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Dir. Resp.
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Edizione del 23/04/2021
Estratto da pag. 1
Scuola e coprifuoco, accendono lo scontro Governo-Regioni. Draghi conferma l’apertura delle aule per il 26. Regioni e sindacati sollecitano rinvii. Fedriga polemizza: atto sleale. Emiliano critico: c’era un accordo non rispettato.
Il ritorno in aula di 7.5 milioni di studenti,è il fronte più complesso. Lunedì prossimo ci sarà la scuola in presenza, una scelta che il Governo conferma, mentre le Regioni e con loro i sindacati criticano sollecitando uno slittamento. Per le Regioni, inoltre, sulla scuola si sta consumando una rottura istituzionale significativa. “In Consiglio dei Ministri è stato cambiato un accordo siglato tra istituzioni e questo è un precedente molto grave, non credo sia mai successo”, sottolinea con disappunto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.
La conferma del Governo su coprifuoco e scuola, viene vista dalle Regioni come una mossa a sorpresa. “Se si cambia idea”, sottolinea Fedriga, “si convocano le parti con le quali si erano trovati gli accordi e si rimodulano. Io ho convocato una Conferenza delle Regioni straordinaria e sono in contatto con Anci e Upi”. Le tensioni sono culminate con l’osservazione polemica del leader delle Regioni che parla di rottura. “Si è incrinata la leale collaborazione tra Stato e Regioni. Dispiace che il contributo costruttivo di tutte le Regioni d’Italia non sia stato accolto”. Fedriga punta sui numeri. Secondo i suoi conteggi per rispettare una presenza a scuola di “un range da 60 al 100 per cento servirebbero dai 15mila ai 20 mila autobus in più“. Critico anche il Presidente della Puglia Emilianop:c’er un accordo di cui il Consiglio dei mninistri non ha tenuto conto “normalmente in questo modo si spiazzano tutti e si apre la strada alla disgregazione politica”.
CARENZA NEI TRASPORTI
Altra levata di scudi è sull’orario del coprifuoco, il Governo non indietreggia sull’orario, mentre la Conferenza delle Regioni punta i piedi e alza i toni. “Abbiamo proposto lo spostamento del coprifuoco alle 23. Un’ora in più non penso che rappresenti un problema per il rischio pandemico”, insiste il presidente della Conferenza delle Regioni, “la proposta è assolutamente responsabile ed è arrivata all’unanimità all’interno della Conferenza”, osserva Fedriga. Sul fronte del rinvio anche i sindacati della scuola che sollecitano il Governo a riconsiderare l’apertura. Motivo, i ritardi sulla campagna di vaccinazioni del personale della scuola e la carenza dei trasporti.
“Per ripartire in sicurezza occorre una ripresa immediata della campagna di vaccinazione, oltre ad un aggiornamento dei protocolli di sicurezza, rimasti ancorati all’estate del 2020”, fanno presente i sindacati che insistono sulla necessità dei tamponi rapidi e salivari e sulla carenza dei mezzi di trasporto,“inoltre, è stata chiesta l’attivazione di un’azione efficace di tracciamento con tamponi in via prioritaria per la scuola oltre ad un potenziamento dei trasporti. È necessario, infine, l’auto organizzazione delle scuole in relazione agli orari di ingresso e di uscita degli alunni, alla durata delle lezioni e per ogni altro fattore in grado di garantire il lavoro e le lezioni in sicurezza”.
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