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Edizione del 23/03/2021
Estratto da pag. 1
Campagna vaccinale, in arrivo oggi un milione di dosi del vaccino Pfizer
Pubblicato da RIFday In Marzo 23, 2021 0 CommentAdvanced Medical Technologies - Discover a better life for yourself!Roma, 23 marzo – Accelerare, accelerare, fortissimamente accelerare: questa laparola d’ordine intorno alla quale ha ruotato l’incontro di ieri tra ilpresidente del Consiglio Mario Draghi, il commissario all’emergenza Covid Francesc[Figliuolo-4]o Paolo Figliuolo (nella foto) e il capo della Protezionecivile Fabrizio Curcio. Fare presto, perché nessuno deve rimanere indietro,soprattutto non devono restare in coda anziani e fragili, le categorie chesopra ogni altra vanno protette, agevolando il loro accesso ai vaccinianti-Covid. Il piano vaccinale arranca e deve cambiare marcia, non sonocontemplati ulteriori ritardi e men che meno inefficienze: la campagnavaccinale è la più grande scommessa del governo Draghi e non può fallire.Dunque serve maggior coordinamento, occorre fare di più.Il dato positivo emerso dall’incontro di ieri è l’annuncio che  entro 24 ore –dunque nella giornata di oggi – verranno consegnate circa un milione di dosidel vaccino Pfizer alle Regioni, distribuite in 214 strutture sanitarie. Sitratta del vaccino ‘made in Usa’ che viene somministrato prioritariamente allepersone anziani e a quelle più vulnerabili. La fascia di popolazione doveoccorre recuperare terreno considerando che solo il 15% degli over 80 ha finoraottenuto entrambe le dosi necessarie. L’arrivo del vaccino Pfizer, da questopunto di vista,  è una boccata d’ossigeno importante.Le aspettative  riguardo alla campagna vaccinale, però, erano ben altre: entrola fine di marzo l’Italia avrebbe dovuto disporre di 15.694.998 dosi ma èprobabile che ne mancheranno circa 2,6 milioni, a meno di una improbabileconsegna-monstre da parte di Astrazeneca. Con le dosi di Pfizer in arrivo inqueste ore, le 336.600 di Moderna già consegnate e le 279mila di Astrazenecapreviste per la settimana, si arriverà a quasi 11,2 milioni. Ai qualidovrebbero aggiungersi, in consegna la prossima settimana, un altro milione diPfizer, circa 500mila di Moderna e probabilmente altre 300mila del vaccinoanglo svedese, per un totale di 13 milioni. 2,6 milioni in meno, dunque, chedipendono fondamentalmente dai ritardi di Astrazeneca.Visualizza immagine diorigineTra le misure per accelerare la campagna, c’è quella di dare impulso allepostazioni vaccinali mobili, costituite da un equipe di medici e infermieri: un mezzo ogni 20-40mila persone per raggiungere soprattutto i Comuni piùpiccoli e aiutare le Regioni in maggiore difficoltà a snellire le listed’attesa. Uno dei problemi maggiori, infatti, è proprio la diversa velocitàalla quale viaggiano le campagne vaccinali nelle diverse Regioni: alcuneprocedono con speditezza, altre invece ancora arrancano. Per questo Draghi ieriha incontrato anche la ministra per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini(nella foto) per fare il punto sulle soluzioni che concorreranno a rafforzarela collaborazione e il coordinamento con le Regioni e dare tempestivaattuazione al nuovo piano vaccinale.La prima mossa è quella di attivare e mettere a disposizione  il volontariatodi protezione civile: le Regioni che ne faranno richiesta potranno utilizzare ivolontari.  Ma il nodo centrale è il rafforzamento del coordinamento tra leRegioni, in modo che tutte le amministrazioni vadano nella stessa direzione e,soprattutto, si annulli il gap tra quelle virtuose, come il Lazio, e quelle chestanno avendo più difficoltà, come la Calabria – dove in settimana arriverà ilcommissario Figliuolo – la Sardegna, la Liguria e la Lombardia, dove ognigiorno sembra scoppiare un problema, come il caos sulle prenotazioni che hamandato in tilt la campagna vaccinale nei giorni scorsi e indotto il presidente della Giunta regionale Attilio Fontana a rimuovere in blocco ivertici della società regionale Aria.Che il nodo della questione fosse lì, del resto, Draghi lo aveva già bencompreso, tanto che nella sua conferenza stampa di qualche giorno fa, ribadendoche l’obiettivo del governo di portare le somministrazioni a 500mila al giornoda metà aprile, era stato chiaro: “Le
Regioni vanno in ordine sparso e questonon va bene. Andiamo forte a livello nazionale ma le Regioni sono moltodifformi nei criteri e nella capacità di somministrare i vaccini, alcunearrivano al 25% altre al 5%”.Intervenire, dunque, è necessario. Il ministro Gelmini ha ribadito che siaiuteranno le Regioni dal punto di vista logistico e delle somministrazioni,con personale della Protezione civile e dell’esercito, ma non c’è alcunavolontà di commissariamento. E che le priorità sono i soggetti fragili,disabili e i caregiver. Una delle ipotesi sul tavolo è quella di estendere lapiattaforma per le prenotazioni predisposta da Poste anche ad altre Regionioltre a quelle che già la usano (Calabria, Sicilia, Abruzzo, Marche eBasilicata). Si potrebbe aggiungere all’elenco anche la Lombardia. Lavaccinazione può essere prenotata dai cittadini online, tramite un call centerad hoc, o attraverso l’Atm Postamat inserendo la propria tessera sanitaria, otramite i palmari in dotazione ai postini. La piattaforma registra anche lasomministrazione e inserisce automaticamente nell’anagrafe vaccinale nazionaleil nominativo, in vista di un possibile patentino.Più dell’aiuto, però, le Regioni chiedono le dosi. “Più che di una task force –dice il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e presidente dellaLiguria Giovanni Toti – abbiamo bisogno dal governo di una programmazione seriae rispettata dei vaccini che arriveranno”. Sempre per quanto riguarda lesituazioni regionali, il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini sidice convinto che entro la fine di aprile avrà immunizzato tutti gli over 80 equello del Veneto Luca Zaia ipotizza entro l’inizio del mese. Sempre,oviamente, che arrivino le dosi.Intanto si profila all’orizzonte il dibattito interno al governo sulle prossimemisure anti-Covid: scadranno subito dopo Pasqua, ma il presidente del Consigliovuole che vengano rinnovate con un po’ di anticipo, così da non prendere gliitaliani alla sprovvista. Una partita che va dunque affrontata e chiusa laprossima settimana al massimo, subito dopo il Consiglio europeo. La ministraalla Famiglia e alle Pari opportunità, Elena Bonetti, auspica che anche in zonarossa le scuole, almeno infanzia e primaria, possano riaprire i cancelli subitodopo le vacanze pasquali. Anche le altre forze di maggioranza sembrerebberod’accordo, complice un nuovo studio che evidenzia l’assenza di correlazione fracontagi e lezioni in presenza. “Credo si possa fare, è ben più di una speranza”, ha detto all’Adn Kronos uno dei ministri interessati al dossier.Print Friendly, PDF & EmailCondividiFacebookfb-share-iconLinkedIn[linkedIn]Share[quisikrea_]