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Edizione del 15/03/2021
Estratto da pag. 1
AstraZeneca, Icardi: "Non è un vaccino di serie B, è sicuro". I Nas sequestrano il lotto sospeso
Rinaudo difende la scelta fatta dalla Regione Piemonte, ma l''Ordine dei Medici di Torino attacca: "Data informazione confusa"
"Il messaggio che vogliamo dare è di vaccinarsi tranquillamente. Il vaccino è sicuro, non è di serie B". A dirlo, a proposito del vaccino AstraZeneca, è l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte e Coordinatore Salute della Conferenza delle Regioni, Luigi Icardi.

Sospensione durata solo un'ora e mezza

Sulla morte del professore di Biella, Icardi spiega che "in attesa degli accertamenti l'unità di crisi della Regione ha ritenuto di accantonare questo lotto e per fare la ricognizione ha sospeso per un'ora e mezza la vaccinazione, che è poi ripartita. E' stato chiesto di accantonarlo  in attesa delle risultanze che, credo e spero, non daranno contezza del nesso di causalità fra decesso e vaccinazione, perché la vaccinazione è sicura".

L'assessore alla Sanità ha poi aggiunto che "è nell'ordinario dei vaccini che purtroppo ci sia qualche evento avverso, ma il nesso di causalità è tutto da vedere. Purtroppo - conclude - qualcuno ci ha ripensato, l'effetto mediatico purtroppo c'è, ma cercheremo di convincere le persone che non ci sono pericoli".

Rinaudo: "Fermarlo è stato doveroso e necessario"

"E' facile criticare col senno di poi, ma non ho nulla da rimproverarmi: ho agito per la tutela dei piemontesi". Il commissario dell'Area giuridico-amministrativa dell'Unità di crisi della Regione Piemonte, Antonio Rinaudo, ha replicato così alle critiche sullo stop di circa due ore alle vaccinazioni con AstraZeneca disposto dopo la morte di un docente nel Biellese. "Era doveroso e necessario dare subito una risposta a una situazione critica per la morte di una persona. Non sapevamo a quale lotto appartenesse la dose somministrata alla vittima ma, appena individuata, abbiamo detto alle Asl di riprendere con le inoculazioni degli altri lotti".

L'obiettivo dello stop era quello di "tutelare le persone che in quel momento si stavano vaccinando - spiega - Che cosa sarebbe accaduto se, per ipotesi, ci fosse stato un altro evento negativo? Il blocco è durato solo il tempo necessario a capire cosa fosse accaduto e ad evitare ulteriori rischi, poi la campagna è regolarmente ripresa", ha aggiunto Rinaudo. "Continuare a vaccinarsi è doveroso e necessario".

I Nas sequestrano il lotto 'incriminato'

Intanto, in queste ore i carabinieri del Nas, su disposizione della Procura di Biella, stanno sequestrando le dosi del lotto AstraZeneca che l'Unità di crisi della Regione Piemonte ha sospeso ieri dopo la morte del professor Sandro Tognatti.

La Procura di Biella apre inchiesta

Intanto, la procura di Biella ha aperto una inchiesta sulla morte del professore di clarinetto morto nella sua abitazione di Cossato poche ore dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca. Le indagini sono coordinate dal procuratore Teresa Angela Camelio e dirette dal sostituto procuratore Paola Francesca Ranieri, che ha disposto il sequestro delle dosi del lotto.

Ordine dei Medici di Torino: "Date informazioni confuse"

"In questo momento non è stata stabilita alcuna correlazione causa-effetto, c'è solo una correlazione temporale, quindi oggi non abbiamo motivi per dire che AstraZeneca non sia sicuro. Il problema è stata la comunicazione fatta e che dev'essere invece molto chiara". Ad evidenziarlo, ai microfoni di Radio Veronica One, il presidente dell'Ordine dei Medici di Torino, Guido Giustetto. "Far uscire un comunicato in cui si dice che vengono sospesi i vaccini a prescindere dal lotto - osserva - ha creato allarme, perché quello che si poteva capire è che poteva esserci un problema non legato al singolo lotto. Poi si è fatta marcia indietro, dicendo che si sospendeva solo quel lotto, però a quel punto si era già creata preoccupazione".

Un problema di comunicazione che secondo Giustetto riguarda questo vaccino fin dall'inizio. "Sempre sul versante comunicativo - precisa - AstraZeneca è già nato in maniera un po' infelice. E se le comunicazioni vengono fatte in maniera un po' contraddittoria e confus
a - conclude - le persone si spaventano e rischiano di non accettare questo tipo di vaccinazione, avendo anche l'illusione di poter scegliere il vaccino, cosa che non è possibile".

A Torino ancora affissi cartelli sospensione dosi Astrazeneca

A Torino regna l'incertezza nei punti vaccinali all'indomani dello stop di un lotto di dosi di Astrazeneca. In via Gorizia, in uno dei primi centri aperti nella sede dell'Asl Città di Torino,  è rimasto appeso per errore il cartello affisso ieri pomeriggio che avvisa della sospensione temporanea della vaccinazione. "Non sappiamo, per noi rimane valida quell'indicazione fino a quando metteranno un altro cartelllo", risponde un volontario dell'Associazione Nazionale Carabinieri che filtra gli ingressi. Un ultraottantenne intanto esce dal centro e protesta.

Alla periferia sud, nella sede del Cus dove è stato aperto ieri il terzo centro vaccinale, la somministrazione risulta sospesa. "Erano 500 le persone prenotate , tutto bloccato, si riprende domani".