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Dir. Resp.
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Edizione del 06/04/2021
Estratto da pag. 1
Pacco sospetto a casa di Bonaccini Il blitz è dei negazionisti del Covid Reggio
Intervento dei carabinieri nell’abitazione del presidente. Nello scatolone pannolini sporchi e cartacce
REGGIO EMILIA. Non li si può definire “no-mask” perché la mascherina l’avevano ben posizionata sul volto, ma li si può chiamare negazionisti visti il pacco sospetto e il messaggio che hanno voluto recapitare a casa di Stefano Bonaccini. Due uomini, nel primo pomeriggio di ieri, si sono presentati davanti all’abitazione del presidente della Regione contestandogli in modo provocatorio varie affermazioni sul Covid: la non veridicità degli ospedali pieni e a rischio collasso (cosa che invece certificano i numeri delle Ausl emiliano-romagnole) e l’aumento della disoccupazione causata dalle misure restrittive. Il tutto è avvenuto mentre uno dei due riprendeva la scena. Prima di andarsene – non si sa se piedi o in auto – hanno lasciato un pacco che ha particolarmente inquietato il presidente, che ha immediatamente contattato i carabinieri. Il primo ad arrivare a Campogalliano, dove risiede il presidente, e a suggerire di non toccarlo né aprirlo è stato il capitano Alessandro Iacovelli, comandante della Compagnia di Carpi. Con lui, coordinati dalla Procura di Modena, stanno operando nelle indagini gli specialisti dell’Arma e della Scientifica per analizzare l’imballaggio che riporta lo slogan “Frode Covid” e ciò che conteneva. Come mittenti, scritti con un pennarello viola su un foglio di carta, ci sono “Oss, Bimbi, Famiglie, Aziende, Popolo italiano (rispettoso della Costituzione)”. All’interno gli investigatori hanno invece trovato cartacce e pannolini da bambino sporchi. Le indagini sono partite con decisione sia visionando le telecamere di sorveglianza installate a Campogalliano, sia attraverso la testimonianza del presidente Bonaccini che ha descritto i due uomini, uno dei quali con accento meridionale. I carabinieri tengono monitorati anche i vari canali social dove non si esclude appaiano le immagini del blitz negazionista di Pasquetta. Nel frattempo l’Arma, d’intesa con la Prefettura, la Questura e il comando provinciale della Guardia di finanza hanno deciso di adottare ogni misura utile alla sicurezza di Bonaccini e della sua famiglia aumentando il pattugliamento nella zona in cui abita. Il presidente si è limitato a commentare con un laconico: «Continuo a lavorare». Non sono mancati intanto i messaggi di solidarietà per Bonaccini, che con le mani giunte in segno di ringraziamento ha risposto ad alcuni tweet di vicinanza. Proprio su Twitter ha scritto il ministro Speranza: «Un caro abbraccio a Stefano Bonaccini. Il nemico è il virus. Non chi lo combatte ogni giorno». Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera: «La solidarietà delle deputate e dei deputati del Pd per il grave episodio di intimidazione ai danni suoi e della famiglia. Fatti del genere vanno condannati senza incertezze. A chi si sta prodigando per la tutela della salute di tutti i cittadini e per uscire quanto prima da questa terribile pandemia il nostro pieno sostegno». Così Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali: «Solidarietà al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, per l'intimidazione subita. Il ruolo dei governatori e degli amministratori locali è stato fondamentale in questi mesi di pandemia, il lavoro sui territori è decisivo per contenere il Covid». «Col coronavirus non si scherza – ha detto Giancarlo Tagliaferri consigliere regionale di Fratelli d’Italia –. Siamo vicini a Bonaccini che questo pomeriggio ha visto violare la sua intimità domestica e la sua sicurezza personale». Messaggi anche dalla Lega, dalla responsabile salute del Pd, Sandra Zampa, da Mara Carfagna, ministro per il sud e la coesione territoriale, e da numerosi parlamentari e amministratori di ogni colore politico. «Vicini a Stefano Bonaccini. Il nostro sostegno per il lavoro che sta portando avanti in questi mesi e che come sempre continuerà a fare». È il messaggio in un tweet del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando. —© RIPRODUZIONE RISERVATA