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Dir. Resp.
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Edizione del 11/03/2021
Estratto da pag. 1
L`assessore Calzavara; «Dissesto idrogeologico e svolta digitale, Draghi coinvolga il Veneto»
«Il modello Open Fiber non funziona, bisogna decentrare Abbiamo chiesto 3 miliardi per il dissesto idrogeologico, vera emergenza veneta»
VENEZIA. Coinvolgere le regioni nella gestione del Recovery Plan: Luca Zaia torna alla carica, dopo aver presentato all’ex premier Conte il dossier con 155 schede operative pari a 25 miliardi di euro, 3 dei quali destinati al dissesto idrogeologico. Progetti pronti per l’appalto. Zaia non si muove da solo, la richiesta è stata ufficializzata da Stefano Bonaccini, presidente della conferenza delle Regioni, ma è caduta nel pieno della crisi di governo.
E ora con il premier Draghi lo scenario è cambiato e martedì il consiglio regionale del Veneto sarà chiamato a votare un documento con cui aprire formalmente il negoziato con Palazzo Chigi e il Mef. La prima commissione ha concluso le audizioni delle categorie economiche e martedì si va in aula con le relazioni di Alberto Villanova e Giuseppe Pan. Elena Ostanel dai banchi dell’opposizione ha inviato una lettera a Zaia in cui entra nel merito: per il settore turismo il Veneto ha presentato progetti per 1400 milioni e solo 120 per la cultura. «Non bastano, si tratta del settore più colpito dalla pandemia che va fatto ripartire» dice Ostanel.
"Ci rendiamo conto che il capitolo viabilità invece va rivisto poiché la Ue non finanzia nuove strade, anche se quando le auto sono in coda sulle vecchie statali avvelenano l’aria di Pm10». Insomma, addio per sempre alla Treviso-Jesolo, Nogara-Mare e nuova Romea da Mestre a Cesena? Calzavara rilancia: «Dalle consultazioni con le categorie è emersa la domanda di un cambio di marcia della pubblica amministrazione, con le riforme strutturali: noi garantiamo l’efficienza». —
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