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Edizione del 02/04/2021
Estratto da pag. 1
Dopo Pasqua dall`infanzia alla prima media, anche in zona rossa tutti a scuola, ma a che prezzo?
Dopo Pasqua dall'infanzia alla prima media, anche in zona rossa tutti a scuola, ma a che prezzo? È stata confermata la riapertura delle scuole dopo le vacanze pasquali ¡n tutto il territorio nazionale. Il provvedimento, discusso dal Consiglio dei ministri, andrà in vigore dal prossimo 7 aprile II ministro dell'Istruzione. Patrizio Bianchi, nei giorni scorsi nel corso di un'intervista televisiva ha dichiarato: "Si ricomincia dalla scuola che è non l'ultima ma la prima a riaprire. Questa l'idea che volevamo dare". Un segnale che il Governo ha voluto dare a tutti i costi e con decisioni non bypassabili. "Anche nelle zone rosse - ha aggiunto il ministro - si tornerà in presenza, le scuole non sono mai state chiuse, abbiamo sospeso la presenza nel momento del pericolo. Stiamo lavorando per permettere anche agli altri di tornare in presenza appena la pandemia lo permetterà. L'intenzione del governo è dimostrare che bisogna tornare in presenza ripensando al meglio questo periodo che non si cancella. L'idea è tornare a crescere assieme: questa è la scuola". La grande novità inserita nel decreto è che le singole Regioni e nemmeno i Comuni potranno emanare ordinanze più restrittive per sospendere l'attività in presenza. Facendo così il premier Mario Draghi decide di mettere un freno alle decisioni dei governatori che, molto spesso, prevalicano gli indirizzi dati dal governo proprio sulle scuole. Tra questi Vincenzo De Luca, il presidente della Regione Campania, che, in più occasioni, ha firmato ordinanze più stringenti rispetto ai decreti del governo. Per gli altri gradi di istruzione è confermato lo svolgimento delle attività ¡n presenza dal 50% al 75% degli studenti in zona gialla e arancione. In zona rossa le relative attività si svolgeranno a distanza, garantendo però la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, come accaduto fino ad oggi. Cosa si dice sulla riapertura delle scuole? "Da un punto di vista sociale sono convinto che le scuole debbano essere le prime a riaprire e le ultime a chiudere". Così Nino Carta bei lotta, presidente della Fondazione Cimbe, che però avverte: "C'è bisogno di un adeguato livello di sicurezza nelle scuole, compresa anche la questione trasporti". Non sembrano invece positivi i dati che arrivano dall'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo Mauro Picone del Consiglio Nazionale delle Ricerche: "Da quanto emerge dallo studio, le attività scolastiche hanno un ruolo importante nella trasmissione del virus: analizzando le curve dell'incidenza dei positivi in Italia, si mostra che la prima curva a crescere nel tempo è stata quella della fascia 0-9 anni, seguita da quella 10-19 anni". Sebastiani conclude poi dicendo: "Correremo il rischio di un aumento dei contagi, con un successivo ritorno alla didattica a distanza e l'introduzione di nuove misure restrittive", Resta comunque da chiarire il monitoraggio degli studenti con tamponi rapidi come annunciato la settimana scorsa. Inizialmente l'idea era di effettuare un tampone di massa al primo giorno di scuola e poi settimanalmente oppure ogni quindici giorni, magari anche una volta al mese, ma per il momento non è ancora chiaro quale sarà la decisione definitiva. E i genitori? In quanti non saranno d'accordo con il tampone? E quanti bambini diserteranno il rientro in classe? Chiara Capriglione -tit_org- Dopo Pasqua dall'infanzia alla prima media, anche in zona rossa tutti a scuola, ma a che prezzo?