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Edizione del 06/02/2020
Estratto da pag. 1
Pd, in direzione si decide come cambiare il partito. Ci sarà il vincitore dell`Emilia-Romagna Bonaccini - la Repubblica
Il governatore riconfermato comincia ad avere un ruolo nazionale. Per il segretario Zingaretti bisogna aprire a movimenti, associazioni e amministratori
ROMA - "C'è bisogno di un grande rinnovamento". Sarà il mantra di Nicola Zingaretti nella direzione del Pd che si riunisce stamani al Nazareno. Appuntamento importante. Arriverà Stefano Bonaccini, il vincitore dell'Emilia Romagna. Dopo tanti mesi di impegno nella dura campagna elettorale - trasformata da Matteo Salvini in una sfida nazionale contro il governo - Bonaccini inizia a prendersi un ruolo nazionale nel partito.

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D'altra parte il Pd - sostiene Zingaretti -  va riprogettato e allargato a movimenti, associazioni, amministratori. Pensa a un congresso straordinario, il segretario, forse prima delle regionali di fine maggio. Come si fa, con quali tappe, in quali forme è tutto da decidere.  Ma dovrebbe essere un congresso per temi, non una resa dei conti con uno scontro tra leader. Lo sollecita anche l'ex segretario Maurizio Martina: "Bene un percorso straordinario coinvolgendo circoli, iscritti ma anche elettori pronti a dare una mano. E poi la nostra priorità è stringere i bulloni su una nuova agenda economico-sociale. Condivido un congresso per tesi che non sia un conta interna sulle persone".

E sulla proposta-congresso d'accordo Gianni Cuperlo per il quale va "cambiato tutto nel Pd perché da soli non bastiamo, giusto quindi il congresso straordinario".  Più critico Matteo Orfini, per il quale ci vuole di più: "Se davvero si vuole fare un allargamento, il Pd va sciolto e rifondato e stracciato l'attuale Statuto".

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Il dibattito si apre. La Direzione dem di stamani è il primo passo. Che si intreccia alle altre questioni sul tavolo. L'alleanza con i 5Stelle, per cominciare. L'atteggiamento dei grillini è di continuo "up and down" sulla possibilità di trovare accordi nelle Regioni che andranno al voto. Zingaretti insiste sull'alleanza perché a una destra sovranista unita deve rispondere un fronte progressista altrettanto ampio. Però non manca di criticare l'ex leader dei 5Stelle, Luigi Di Maio, che ha chiamato alla piazza per difendere l'abolizione dei vitalizi, il blocco della prescrizione e il reddito di cittadinanza.

"Giudico questa iniziativa un errore. E invito Di Maio a guardare al futuro. Quando chiedo un chiarimento, chiedo la cosa più radicale che si possa chiedere e cioè "decidete cosa volete fare con questa prospettiva di governo". Perché se non c'è questo quasi ogni problema non è risolvibile", ha sostenuto il segretario dem a Circo Massimo su Radio Capital. Ultima, ma non meno importante, all'ordine del giorno la questione della lealtà al governo. Che non è in discussione, a patto che i nodi siano sciolti evitando di lucrare visibilità sulle divisioni.