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Dir. Resp.
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Edizione del 05/02/2020
Estratto da pag. 1
Prescrizione, Bonafede accelera sui tempi del processo penale
Il ministro della Giustizia annuncia di essere pronto a portare in consiglio dei ministri entro dieci giorni la riforma che a regime prevede un massimo...
Una battaglia senza quartiere sulla riforma della prescrizione firmata dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che fatta entrare in vigore nel 2020 la legge che blocca il termine di decorrenza  al primo grado di giudizio, adesso vuole resistere alle richieste di modifica di Italia Viva e anche del Pd. Pronto a tutto, quest’ultimo, per arrivare a una soluzione che consenta alla maggioranza giallorossa di andare avanti senza far saltare il banco del governo. Certo è che mentre il M5S si dice pronto a portare in consiglio dei ministri la riforma del processo penale che dovrebbe consentire ai  giudici e ai magistrati di accelerare al massimo la conclusione dei processi (a regime il primo grado di giudizio dovrebbe svolgersi in un anno, e altri due anni per l’appello e la Cassazione, tre anni in tutto) e di evitare dunque che il blocco della prescrizione si traduca in un processo infinito per gli accusati di qualsiasi reato, Matteo Renzi, leader di Italia Viva, con un’intervista a Repubblica, ha annunciato una durissima battaglia in parlamento contro la prescrizione riformata da Bonafede: "In un modo o nell'altro fermeremo questa legge. Credo senza ricorrere alla mozione di sfiducia: molleranno prima,  i numeri non ci sono. Punto. Sulla prescrizione dovranno cedere. Come lo faranno e in che tempi è un problema del premier. Io so che molleranno”, ha detto Renzi, .” In questo Parlamento i numeri sono chiari" e il ministro Bonafede "è nettamente in minoranza" aggiunge osservando che "la linea attendista del Pd ha ormai pochi giorni di autonomia. "Non ci sono bersagli nascosti, ma uno palese: il giustizialismo", osserva. “I  gruppi parlamentari sono "gli stessi che un anno fa presentarono la pregiudiziale di incostituzionalità contro la riforma e i dem ora ovranno votare in Aula scegliendo tra la Orlando e la Bonafede". "Non siamo noi ad aver cambiato schieramento ma il Pd ad aver cambiato idea sulla legge del suo vicesegretario Orlando" ha concluso il leader di Iv. Parole dure, che però non celano la volontà di Renzi di arrivare a una moratoria, cioè a un rinvio di un anno dell’entrata in vigore della riforma Bonafede per dare modo al parlamento di approvare celermente il capitolo dell’accelerazione del processo penale. Orlando, ministro della Giustizia proprio nel governo Renzi, oltre che vicesegretario del Pd di Nicola Zingaretti, non approva però la soluzione proposta dall’ex premier e spiega: "Noi non vogliamo che si rimetta in gioco Salvini e che si ricostruiscano alleanze trasversali. Possiamo arrivare a una modifica della norma senza dare vantaggi alla destra e la patente di garantismo a chi non la merita, ha dichiarato. “C’è l`accordo sull`obiettivo, modificare la norma sulla prescrizione ma non siamo d`accordo sul modo" aggiunge Orlando. "Non so se quando si voterà la proposta Costa che cancella la riforma Bonafede ci sarà la crisi di governo, nel caso Renzi votasse con le opposizioni. So che sarebbe dare una bandiera alla destra. Noi vogliamo un contrappeso nel processo, se la norma resta così o viene parzialmente modificata in base alle indicazioni che sono emerse finora, allora poi bisogna fare in modo tale che nel processo ci sia una definizione dei tempi certi. Un imputato deve sapere che un processo si deve tenere entro tempi tassativi nel momento in cui c`è l`interruzione della prescrizione. La moratoria di un anno  l`abbiamo proposta mesi fa ma i nostri alleati l`hanno rigettata e non so se è giusto riproporre una cosa che i 5 stelle hanno già rifiutato. Non sarebbe la giusta mediazione ma sarebbe come ricominciare da capo.  Quello che serve ora è incontrarci, si definiscano i contrappesi ma si deve fare in fretta", conclude. E mentre il capo dello Stato Sergio Mattarella preme sui partiti perché raggiungano un’intesa sulla base di una soluzione ragionevole che  accontenti tutti, il ministro degli Esteri ed ex capo politico del M5S, Luigi Di Maio, chiama a raccolta e in piazza il Movimento, il prossimo 15 febbraio, per difendere le leggi bandiera, tra cui Reddito di cittadinanza, decreto dignità e
riforma della prescrizione.  Bonafede, dal canto suo, non molla e rilancia: "Entro 10 giorni il disegno di legge sulla riforma del processo penale sarà portato in consiglio dei ministri. Il testo  è pronto da un anno, è stato cambiata da questa maggioranza, ci siamo trovati d'accordo, il mio impegno è questo: io porto la riforma del processo penale per abbreviare i tempi del processo in consiglio dei ministri, poi lì ciascuno si prende le proprie responsabilità  e decide di negare agli italiani un processo penale che abbia tempi brevi, ragionevoli e nei limiti del possibile certi. Questo è il mio lavoro da ministro della Giustizia e lo porterò all'attenzione del consiglio dei ministri".