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Edizione del 16/03/2021
Estratto da pag. 1
Maria Rosaria Rossi e il rancore verso FI: mi ha fatto fuori Marina, là dentro è guerra tra donne
Maria Rosaria Rossi riparte dal rancore verso FI. E in un’intervista al Fatto tuona: «Mi ha fatto fuori Marina B., là dentro è guerra tra donne». Così, Maria Rosaria Rossi, da paladina del nemico diventa vittima sacrificale finita nel mirino del fuoco amico. Ora si dipinge così, la ex berlusconiana di ferro. E in un’intervista al Fatto Quotidiano sciorina tutto e il contrario di tutto. Provando a sferrare l’ultimo colpo dopo lo strappo inferto col sostegno a Conte e l’addio a Forza Italia, abbozza un’ultima verità: la sua. Lei cacciata? «Mi ha fatto fuori Marina Berlusconi». Perché, sempre a detta sua, non si sarebbe accorta «del problema al cuore di Berlusconi». e perché, prova ad ampliare lo spettro di sospetti, accuse e recriminazioni, «in Forza Italia ci sono donne che devono necessariamente andare contro le altre donne». Voilà la frittata è rigirata. Ancora una volta.
Maria Rosaria Rossi, l’ultima giravolta in un’intervista al Fatto
Insomma, da Maria Rosaria Rossi arriva l’ennesima giravolta. Ancora uno sconfinamento. Un altro addio, un nuovo esordio. La ex berlusconiana di ferro parla ora: oggi, in particolare, in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano. In generale, a chi prova ad ascoltarla, dopo il suo inaspettato addio a Berlusconi e a Forza Italia nei giorni caldi della crisi del Conte bis. Della conta dei senatori e dei Ciampolillo dell’ultim’ora che provarono a salvarne quel che ne rimaneva. Parla Maria Rosaria Rossi, e di tutto un po’. A partire dall’epilogo (momentaneo) dell’ultimo triplo salto carpiato che l’ha portata ad approdare sulla sponda di Toti che le ha gettato una ciambella nel mare increspato della politica dove, la ex berlusconiana di ferro, prova a resistere all’onda d’urto di una corrente in cui, dopo il naufragio del Conte ter, prova ad ancorarsi nel porto placido del governatore ligure Giovanni Toti. E quale approdo più sicuro, per lei, di un partito politico italiano che, nomen omen, si chiama Cambiamo?Meloni: «Letta è garante dello status quo. Draghi? Forte continuità col governo precedente»Grillo e Conte danno un calcio a “Rousseau” e preparano una super piattaforma da 400mila euro
L’approdo in “Cambiamo” di Toti: nomen omen…
Dunque, Maria Rosaria Rossi cambia nuovamente pelle politica e riparte da Toti. Dall’ultimo balzo in avanti che l’ha portata dall’opposizione tra i banchi di FI alle fila sconquassate di Conte generale allo sbaraglio di un caravan serraglio che non è riuscito a presidiare governo e Palazzo. E oggi, a transizione completata con la fiducia accordata al governo Draghi, si appella a un progetto politico di centro democratico e liberale a cui starebbe lavorando. A detta sua dal 19 gennaio scorso quando, misteriosamente, scelse di voltare le spalle a Berlusconi e a Forza Italia che, di lì a poche ore, l’avrebbero cacciata.
Quel “principio di rinnovamento” arrivato con il venir meno di cariche e incarichi
Perché è diventata contiana? Chiede il Fatto che oggi la intervista nel tentativo di fare luce su quelle ore del 19 gennaio rimaste oscure ai più. «È quello che hanno sostenuto coloro che non vedevano l’ora di cacciarmi, screditarmi e farmi passare da traditrice», replica la Rossi. Eppure lei, in chi poi l’ha disconosciuta per alto tradimento, non era una qualunque. «Ho aderito nel 1994 – spiega l’ex forzista – e per diversi anni ne sono stata addirittura una delle figure dirigenziali. Ricoprendo incarichi importanti e delicati. E poi? La mia utilità è venuta meno così come le mie cariche. Dolore. Invece è giusto e per un principio di rinnovamento».
Maria Rosaria Rossi, giravolta con affondo: «Mi ha fatta fuori Marina B.»
Eppure a questo punto l’intervista prende un’altra piega. E da protagonista dello strappo, Maria Rosaria Rossi fa un’altra giravolta delle sue e prova ad assurgere al ruolo di vittima, bandita ingiustamente e per ben altre motivazioni. «Il suo ridimensionamento dicono sia stata opera di Marina Berlusconi», la butta lì il giornalista. «Risulta anche a me», rep
lica l’intervistata. «L’accusa: non si è accorta del problema al cuore di Berlusconi. Ho svolto tanti incarichi al suo fianco ma non quello di cardiologo, non sono un medico. Di medici il presidente ne ha abbastanza, e lo seguono h24 . Quindi sono loro a non essersi accorti del problema». E così, da buona saltatrice spicca l’ennesimo balzo dall’latra parte della barricata. Getta il suo di cuore oltre l’ostacolo, comincia ad ammiccare a lotte fratricide tra donne all’interno del suo ex partito. Dunque? E allora, da Berlusconi a Marina Berlusconi. E da Marina Berlusconi alle donne di Fi, la Rossi ne dice un’altra per motivare quello strappo arrivato come una pugnalata alle spalle al suo ex mentore.
L’ultima? «In FI solo donne contro donne»
L’ultima? «È da tempo che non mi sentivo più parte di un progetto comune: oggi è un posto dove sembra prevalere la legge del meno siamo meglio stiamo. Dove gli interessi del singolo prevalgono su quelli della collettività. In cui vale la logica del tutti contro tutti. E dove ci sono donne che devono necessariamente andare contro le altre donne». Eppure, dopo aver detto e il contrario di tutto, poche righe dopo ammette: «Rifarei tutto, ma non lo rifarei una seconda volta». Troppi salti e retromarce. Vacci a capire qualche cosa...