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Edizione del 15/03/2021
Estratto da pag. 1
A pochi mesi dalle elezioni comunali a Milano, il sindaco Beppe Sala – che si candiderà per un secondo mandato – ha detto in un’intervista a Repubblica che aderirà ai Verdi Europei, partito di idee progressiste e ambientaliste collegato a un gruppo politico che al Parlamento Europeo controlla 73 seggi. Sala sostiene di aver sempre avuto tra le sue priorità i problemi ecologici, tanto da aver creato nella città già nel 2019 un assessorato alla Transizione ecologica, di cui lui stesso gestisce tuttora le deleghe.
Adesso questi due miei percorsi – sindaco e appassionato ecologista – si uniscono. E per me aderire ai Verdi Europei significa, prima di tutto, fare meglio il sindaco di Milano.
Il partito dei Verdi Europei ha accolto con grande favore la dichiarazione di Sala, sostenendo che le sue dichiarazioni facciano capire come l’Italia sia «pronta per una forte e ambiziosa svolta ecologista». Sala ha spiegato di voler aderire ai Verdi anche per motivi diversi da quelli ecologici, e che da loro si sente «a casa»:
Sono fermamente europeisti e sempre in difesa dei valori democratici e antifascisti. Si sono distinti per battaglie fondamentali sulla giustizia e sulla riforma fiscale, sulle questioni di genere, sulla povertà energetica e, in generale, sui diritti dei cittadini.
È una decisione importante anche per la politica italiana perché allontana Sala dal Partito Democratico, già in grave crisi dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario. Sala non è mai stato iscritto al Partito Democratico, ma alle elezioni del 2016 era sostenuto da una coalizione di centrosinistra in cui il PD era di gran lunga il partito più importante, e ciclicamente si parlava di un suo eventuale ingresso nel partito (negli ultimi giorni l’aveva anche auspicato l’ex ministro per il Sud, Peppe Provenzano).
In diverse occasioni è anche stato proposto come possibile nuovo leader del partito a livello nazionale e candidato presidente del Consiglio. Sala ha fatto capire che sulla sua decisione ha influito anche l’attuale situazione del PD:
Ora però il Pd nazionale sta attraversando un momento difficile e io non avrei propriamente il diritto di dire la mia da “interno”, perché non lo sono, ma Zingaretti paga la scelta del Pd di dare troppo spazio, da troppi anni, alle correnti. Spero che questo momento possa essere superato presto e aggiungo solo che seguirò con interesse l’assemblea nazionale.
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