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Edizione del 24/03/2021
Estratto da pag. 1
#Italialive: “il Governo dimentica ancora il mondo degli eventi, che vale 36 miliardi di Pil”
L’associazione che rappresenta i professionisti del settore di congressi, eventi, e le agenzie specializzate: “chiediamo un tavolo... ? Leggi l''articolo
Gli eventi “live”, per il vino, per la ristorazione come per tanti altri settori, sono fondamentali a livello economico e sociale. E tra divieti e restrizioni, sono quelli che hanno sofferto di più l’impatto della pandemia. E non si parla solo delle fiere più o meno grandi (che hanno perso l’80% del fatturato 2020, non hanno ancora potuto fare nulla nel 2021 e aspettano ancora che si sblocchi in Europa - come già successo per la Germania - il “de minimis” per rendere efficaci i ristori che pure sono stanziati), ma anche di chi organizza congressi, catering, eventi culturali, feste e così via. Una miriade di imprese, ossatura di “un settore che ha un impatto diretto sul Prodotto Interno Lordo (Pil) di 36,2 miliardi (per un giro d’affari di 65 miliardi), garantisce allo Stato 15,5 miliardi di entrate tributarie (il 3,3% del totale) e dà lavoro a oltre 570.000 persone, la maggior parte donne”, ricorda l’associazione #Italialive, che non risparmia critiche al Governo.

“I ristori previsti nel Decreto Sostegno purtroppo continuano a sottovalutare l’impatto del Covid sulle imprese e professionisti del settore - spiega una nota - completamente ferme da ormai 13 mesi e per le quali non è ancora stata contemplata nessuna possibilità di apertura. Sono centri congressi, location per eventi aziendali, privati e culturali, agenzie specializzate nella loro creazione e produzione, catering, allestitori, organizzatori di cerimonie, interpreti e molte altre aziende e professionisti di settore in attesa da dicembre 2020 dello sblocco e dei fondi già stanziati dal Ministero dei Beni Culturali (320 milioni) e il cui decreto attuativo non è mai stati discusso con le parti interessate con la conseguente non apertura del bando per la presentazione delle richieste. Ci domandiamo, perché?”.

L’attuale Decreto Sostegno, che stanzia l’esigua somma di 100 milioni per il comparto, sottolinea #Italialive, rimanda ad un ulteriore decreto la possibilità delle imprese di avere un aiuto concreto ed immediato generando ulteriori gravi problemi di sussistenza per una intera filiera che produce ricadute economiche importanti su tutti i comparti produttivi nazionali ed è un motore fondamentale per la promozione del turismo e del made in Italy.

“Ci domandiamo, perché? Ormai purtroppo non c’è solo un problema di entità delle risorse, ma anche di tempo. Nonostante la resilienza di tutti gli addetti, il nostro continua ad essere ad oggi l’unico settore che dall’inizio dell’emergenza Covid19 è sempre rimasto sostanzialmente chiuso e non ha avuto attenzioni concrete da parte del Governo se non solo parole rispetto ai ristori necessari, per altro non adeguati all’entità del giro d’affari che rappresenta, e in parte già stanziati ma non ricevuti - ribadisce con forza Salvatore Sagone, presidente del Club degli eventi e della Live Communication e portavoce nei rapporti con i media di #Italialive - in questa fase così importante per il paese la voce della event Industry e filiere connesse esprime tutta la propria angoscia e frustrazione. Non vogliamo rischiare, ancora una volta, di essere dimenticati”.

“Comprendiamo tutte le ragioni di merito ma siamo ormai davvero esasperati”, aggiunge Alessandra Albarelli, presidente di Federcongressi&eventi e portavoce dei rapporti istituzionali e politici di #Italialive. “Nonostante i confronti con i rappresentanti di riferimento del nuovo Governo ecco che i nuovi provvedimenti gettano ancora di più nella disperazione migliaia di imprese e professionisti che da un anno sono sostanzialmente, sotto gli occhi di tutto il Paese, fermi e senza lavoro. Chiediamo ai Ministeri competenti del Turismo, Sviluppo Economico, Economia e Finanze e al Commissario Straordinario Generale Paolo Figliuolo, un confronto su un tavolo unificato in grado di affrontare con urgenza e concretezza la questione, per cercare di dare entro i prossimi giorni risposte concrete e almeno un orizzonte a migliaia di imprese. Fondamentale sottolineare, da non sottovalutare e ribadire che, grazie alla responsabilità di tutti i
professionisti del comparto, il settore dei congressi e degli eventi è estremamente professionalizzato, sicuro e pronto anche per dare un contributo concreto mettendo a disposizione competenze e strutture per la campagna di vaccinazione Covid-19. I centri congressi, gli alberghi e tutta la filiera connessa all’organizzazione degli eventi hanno investito ingenti risorse in sistemi di sanificazione, si sono dotati e applicano protocolli di sicurezza stabiliti nelle “Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche, Produttive e Ricreative”, elaborati da Federcongressi & Eventi e approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome al pari del comparto Museale che sta riaprendo e nondimeno continuiamo ad essere esclusi tra l’indifferenza generale”.

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