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Edizione del 23/03/2021
Estratto da pag. 1
Caso Aria Spa, tra accuse e contraccuse: la Regione è colpevole? | Mi-Tomorrow
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Il cda di Aria Spa è stato silurato e la gestione dell’azienda regionale è passata interamente nelle mani dell’amministratore unico Lorenzo Guban. Restono però ancora molti dubbi su una situazione che ha minato una campagna vaccinale partita già con difficolte a causa della mancanza di dosi. Aria è diventato un caprio espiatorio o va considerato un organo della Regione, ed in quanto tale quest’ultima ha il suo rilevante carico di responsabilità?

Le dichiarazioni. «Lo dico subito e ci metto la faccia: qualcuno voleva far vedere che si tagliava una testa – ha dichiarato Mario Mazzoleni, uno dei membri del vecchio cda di Aria, in un’intervista al Corriere -. Scaricando le responsabilità durante una conferenza stampa. Ma credo che se non cambia il metodo il problema per i cittadini resta».

Secondo il membro del Cda i vertici della Regione sapevano bene del malfunzionamento del software di Aria. Proprio per questo motivo all’inizio di febbraio era stato annunciato il passaggio a Poste Italiane. Anche quest’ultime data però la complessità del gestire un numero così grande di prenotazioni, aveva chiesto del tempo in più per assestare il proprio portale, il quale non è ancora attivo.

«Quindi i vertici della Regione sapevano bene che il software Siavr utilizzato sul nostro portale – ribadisce Mazzoleni -, pensato per altro, non avrebbe retto il cambio di passo della campagna vaccinale. Lo sapeva bene Guido Bertolaso, come Attilio Fontana e Letizia Moratti».

Non è pero della stessa opinione il consulente per la campagna vaccinale Guido Bertolaso. «Mi ero accorto che qualcosa non funzionava il giorno che abbandonarono 300 anziani convocati per errore – aveva dichiarato anch’egli in un’intervista al Corriere -. Ma le sembra possibile che qualcuno non venga chiamato ed altri mandati a 60 chilometri da casa per farsi vaccinare? Era un sistema che funzionava male e andava cambiato: siamo atterrati su Marte, non possiamo non gestire delle prenotazioni via sms».

Alternativa. In questo batti e ribatti di accuse una soluzione alternativa esisteva? Sì, secondo Mario Mazzoleni.«Potevamo fare come le altre Regioni – prosegue -. Non accentrare le responsabilità scaricandole sul proprio braccio informatico che si sapeva inadatto. Ma delegare, appoggiarsi alle Asst, ad esempio. Oppure alle agende esterne: i
o sono professore universitario e sono stato convocato anche grazie a registri di settore».

Tuttavia la Regione ha fatto esattamente l’opposto provando ad implementare Aria. «Si è deciso di far sopravvivere il sistema di Aria, implementandolo. Ma è scritto a pagina numero uno di ogni manuale di informatica che unire una parte manuale e una digitale può creare problemi. Agende automatiche e altre manuali che non si parlavano. Così si creava il cortocircuito. Forse era più semplice optare da subito sui database già contenuti per tutti nel fascicolo sanitario».