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Edizione del 09/04/2021
Estratto da pag. 1
Vaccinare più anziani per ripartire: il patto fra Draghi e i governatori
Bonaccini: «Siamo pronti a dare una mano e sappiamo di dover fare in fretta»
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(archivio)



C’è un nuovo parametro per le agognate riaperture: le vaccinazioni. In particolare quelle alla popolazione più anziana e alle persone fragili. «Con Paolo Figliuolo dobbiamo capire come inserirlo», chiarisce giovedì Mario Draghi in diretta tv, ma farà la differenza assieme a Rt e incidenza. «Più celermente procedono i vaccini, più celermente riapriremo», spiega il presidente del Consiglio lanciando un messaggio nemmeno troppo velato alle Regioni che ha appena licenziato al termine di un incontro sul Recovery plan. La loro responsabilità crescerà e chi saprà guidare meglio e più velocemente la macchina delle vaccinazioni festeggerà aperture più repentine.

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Mettere in sicurezza i più deboli Bisogna mettere in sicurezza la parte più a rischio della popolazione, prima di riaprire, fa capire il premier. «Quella del 30 aprile è una data di scadenza indicata nell’ultimo decreto — ricorda — ma nello stesso tempo si dice anche che qualora l’andamento delle vaccinazioni e dei contagi mostrasse la possibilità, si possono riconsiderare aperture anche prima ma avere date oggi significa che io possa conoscere i valori dei parametri di una certa data e questo non è possibile. Ci sono molte diversità tra regioni anche insospettabili, nelle regioni che sono molto avanti nella campagna con i più vulnerabili sarà più semplice riaprire, da parte mia e del governo c’è la volontà di aprire non di chiudere». I numeri dell’Emilia-Romagna sono discreti, rispetto al parametro nazionale. Per quanto riguarda gli over 80 ha ricevuto la prima dose il 72,4%, ed entrambe le dosi il 44,1%. La media Italiana è di 65,1% con una dose e 36,6% con due.

Il ruolo delle Regioni nella ripresa Al tavolo con le Regioni si è parlato d’altro. Il presidente del consiglio Mario Draghi ha illustrato alcuni aspetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, tra cui il ruolo degli enti territoriali. Regioni ed enti locali avranno la responsabilità attuativa delle misure loro assegnate. Le Regioni supervisionano i progetti gestiti dagli enti locali e si assicurano che siano coerenti con le altre politiche regionali di sviluppo. Gli enti territoriali partecipano alle strutture di sorveglianza del piano e contribuiscono alla sua corretta attuazione. Infine, beneficiano degli interventi di assistenza tecnica e di supporto operativo che arrivano dalle task force. «Le Regioni sono pronte a collaborare con il governo» ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Stefano Bonaccini a conclusione dell’incontro. «Ringraziamo il premier per questa occasione di confronto e a lui abbiamo ribadito che le Regioni sono pronte a dare una mano, perché ci preme più di ogni cosa il bene del Paese e la sua ripartenza» ha aggiunto. «Sappiamo di avere poco tempo, dunque sono necessari interventi robusti sul piano degli snellimenti procedurali e delle semplificazioni, e penso in particolare al codice degli appalti». Su questi e su altri temi «abbiamo riscontrato grande attenzione da parte del presidente del Consiglio. Credo davvero che oggi — ha concluso Bonaccini — siano state poste le basi di un’alleanza istituzionale del “sistema Paese” per l’attuazione sinergica del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

La visita di Figliuolo all’hub Venerdì sarà alle 10.30 all’hub vaccinale della Fiera per la visita del commissario Figliuolo e del capo della protezione civile Fabrizio Curcio. Alle 18 l’assessore Matteo Lepore ha annunciato che sarà a un’iniziativa pubblica con i ristoratori, dichiarando: «Sul sostegno ai settori più colpito dall’emergenza Covid il governo non sta facendo abbastanza».