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Edizione del 11/04/2021
Estratto da pag. 1
Turismo Covid free e grandi eventi Il Veneto è in pole per la ripartenza
La Conferenza delle regioni affida alla squadra di Zaia il coordinamento di sanità e attività economiche
La Conferenza delle regioni affida alla squadra di Zaia il coordinamento di sanità e attività economiche

VENEZIA. Incalzato dai governatori sul versante delle riaperture, il premier Mario Draghi ha replicato con un avviso esplicito: nel Paese il riavvio delle attività economiche non sarà indistinto ma premierà - o sanzionerà - l’andamento epidemiologico e l’impegno vaccinale di ciascuna regione.Un viatico promettente per il Veneto che, superata la fase critica della terza ondata, esibisce un indice Rt di replicazione del contagio inferiore ad 1 e un’incidenza dei positivi (160 per centomila abitanti) in netto calo, al pari del flusso dei ricoveri.

Carte in regola per candidarsi a battistrada della ripartenza (in compagnia del Trentino e dell’Alto Adige che esibiscono un trend analogo) che hanno indotto la Conferenza delle regioni e delle province autonome ad affidare ai rappresentanti veneti il coordinamento dei tavoli tecnici più rilevanti tra quelli istituiti dal ministero della Salute.Il primo è prettamente sanitario e ha il compito di procedere alla revisione dei fatidici 21 parametri per la valutazione del rischio che sanciscono le zone colorate - «L’arrivo del vaccino li ha resi anacronistici», l’opinione di Luca Zaia - mentre il successivo, particolarmente rilevante alla luce della crisi in atto e delle tensioni sociali che si sono palesate, si propone di aggiornare le linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative.

«I due aspetti sono fortemente interconnessi», è il commento di Francesca Russo, che dirige il dipartimento prevenzione del Veneto e opera in entrambi i tavoli; «Una riduzione e semplificazione dei criteri renderà più agevole l’applicazione delle misure di prevenzione e di contrasto; analogamente, una flessione evidente della circolazione del virus, favorita dall’aumento della temperatura e dalla diffusione progressiva dei vaccini, consentirà di programmare un progressivo ritorno alla normalità a partire da maggio».L’allusione non è casuale. È la stagione turistica, articolata nel vasto circuito dell’accoglienza, il target prioritario in questa fase: «Le linee di lavoro dovranno consentire agli operatori di prepararsi ed essere pronti prima della stagione estiva», avverte una nota di Palazzo Balbi «e il Veneto, prima regione turistica d’Italia per presenze e fatturato, e sede di prestigiose realtà culturali, come l’Arena, la Fenice e il Teatro Stabile, potrà dare un contributo significativo anche sul fronte della vita e dell’economia che ruota attorno alla cultura, individuando modalità organizzative e regole, dando vita anche a specifici protocolli per riaprire al pubblico le grandi occasioni di spettacolo».Quale sarà allora il percorso da qui a settembre? Vano sollecitare una risposta al riguardo all’assessore al Turismo Federico Caner, irreperibile nel week end; l’indicazione significativa arriva invece da Russo che al centro della strategia di rilancio immagina «la costruzione di «zone, ambienti e viaggi Covid free» capaci di garantire agli ospiti, italiani e soprattutto esteri, un soggiorno in sicurezza, calamitato magari da eventi speciali. Lo strumento? «Il certificato vaccinale o l’attestato di negatività al virus, sull’esempio di quanto avviene a Barcellona e ad Amsterdam, esperimenti innovativi che stiamo monitorando con attenzione». —

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