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Edizione del 16/04/2021
Estratto da pag. 1
Oggi si riunisce la cabina di regia. Le Regioni hanno aggiornato le linee guida: "Parere del Cts ci auguriamo arrivi il prima possibile"
Ristoranti, palestre, piscine, cinema e spettacoli dal vivo. Dalle Regioni, tuttora divise in zona rossa e zona arancione, arrivano le proposte per le riaperture, e le attività guardano al mese di maggio per la ripartenza. E saranno proprio le riaperture al centro della cabina di regia con il premier Mario Draghi e le forze di maggioranza che si terrà oggi alle 11.
C'è attesa per i nuovi dati del consueto monitoraggio dell’Iss. "Abbiamo il dovere di costruire una road map di allentamento graduale e delle restrizioni, che, voglio ricordarlo, sono sempre state approvate all’unanimità in Cdm - ha sottolineato il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante l'informativa urgente in Aula alla Camera sulla campagna vaccinale contro Covid-19 - Vogliamo dare certezze agli italiani e consentire a tutti una stagione nuova, ma in sicurezza come ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, senza mettere a repentaglio la salute e senza compiere scelte azzardate che ci riporterebbero, in tempi brevi, a nuove chiusure".
La Conferenza delle Regioni ieri ha aggiornato le linee guida per la ripresa di alcune attività in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei protocolli di prevenzione. Ad annunciarlo è stato il presidente Massimiliano Fedriga. “Si tratta di proposte elaborate dai Dipartimenti di prevenzione delle Regioni su cui chiederemo il parere del Cts che ci auguriamo arrivi il prima possibile - ha spiegato - per permettere, in modo progressivo e ferma restando l'applicazione del principio di massima cautela in termini di contenimento della diffusione del Covid-19, al Paese di imboccare la strada del ritorno alla normalità”.
Il documento licenziato dalla Conferenza tratta nello specifico la ristorazione, le palestre, le piscine, le strutture termali, i cinema e gli spettacoli dal vivo.
"Su questo versante – ha sottolineato Fedriga - il governo può contare sulla massima collaborazione da parte delle Regioni: riteniamo infatti fondamentale che le istituzioni si muovano di pari passo con i cittadini, superando gradualmente la fase dei divieti e introducendo una nuova stagione di riaperture accompagnate da regole per evitare nuove impennate nella curva dei contagi". “Stiamo infine valutando anche altre linee guida – ha concluso il presidente della Conferenza delle Regioni - per le ulteriori attività produttive soprattutto in relazione alla revisione e al riscontro dei diversi scenari di rischio. Occorre poi verificare che alcune attività di servizio alla persona - parrucchieri, estetisti - attualmente chiuse nelle zone rosse possano con l'attuazione di rigidi protocolli riprendere il loro lavoro in sicurezza".
Ecco alcune delle principali proposte emerse dalla bozza delle linee guida pubblicate sul sito della Conferenza delle Regioni:
Le indicazioni, viene precisato, si applicano per ogni tipo di esercizio di somministrazione di pasti e bevande, quali ristoranti, trattorie, pizzerie, self-service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie (anche se collocati nell’ambito delle attività ricettive, all’interno di stabilimenti balneari e nei centri commerciali), nonché per l’attività di catering. Le misure, se rispettate, possono consentire lo svolgimento sia del servizio del pranzo, che della cena. Inoltre “tali misure possono consentire il mantenimento del servizio anche in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio purché integrate con strategie di screening/testing, anche in autosomministrazione”.
Negli esercizi che somministrano pasti, “privilegiare l’accesso tramite prenotazione e mantenere l'elenco dei soggetti che hanno prenotato per un periodo di 14 giorni. E' comunque consentito l'accesso, anche in assenza di prenotazioni, qualora gli spazi lo consentano, nel rispetto delle misure di prevenzione previste" si legge nella bozza delle linee guida.
Le indicazioni prevedono di "disporre i tavo
li in modo da assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (estendibile fino a 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors), ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale. Detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Tali distanze possono essere ridotte solo con barriere fisiche di separazione. I clienti dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo". Ancora, "favorire la consultazione online del menu tramite soluzioni digitali, oppure predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere".
Per le palestre, "redigere un programma delle attività il più possibile pianificato (es. con prenotazione) e regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni; mantenere l’elenco delle presenze per un periodo di 14 giorni". E poi "organizzare gli spazi e le attività nelle aree spogliatoi e docce - si legge nella bozza delle linee guida - in modo da assicurare le distanze di almeno 2 metri (ad esempio prevedere postazioni d'uso alternate) o separare le postazioni con apposite barriere. Regolamentare i flussi, gli spazi di attesa, l'accesso alle diverse aree, il posizionamento di attrezzi e macchine, anche delimitando le zone, al fine di garantire la distanza di sicurezza: - almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica; - almeno 2 metri durante l'attività fisica".
Per le piscine pubbliche e quelle "finalizzate ad uso collettivo inserite in strutture già adibite in via principale ad altre attività ricettive (es. pubblici esercizi, agrituristiche, camping, etc.) ove sia consentito l’uso natatorio" le indicazioni sono di "organizzare gli spazi e le attività nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare le distanze di almeno 2 metri (ad esempio prevedere postazioni d'uso alternate) o separare le postazioni con apposite barriere". "La densità di affollamento in vasca è calcolata con un indice di 7 mq di superficie di acqua a persona – viene specificato - Per le aree solarium e verdi, assicurare un distanziamento tra gli ombrelloni (o altri sistemi di ombreggio) in modo da garantire una superficie di almeno 10 m2 per ogni ombrellone; tra le attrezzature (lettini, sedie a sdraio), quando non posizionate nel posto ombrellone, deve essere garantita una distanza di almeno 1 m".
Per quanto riguarda sale cinematografiche, teatri, circhi, teatri tenda, arene e spettacoli in genere, anche viaggianti, le indicazioni sono di “riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso in modo ordinato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti, ad eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale (detto aspetto afferisce alla responsabilità individuale). Se possibile organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita”.
Si specifica che "i posti a sedere (comprese, se consentite, postazioni prive di una seduta fisica vera e propria) dovranno prevedere un distanziamento minimo, tra uno spettatore e l’altro, sia frontalmente che lateralmente, di almeno 1 metro (con l'obbligo di utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie) o, in alternativa, di almeno 2 metri (con la facoltà di non indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie finché si rimane seduti al proprio posto). Tutti gli spettatori devono indossare la mascherina dall’ingresso fino al raggiungimento del posto (per i bambini valgono le norme generali) e comunque ogni qualvolta ci si allontani dallo stesso, incluso il momento del deflusso. La mascherina va indossata anche al pos
to a meno che non sia garantita la distanza di almeno due metri".