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Edizione del 23/04/2021
Estratto da pag. 2
Regioni, correggere il dl riaperture
Regioni, correggere il di riaperture Clima, i Grandi: dobbiamo agire subito per salvare la Terra La partecipazione al summit mondiale sul clima, organizzato in videoconferenza tra 40 leader nella giornata mondiale della Terra, per dire che l'Italia è impegnata totalmente nel realizzare l'accordo di Parigi sulle emissioni serra, da ridurre a livelli tali da limitare l'aumento medio della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius. La presentazione del Recovery pian da 221,5 miliardi in versione definitiva che l'Italia presenterà a Bruxelles entro il 30 aprile, come da programma. E al centro, come in un tramezzino alla fine indigesto, la rivolta delle regioni e della Lega contro le riaperture scolastiche, perché nel nuovo decreto legge c'è scritto che nelle scuole sarà obbligatoria la partecipazione del 70% degli studenti alle lezioni in classe, contro il 60% di cui si era parlato, mentre il coprifuoco alle 22 resterà in vigore e non sarà spostato alle 23. Una rivolta che dopo l'astensione in consiglio dei ministri sul decreto, avvenuta mercoledì, si è tradotta ieri in una riunione della segreteria del Carroccio mentre una seduta straordinaria della Conferenza delle regioni ha chiesto un incontro urgente al premier sul tema delle riaperture con una lettera che sottolinea la necessità di posticipare il coprifuoco dalle 22 alle 23 e di «consentire, nel rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, l'effettuazione dei servizi di ristorazione sia al chiuso che all'esterno, senza differenze di trattamento con riguardo agli orari di somministrazione» Quella di ieri, per il premier Mario Draghi, è stata insomma l'ennesima giornata di fuoco, impegnato come è stato sui tré fronti: europeo con il Recovery pian, globale con il clima e italiano con le riaperture e le misure di rilancio dell'economia. Eventi di grande importanza Ed è stato prima di tutto il Recovery pian italiano, o Piano nazionale di rilancio e resilienza, che oggi sarà in consiglio dei ministri per l'approvazione definitiva prima di arrivare in parlamento, al centro dell'agenda politica della mattina di ieri. In particolare, nel documento messo a punto dal governo a palazzo Chigi, c'è un investimento di 8,25 miliardi nell'ambito del Fondo complementare al Pnrr destinato a Ecobonus e Sismabonus fino al 110% per l'efficienza energetica e la sicurezza degli edifici. Una somma che dovrebbe preludere alla proroga di ecobonus e sismabonus fino al 2024. Nel dettaglio, il Pnrr è un piano da 221,5 miliardi complessivi tra Recovery (191,5 miliardi) e fondo complementare (circa 30 miliardi) II programma di investimenti è raggruppato in 16 componenti organizzate in 6 missioni. A digitalizzazione, innovazione, competitivita e cultura andranno 42,5 miliardi di euro (il 22% del totale) per investimenti nella digitalizzazione della pubblica amministrazione, nella banda ultralarga, in internazionalizzazione, turismo e cultura. Alla rivoluzione verde e transizione ecologica saranno destinati 57 miliardi, pari al 30% circa del totale, per investimenti in economia circolare, fonti rinnovabili, smart grid, efficienza energetica degli edifici, dissesto idrogeologico e idrogeno. Per la riforma della giustizia si punta su digitalizzazione e riorganizzazione anche con «assunzioni mirate e temporanee» per eliminare il carico di arretrati; revisione del quadro normativo e procedurale con l'aumento del ricorso alle procedure di mediazione e interventi di semplificazione del processo». Legate al Recovery pian saranno anche le riforme fondamentali del Fisco e della Pubblica amministrazione. Il documento del governo stima una crescita media del pii nel 2022-26 di 1,4 punti più alta rispetto al periodo 2015-2019 e un pii 2026 che sarà maggiore di 3 punti percentuali rispetto allo scenario di base senza Piano nazionale di rilancio e resilienza. Sul fronte della governance, è prevista in fase di attuazione «la responsabilità diretta delle strutture operative coinvolte», ministeri ed enti locali e territoriali per la realizzazione degli investimenti e delle riforme nei tempi
previsti e per la gestione corretta delle risorse. Il monitoraggio e la rendicontazione delle spese faranno capo al ministero dell'Economia che sarà anche «punto di contatto unico per le comunicazioni con la Commissione europea». Fin qui l'Europa, tradizionale campo di battaglia per un ex presidente della Âñå come Draghi, ma è in Italia che il premier è costretto a combattere più aspramente per mediare tra le istanze degli aperturisti come Salvini e i rigoristi come il ministro della Salute Roberto Speranza. Mediazione che aveva dato già frutti, perché il decreto in vigore dal 26 aprile e che proroga l'emergenza fino al 31 luglio prevede che entro il 15 maggio si farà una sorta di tagliando per verificare la possibilità, sulla base dei dati relativi ai contagi, di nuove aperture e restrizioni meno severe. Certo è che ieri Salvini ha continuato a fare la voce grossa sulle incongruenze del decreto di mercoledì: «II provvedimento purtroppo ha avuto solo una modifica, quella che ha aumentato dal 60 al 70% la presenza in classe obbligatoria degli studenti», ha dichiarato il capo del Carroccio. «Il governo ha disatteso l'accordo raggiunto con gli enti locali e ha messo in difficoltà presidi, sindaci e studenti: migliaia di studenti ammassati sui mezzi pubblici non sono un problema e non corrono rischi, mentre due persone in palestra o al bar rappresentano un problema. Perché»? Anche il presidente della Conferenza delle regioni e del Friuli Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga. ha attaccato il governo: «Avere cambiato in consiglio dei ministri un accordo siglato dalla Conferenza delle regioni con i Comuni e le province sulla presenza di studenti a scuola è un precedente molto grave che ha incrinato la leale collaborazione tra Stato e Regioni. Gli accordi si possono cambiare ma bisogna prima riconvocare chi quegli accordi li ha presi». Il presidente della Conferenza delle regioni si è detto «convinto che nelle prossime settimane ci potrebbe essere una revisione di questo decreto. Ci auguriamo che i contagi siano in miglioramento». Sulle scuole, in ogni caso, il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, ha chiarito che alle regioni, per motivi di necessità, sarà consentito derogare alla presenza minima di studenti in classe pari al 70%. Sul fronte internazionale, ieri è stata la Giornata mondiale della Terra e 40 leader di altrettanti Stati del pianeta hanno affrontato l'emergenza delle emergenze, il riscaldamento globale, sotto la guida del presidente Usa Joe Biden, che ha organizzato l'evento insieme alla vice Kamala Harris. «Nessun paese è immune al cambiamento climatico», ha detto la vicepresidente degli Usa. «Dobbiamo agire insieme». Biden ha dichiarato che «la lotta ai cambiamenti climatici è una grande opportunità per l'economia, per creare milioni di posti di lavoro» e ha aggiunto: «Siamo risoluti ad agire. È il decennio decisivo per evitare le conseguenze peggiori. Questo vertice è il primo passo del cammino che dobbiamo fare insieme». Il presidente cinese Xi Jinping ha sottolineato la necessità che tutti i paesi si impegnino «per uno sviluppo verde, per un'economia sostenibile per le future generazioni. Questa è la via per rafforzare la produttività. Siamo impegnati nel multilateralismo e abbiamo responsabilità comuni e differenziate allo stesso tempo. Il progetto della Via della Seta «può contribuire a un maggiore benessere e a creare un mondo più pulito. La Ciña sarà a emissioni zero entro il 2060». Draghi, dal canto suo ha spiegato che quella «per il cambiamento climatico è una battaglia per la nostra storia e per il nostro paesaggio. Ci dedicheremo alla sostenibilità e, allo stesso tempo, avremo un approccio multilaterale. Con gli accordi di Parigi ci siamo impegnati a ridurre il riscaldamento globale di 1,5 gradi centigradi, a livelli preindustriali, ma quello che abbiamo fatto è insufficiente», ha sottolineato. «Dobbiamo invertire la rotta e farlo subito. Vogliamo agire ora, non avere rimpianti dopo. Il nostro obiettivo è la transizione sostenibile in Europa e fare in m
odo che l'Ue raggiunga la neutralità climatica per il 2050». Come G20 «abbiamo una responsabilità speciale per far sì che potremo raggiungere gli obiettivi degli Accordi di Parigi. La presidenza italiana ha proposto di organizzare una riunione ministeriale sul clima e l'energia». Ieri, sul fronte del Covid 19, il ministero della Salute ha certificato 16.232 nuovi casi e 360 morti, con un tasso di positività al 4,4%. Per quanto riguarda i vaccini il commissario straordinario per l'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, ha detto che dal 27 al 29 aprile arriveranno oltre 2 milioni e mezzo di dosi e poi dal 30 aprile fino al 4-5 maggio quasi 2,6 milioni di dosi. E per maggio sono molto, molto positivo perché le stime mi danno oltre 15 milioni». Le dosi di vaccino già somministrate in Italia fino al mattino di ieri sono state 16.271.272 e sono 4.773.616 gli italiani che hanno concluso il ciclo vaccinale con la seconda dose. © Riproduzione riservata -tit_org- Regioni, correggere il dl riaperture