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Dir. Resp.
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Edizione del 08/03/2021
Estratto da pag. 1
“A me sembra che tutta Italia, tranne la Sardegna, si stia avvicinando a passilunghi verso la zona rossa. La Lombardia, per quello che ha passato nei mesiscorsi, è più vulnerabile rispetto ad altre regioni, ma non sono preoccupatoper questa regione. È fuori discussione che bisogna vaccinare. Si può faremolto di più rispetto a quello che già stiamo facendo rispetto a questasituazione. Bisogna andare a Bruxelles a battere i pugni”. Lo ha detto GuidoBertolaso, consulente del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana peril Piano Vaccinale, intervenendo in una conferenza stampa a Palazzo Pirelli diMilano.“Il contagio è partito molto più veloce di prima a causa delle varianti. Sequesta crescita, avvenuta in 10-15 giorni, non trova un’accelerazione nellarisposta rischiamo di essere travolti. Noi come altre parti d’Italia”. Così ilpresidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, dicendo che la varianteinglese “pare quasi essere un nuovo virus per diffusione e categorie d’età”.“Dobbiamo contrastare e circoscrivere il contagio con misure più restrittive suindicazioni che la sanità regionale ci dà. Senza misure la curva continuerebbea crescere. Rispetto alle precedetti volte le limitazioni della zona arancioneclassica non bastano più, per come il virus corre rapidamente. Dobbiamostringere oggi e farlo subito per augurarci di non farlo più dopo”. CosìBonaccini, facendo il punto sulle zone rosse. “Sono decisioni difficili, me neprendo tutta la responsabilità. Occorre agire adesso per un pericolo che harialzato la testa con le varianti”.“Le Regioni e le Province autonome si augurano di collaborare presto con ilGoverno Draghi al piano di rilancio del nostro Paese”, dichiara Donatella Tesei(presidente Regione Umbria), coordinatrice della Commissione Affari europeidella Conferenza delle Regioni, nel corso di un’audizione alla 5° e 14°Commissione del Senato. Sul Recovery Fund le Regioni intendono espletare ilproprio ruolo istituzionale e trasformarsi in un volano per mandare avanti,unificare e semplificare sul territorio gli investimenti nell’ambito sempre dpriorità condivise fra i livelli istituzionali. Vogliamo essere anche un puntodi riferimento nella programmazione degli investimenti, perché siamo in gradonon solo della messa a terra dei progetti ma di coniugare la loro specificitàrispetto alle esigenze territoriali”.“Insomma il complesso sistema della programmazione del Recovery e le suetempistiche di attuazione implicano un coordinamento che metta insieme ilragionamento sulle cose da fare (la programmazione) con quello di come fare lecose (l’attuazione). Voglio anche ricordare – aggiunge Tesei – che le Regionihanno delle competenze esclusive e concorrenti assegnate dalla Costituzione inmolti dei temi e settori toccati dalle risorse del Recovery. Non è quindipensabile che siano prese decisioni senza neanche una preventiva discussionecon il livello istituzionale competente su aspetti qualificanti come ladimensione territoriale e quella attuativa. E’ pertanto da chiarire quale deveessere il ruolo istituzionale delle Regioni e delle Autonomie locali in materiadi PNRR. E’ ormai chiaro che il nuovo Governo intende rivedere l’impianto ed ilmerito, le Regioni sono pronte a lavorare su priorità delle cose da fare el’integrazione e complementarità degli strumenti da utilizzare”.Serve una strategia integrata. “Le Regioni – evidenzia Tesei – da luglio 2020ricordano che Recovery Plan, REACT EU e Programmazione 2021-2027 sono tre partidi una stessa questione, e l’integrazione e la complementarità tra questistrumenti è una questione strategica. Serve una visione complessiva comune. DelReact EU – vero supporto per fronteggiare l’emergenza e favorire la ripartenza– non si è mai parlato con il precedente Governo. Nel PNRR consegnato alParlamento, il suo utilizzo sembra già “deciso”, senza prevederneun’allocazione nella programmazione regionale, nonostante fonti dellaCommissione europea segnalino che esso debba essere usato anche nelleprogrammazioni regionali. Mentre della Programmazione 2021-2027 non sono maistati affrontati i nodi po
litici della complementarità e dell’integrazione deicontenuti e delle risorse finanziarie tra questi strumenti. Bisogna affrontarequeste partite insieme e prevedere meccanismi in cui un maggiore sforzofinanziario sia preso in carico dal Governo e non gravare sui bilanciregionali. E’ inoltre ancora poco chiaro il livello di dettaglio degliinterventi scelti. Ora serve un diverso metodo di lavoro, un disegno condivisodella governance, un confronto serrato su progettazioni, allocazioniterritoriali e competenze istituzionali. Le nostre proposte sono sul tavolo damesi, ma non abbiamo mai avuto interlocuzioni istituzionali”.“Poi servono le riforme, che sono necessarie ad attuare gli strumenti erispettare i tempi di spesa. Servono riforme rivolte a snellire i procedimentie a semplificare e razionalizzare le norme. E’ indispensabile una riforma delcodice degli appalti che renda più veloce ed efficace l’esecuzione deiprogetti. Servono delle semplificazioni in materia di autorizzazioni e delleprocedure di spesa per il sistema delle Regioni e degli Enti Locali,“ingessato” dall’attuale normativa. C’è inoltre l’esigenza di un ‘Piano dirafforzamento amministrativo’ nazionale con l’immissione di nuove forze freschee di un Fondo rotativo per la progettazione, perché solo una progettazioneanticipata e seria permette la messa a terra con celerità degli interventi. LeRegioni e le Province autonome sono pronte – conclude Tesei – alla sfida perrilanciare l’Italia e renderla capace di spendere le risorse europee, siamoquindi in attesa di un confronto con il Governo che ci permetta di trasferireil nostro lavoro e di renderlo concreto nell’ambito di una leale collaborazioneistituzionale”.In ambito dei Comuni Italiani, il presidente Anci Antonio Decaro ha dichiarato al ministro Brunetta: “Si proceda con assunzioni straordinarie con regolesemplificate. La necessità di poter procedere urgentemente ad assunzionistraordinarie con regole semplificate”: questa l’esigenza che il presidentedell’Anci Antonio Decaro rappresenta in una lettera inviata al ministro per laPubblica Amministrazione Renato Brunetta, alla quale allegaun documento elaborato dall’Associazione.Decaro ricorda il ruolo dei Comuni ”per la ripresa socio-economica e lacompetitività del Paese” e come “le politiche per il personale della PA ed inparticolare dei Comuni e delle Città Metropolitane, assumono un ruolodeterminante e strategico, soprattutto alla luce delle maggiori competenze eprofessionalità richieste per attuare i progetti del Recovery Plan”. Malgradoquesto “sono i Comuni e le Città Metropolitane che, negli ultimi 12 anni, hannoperso circa il 25 per cento del loro capitale umano”. Da qui la richiesta diDecaro, che si dice pronto ad incontrare il ministro, di procedere al“reclutamento straordinario di personale dedicato anche all’attuazione delPiano Nazionale di ripresa e resilienza, in deroga alle regole vigenti, e fortesemplificazione delle procedure assunzionali”.©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate dipubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere allaRedazione