblica.

Vietato, infine consumare alimenti all’interno degli ambienti termali e dei centri benessere.

Nel documento preparato dalla Conferenza delle Regioni si affronta anche la questione banchetti e cerimonie. Al momento non è ancora stata fissata una data per la ripresa di questi eventi, ma nelle linee guida si raccomanda di “mantenere l’elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni”.

Gli eventi dovranno essere organizzati con cura e gli spazi organizzati in modo da garantire accessi ordinati (meglio ancora con entrate ed uscite differenziate). Permane il divieto di assembramento, ed l’obbligo di distanziamento di almeno 1 metro fra le persone.

Per quanto riguarda i tavoli, questi devono essere disposti in modo da permettere
il“mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors)”. Sempre meglio, comunque, scegliere gli spazi all’aperto, dove si dovrà in ogni caso mantenere il distanziamento. Vale sempre l’obbligo della mascherina negli ambienti chiusi, tranne che al tavolo, ed in quelli esterni, quando non è possibile rispettare la distanza di 1 metro.

Via libera anche ai circoli privati, purché si provveda ad una riorganizzazione degli spazi. Dovranno essere riprogrammate anche le attività, così come i percorsi, in modo tale da rispettare le norme anti-contagio. “Per le attività che prevedono la condivisione di oggetti”, si legge nelle linee guida, “adottare modalità organizzative tali da ridurre il numero di persone che manipolano gli stessi oggetti, ad esempio predisponendo turni di gioco e squadre a composizione fissa, e obbligare comunque all’uso della mascherina e alla disinfezione delle mani prima di ogni nuovo gioco”. Ad ogni utilizzo, in ogni caso, tutti gli oggetti devono essere disinfettati.

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