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Edizione del 07/03/2021
Estratto da pag. 1
«Vaccini, così smascheriamo i furbi Ignobile speculare sulla vita umana»
Parla l’avvocato La Scala, coordinatore del nucleo ispettivo regionale per la sanità
l’intervista

Mezzogiorno, 7 marzo 2021 - 11:50

«Vaccini, così smascheriamo i furbi Ignobile speculare sulla vita umana»

Parla l’avvocato La Scala, coordinatore del nucleo ispettivo regionale per la sanità «Per il momento individuate tre criticità. Troppo elevati i numeri di volontari e operatori sanitari. Negli elenchi ci sono anche giovanissimi. Andremo fino in fondo».

di Bepi Castellaneta

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Avvocato Antonio La Scala, lei è il coordinatore capo del Nucleo ispettivo regionale per la sanità e dirige la squadra che ha il compito di smascherare chi ha saltato la fila per il vaccino. La Puglia è davvero la terra dei furbi? «Il nostro lavoro è ancora all’inizio: è un compito durissimo che richiede molto tempo, non posso certo trarre conclusioni affrettate». Le voci però si rincorrono, e sono insistenti. E alcuni casi paiono confermati. Che cosa si prova di fronte a simili notizie? «Trovo ignobile e irritante che si arrivi persino a speculare sulla vita umana. Perché di questo si tratta». Qualcuno si illudeva che una tragedia planetaria come l’epidemia potesse alimentare un circolo virtuoso improntato alla solidarietà.«Se i sospetti dovessero trovare conferma, vuol dire che è accaduto l’esatto contrario». Come funziona il vostro lavoro? «Il Nirs è stato messo in campo su intuizione del governatore Michele Emiliano e ha un compito di natura amministrativa: svolge verifiche, può procedere con ispezioni, ma anche sentire persone in grado di fornire elementi utili». E poi?«Nel caso in cui venissero rilevati fatti penalmente rilevanti, viene tutto trasmesso alla Regione». A che punto siete? «Stiamo acquisendo gli elenchi dei vaccinati e li stiamo studiando». In che modo? «Attraverso codice fiscale e data di somministrazione del vaccino. È una mole di lavoro enorme, tanto più che le liste vanno costantemente aggiornate. Ci sono venti ispettori che passano giorno e notte a spulciare i documenti, non finirò mai di ringraziarli». Che cosa avete notato di anomalo fino a questo momento? «Mi limito a dire che sono emerse tre criticità». Legate a cosa? «Alle categorie protette».Può essere più preciso? «La prima criticità attiene agli operatori sanitari: hanno la priorità perché l’obiettivo a livello nazionale è stato mettere in sicurezza gli ospedali, chi è a contatto con i pazienti». Cos’è che non torna?«I numeri».Vale a dire?«Sembrano davvero troppo alti». C’è una spiegazione? «In questa categoria sono stati inseriti anche gli impiegati amministrativi, quanti svolgono esclusivamente un ruolo d’ufficio. Sia chiaro però: non è detto che sia illegittimo perché potrebbero esserci regolamenti interni». E allora? «Va verificato se le interpretazioni, per così dire, estensive siano supportate dalle norme».A che cosa si riferiscono le altre criticità? «Una attiene all’età dei vaccinati: abbiamo rilevato che in molte circostanze è decisamente bassa. Questo lascia spazio a qualche dubbio». Per esempio? «È sufficiente farsi una semplice domanda: possibile che persone appena maggiorenni svolgano già attività medica?». Che risposta si è dato? «Per ora non devo darmi risposte, stiamo verificando». E la terza criticità?«Riguarda gli iscritti alle associazioni di volontariato».Figurare in un’organizzazione potrebbe essere stata una scorciatoia per qualcuno?«Vanno fatte le giuste distinzioni». Quali?«È un’attività di volontariato reale? Si svolge per strada, negli ospedali, nelle Rsa? O invece ci sono volontari, forse appena iscritti, che stanno semplicemente sul divano di casa? Non è la stessa cosa». In molti casi il salto della fila non sembra qualcosa di improvvisato, ma pare faccia parte di un piano studiato nei dettagli. «Indubbiamente il rischio che qualcuno abbia cercato e trovato la pezza d’appoggio esiste». Le prime polemiche sulle somministrazioni a gente fuori lista sono rimbalzate sulla solita giustificazione: è stato fatto per evitare di sprecare il vaccino. La ritiene una spiegazione valida? «Per carità, può capi
tare che qualcuno non si presenti. Poi però, guarda caso, il beneficiato di turno è il parente di qualcuno, un amico o comunque un personaggio piuttosto in vista. Anche qui bisogna approfondire». C’è chi lo chiama “il sistema della panchina”. «È un aspetto su cui va fatta luce, così come quello relativo alla dose in più estratta da un singolo flacone».Come fronteggiare questo scandalo?«Con banche dati, nomi, ma anche con la collaborazione di chi conosce determinate situazioni». Lei è un ex ufficiale della guardia di finanza e un avvocato di grande esperienza. È ottimista sul buon esito dei controlli? «Non sono ottimista, ma realista».Che significa?«Che sono consapevole della difficoltà dell’incarico».Il vostro è un lavoro oscuro, ma la gente è esasperata e vi sta riempiendo di messaggi.«In tanti ci scrivono e ci chiedono di andare avanti: lo faremo, ci vorrà tempo, ma andremo fino in fondo».

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7 marzo 2021 | 11:50

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