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Dir. Resp.
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Edizione del 24/03/2021
Estratto da pag. 1
- - No alla mozione del Pd sull’obbligo vaccinale per i sanitari, Mangialardi: “In Parlamento sostengono la proposta, nelle Marche la bocciano”
[644080_Cfa] 2' di lettura 24/03/2021 - “Un’altra occasione persa per provare acostruire qualcosa di buono insieme a favore dei nostri concittadini. E ciò chepiù dispiace è che, ancora una volta, la decisione della destra sia frutto dimero un pregiudizio politico.Lo dimostra chiaramente il fatto che la proposta di legge sull’obbligovaccinale per il personale sanitario sia stata portata in discussione inParlamento proprio da Forza Italia, lo stesso partito che ieri, pur conevidenti malumori, si è dovuto accodare ai suoi alleati in Regione, bocciandola mozione del Partito Democratico che chiedeva al presidente Acquaroli diassumere l’iniziativa nella Conferenza delle Regioni e delle Province Autonomeper sensibilizzare il governo e il Parlamento affinché tale legge potesseessere presto approvata. Un voltafaccia che non danneggia il PartitoDemocratico, ma i marchigiani”.Così Maurizio Mangialardi, capogruppo regionale del Partito Democratico,commenta rammaricato la bocciatura della mozione sull’obbligo vaccinale antiCovid per gli operatori del Servizio sanitario nazionale e delle strutturesanitarie e socio sanitarie private presentata dal suo gruppo.“In un momento che vede le Marche primeggiare negativamente a livello nazionaleper i dati sulle terapie intensive, il numero dei contagi e i ritardi sullavaccinazione degli over 80 e dei soggetti fragili – spiega Mangialardi – sipoteva dare tutti insieme un bel segnale e rendere la nostra regioneprotagonista di una proposta utile anche per l’intero Paese. Ciò avrebbesignificato riconoscere pure il grande impegno del personale sanitarioregionale che ha aderito in massa alla campagna vaccinale. Noi continuiamo aessere convinti che la gravità della situazione chieda alla politica e alleistituzioni azioni legislative coraggiose, in modo che non solo nell’immediato,ma anche in prospettiva, l’Italia non si faccia trovare impreparata afronteggiare eventuali nuove emergenze sanitarie. Da questo punto di vistaconfidiamo che la maturità venuta meno da parte della maggioranza delpresidente Acquaroli emerga in Parlamento”.*