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Edizione del 21/03/2021
Estratto da pag. 1
Pd, la svolta di Letta: «Subito due donne capogruppo. Solo maschi al vertice? Roba da Orbàn»
Pd, la svolta di Letta: «Subito due donne capogruppo. Solo maschi al vertice? Roba da Orbàn» II neo segretario dem vara la sostituzione di Deirio e Marcucci a Camera e Senato. In un'intervista a II Tirreno ribatte a Renzi: «Stop al M5S? Sbagliato, noi cerchiamo alleanze» «Via i due capigruppo alla Camera e al Senato. Subito due donne al loro posto: le sceglieranno i parlamentari, non possiamo fare una foto di gruppo del vertice del partito e presentare volti di soli maschi. In Europa sono cose che possono fare Viktor Orbàn in Ungheria o Mateusz Morawiecki in Polonia». E poi: «Stop al partito dei personalismi. Fino ad oggi troppi dirigenti, todos caballeros, poi non si decide mai». Il neo segretario del Pd Enrico Letta, in una intervista a II Tirreno, annuncia così la rivoluzione del Partito democratico, di cui è stato appena incoronato segretario dopo le dimissioni a sorpresa di Nicola Zingaretti. Dopo l'addio a Palazzo Chigi, disarcionato da Matteo Renzi, e i sette anni di esilio a Parigi ai vertici di Sciences Po, Letta torna al comando con un passo decisamente meno felpato di quello che finora lo aveva contraddistinto. A meno di 48 ore dall'annuncio dei nomi delle nuova segreteria dem. il numero uno del Na2areno fa scattare una rifondazione, silurando di fatto Graziano Deirio e Andrea Marcucci, rispettivamente timonieri dem a Montecitorio e Palazzo Madama. Il primo — ex ministro alle Infrastrutture ed ex renziano di ferro, ora leader di una mini corrente interna al partito — non aveva finora opposto (almeno pubblicamente) forti resistenze a lasciare il suo posto. Il secondo, invece, imprenditore milionario a capo dell'impero farmaceutico Kedrion ma che da sempre ha in testa il pallino della politica, aveva fatto di tutto per cercare una mediazione, anche rivendicando con forza di non aver seguito Renzi (al quale era legatissimo) nella scissione di Italia viva. E Letta sulle prospettive politiche risponde proprio a Renzi, che negli ultimi giorni sta martellando il suo ex partito, invitandolo a mollare il M5S: «Atteggiamento sbagliato, non è il nostro — ribatte il neo segretario —. Noi vogliamo aprire alleanze. Non mettiamo veti, non vogliamo». Nel lungo colloquio con il direttore Stefano Tamburini, Letta racconta al quotidiano della costa toscana, dove lui (a Pisa) è nato e cresciuto: «Cosa ho fatto negli ultimi sette anni? Dall'estero le cose si vedono meglio. Tutto questo tempo assieme ai giovani di tutto il mondo mi hanno aperto gli occhi su alcune necessità: i giovani, la questione femminile, la sostenibilità dello sviluppo». È da qui che è scattata la proposta di concedere il voto anche ai sedicenni e pure l'accelerata sullo lus soli. Ma è soprattutto da questi tré punti cardine che Letta vuole applicare una svolta rosa. Su tré ministri dem del governo Draghi tutti e tré uomini: «lo non posso immaginare che nel nostro partito ci siano solo volti maschili al vertice - spiega nell'intervista — servono leadership mischiate, specie che adesso in Europa di sono Angela Merkel, Ursula von der Leyen e Christine Lagarde». Nel piano Letta c'è un passaggio importate sul pluralismo all'interno del Pd: «Cominciamo dalla scelta dei due vicesegretari, Irene Tinagli e Peppe Provenzano. Una è di Empoli, l'altro si è formato alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa. Li ho scelti fuori da ogni negoziato correntizio, sono due persone che incarnano due profili diversi tra loro». 21 marzo 2021 (modifica il 21 marzo 2021 09:06) © RIPRODUZIONE RISERVATA -tit_org- Pd, la svolta di Letta: «Subito due donne capogruppo. Solo maschi al vertice? Roba da Orbàn»