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Edizione del 31/03/2021
Estratto da pag. 1
Viaggi all`estero, "toppa peggiore del buco". L`ira delle città d`arte
Viaggi all'estero, "toppa peggiore del buco". L'ira delle città d'arte "Assurdo penalizzare così le mete turistiche più visitate dagli stranieri". Bonaccini: si vola all'estero, ma c'è il divieto di vedere i parenti vicino a casa Roma, 31 marzo 2021 - "La toppa è peggiore del buco", L'ultima ordinanza del ministro della Salute - che impone una quarantena di 5 giorni più un tampone per chi arriva in Italia dalla Uè getta altra benzina sul fuoco della rovente polemica che era stata innescata qualche giorno fa da Federalberghi ("Non comprendiamo come sia possibile autorizzare i viaggi oltre confine e invece impedire quelli in Italia per Pasqua"). E oltre alle associazioni sono furiosi anche i sindaci delle città d'arte. "Quarantena al rientro dall'Ue? Così abbiamo perso tutti - commenta amaramente il presidente Astoi Confindustria Viaggi Pier Ezhaya - e francamente non vediamo il nesso di questa misura 'sanitaria' e non riusciamo a scollegarla dalle polemiche di questi ultimi giorni sul fatto che si possa viaggiare in alcuni paesi esteri per Pasqua. Perché quest'ordinanza non è stata fatta prima? Sembra voler dire: rendiamo più difficile andare all'estero. Anche noi tour operator siamo aziende italiane". E aggiunge: "Sono 10 mesi che chiediamo l'apertura di un corridoio turistico e, ora che ne abbiamo uno. si fa di tutto per far abortire l'operazione". Ci tiene subito a chiarire la posizione degli albergatori il presidente Bernabò Bocca: "La toppa della quarantena - dice - è peggio del buco. Noi non volevamo fare assolutamente la guerra agli italiani che andavano all'estero ne tantomeno a tour operator e agenzie di viaggi italiani di cui abbiamo la massima considerazione. Ma se il tampone vale per andare all'estero, deve valere anche in Italia. Federalberghi è convenzionata con più di duemila centri diagnostici per i test in hotel. Se è permesso salire su un aereo col tampone, sia permesso anche in hotel". Parla di una "guerra tra poveri" Luca Fatane, presidente di Confturismo Confcommercio: "Non serve fare la lotta tra hotel, agenzie di viaggio e tour operator. Siamo sulla stessa barca, che sta affondando". Furiosi i sindaci delle grandi città d'arte, che per Pasqua, solitamente, registravano il pienone. "Questa faccenda - sbotta Dario Nardella. primo cittadino di Firenze - mi fa una rabbia indescrivibile. Per città come Firenze. Roma. Venezia, Napoli, Palermo la Pasqua è l'inizio della stagione. Lo scorso anno abbiamo perso 37 milioni nel primo trimestre di quest'anno siamo già a 10 milioni di mancato introito". Perché se "la montagna e il mare in qualche periodo si sono salvati, le città d'arte no, visto che vivono di turismo internazionale, che peraltro è quello che spende meglio". Durissima anche la critica di Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia-Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni: "Non si possono incontrare i propri cari. magari a pochi chilometri di distanza, ma è possibile prendere un aereo e farne migliaia per svago? Un controsenso che penalizza anche tutti gli operatori turistici e gli albergatori che sono alle prese con forti perdite economiche. Spero si faccia presto chiarezza su questa assurda anomalia". © Riproduzione riservata -tit_org- Viaggi all'estero, "toppa peggiore del buco". L'ira delle città d’arte