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Edizione del 30/03/2021
Estratto da pag. 1
Caso Sputnik, Cassese: «La firma di De Luca sul contratto è nulla: rischia di pagare di tasca sua»
Il giudice emerito della Corte costituzionale: se compra il siero paga di tasca sua.
l’intervista

Mezzogiorno, 30 marzo 2021 - 07:50

Caso Sputnik, Cassese: «La firma di De Luca sul contratto è nulla: rischia di pagare di tasca sua»

Il giudice emerito della Corte costituzionale: se compra il siero paga di tasca sua. Ha fatto un passaporto per chi è immune? Bisogna dirgli che non è il Re Sole

di Emanuele Imperiali

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Professor Sabino Cassese, il governatore Vincenzo De Luca ha stipulato un contratto di fornitura con l’azienda russa che produce il vaccino Sputnik, per inocularlo in Campania. Come valuta la decisione, la ritiene giuridicamente azzardata in quanto questo vaccino non ha ancora ottenuto le necessarie autorizzazioni dalle autorità regolatorie sui farmaci, l’Ema in Europa e l’Aifa in Italia?

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«La Corte costituzionale, con una recente sentenza, che ha ribadito precedenti orientamenti giurisprudenziali, ha stabilito che gli interventi nel caso di un’epidemia fanno parte della profilassi internazionale. Spettano, quindi alla competenza dello Stato, che ha una competenza esclusiva. Dunque, la firma apposta dal presidente della regione Campania a un contratto è un atto esercitato al di fuori dei propri poteri, e quindi inesistente. Se fossi il produttore dei vaccini che il presidente intende comprare, sarei preoccupato e ancor più preoccupato sarei se fossi il presidente della regione Campania, perché sarà costretto a pagare di tasca propria».

Altre regioni, a cominciare dal presidente della Conferenza delle Regioni e anch’egli esponente del Pd Stefano Bonaccini, lo hanno duramente criticato. Il premier Mario Draghi ha dichiarato che intende studiarsi il contratto per valutarne i risvolti giuridici. Non ritiene sia il caso che tutti si fermino in attimo e ridiscutano bene i contorni giuridici di una scelta dirompente come questa?

«Forse è bene avvertire il presidente della regione Campania che sta agendo al di fuori dell’ambito di sua competenza. Quindi, che i suoi atti sono, più che illegittimi, inesistenti».

Il fatto che le Regioni si muovano in ordine sparso sul piano vaccinale – priorità decise territorialmente, piattaforme differenti, adesso perfino vaccini diversi - non crea disorientamento tra la gente? È possibile evitare questo federalismo vac-cinale?

«Non ci può essere e non c’è un federalismo vaccinale. Come ho detto prima, con la sentenza n. 37 delle settimane scorse, la Corte costituzionale ha detto chiaramente che la profilassi internazionale, ivi inclusa la vaccinazione, spetta esclusivamente allo Stato».

La sanità e stata tra le prime materie ad essere regionalizzata ma recenti interventi della Consulta hanno fissato il criterio che in caso di pandemia valga la superiorità dello Stato. Non è il caso di riportarle all’ordine con un atto di governo del presidente del Consiglio Draghi?

«E non c’è dubbio che la Regione sia andata al di là dell’ambito delle proprie competenze, come se avesse tentato di regolare il trasporto aereo o fatto piani per la difesa militare. Siamo in presenza di un conflitto che deriva dall’invasione di compiti statali. Aggiungo che a Napoli fa difetto un po’ di buon senso. Forse il presidente della regione Campania ricorda che nel 1957 il presidente degli Stati Uniti Eisenhower mandò a Little Rock l’esercito - precisamente la 101 Airborne Division, che aveva valorosamente combattuto sul teatro europeo - per far rispettare la sentenza del 1954 della Corte suprema sull’integrazione razziale, Brown v. Board of Education. Anche quella della vaccinazione è una questione di eguaglianza».

Il governatore De Luca ha annunziato ieri anche la distribuzione del passaporto vaccinale a tutti i cittadini campani che hanno inoculato entrambe le dosi. È a suo parere legittimo questo atto?

«Propongo che il presidente della repubblica campana venga proclamato Re Sole e dotato anche di tutte le prerogative di imperatore dell’impero austro-ungarico».<
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30 marzo 2021 | 07:50

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