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Dir. Resp.
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Edizione del 01/03/2021
Estratto da pag. 1
Italia delle Regioni
L’Associazione dei comuni italiani ha incontrato il neo ministro del Turismo,Massimo Garavaglia. La costruzione di un piano di rilancio del turismo, ilRecovery Fund, le misure a breve periodo per tenere in vita e rilanciare leaziende turistiche, il tema dei canoni demaniali marittimi e del rilancio delsettore fieristico. Questi alcuni dei temi al centro del primo confronto invideoconferenza fra il neoministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ilpresidente dell’Anci Antonio Decaro, il presidente della commissione Anciturismo Luca Pastorino e il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, delegato Anci alTurismo, che si è svolto il 25 febbraio scorso.Un confronto ampio che ha sancito l’attenzione del governo per il contributoche i Comuni possono dare per strategia e azioni sinergiche coordinate. “Comesindaci – così il presidente Antonio Decaro – sentiamo la responsabilità difarci trovare pronti per la ripartenza del turismo, alla quale ci auguriamo dipoter lavorare presto. Abbiamo avviato uno scambio col nuovo ministro e accoltocon piacere la sua proposta di riunirci sul tema periodicamente”.Il sindaco Gnassi, il presidente Pastorino e il presidente dell’Anci Decarohanno assicurato la piena disponibilità dell’Associazione dei comuni italiani acollaborare con il ministro Garavaglia e con il governo per un confrontocostruttivo per affrontare da subito le grandi sfide che attendono un settoremesso in ginocchio dalla pandemia e per le azioni di sistema per il rilanciostrategico del settore che attendono da anni di essere attuate e che ora nonsono più rinviabili.Mai come adesso il settore turistico ha bisogno di nuovi modelli di sviluppo,fondati sulla preservazione del patrimonio ambientale, artistico e culturaleche ne costituiscono le principali chiavi di successo. Il Recovery Fund deveessere lo strumento di rilancio dell’industria turistica oggettivamente la piùpenalizzata dalla pandemia. È la prima volta che la filiera dell’accoglienza hal’opportunità concreta di essere considerata settore industriale a tutti glieffetti, a cui approcciarsi con risorse economiche adeguate per sostenerne lacompetitività, l’ammodernamento, la digitalizzazione, la sostenibilità e lalogistica attraverso un piano a breve, medio e lungo respiro.“Occorre definire – ha commentato Gnassi – un piano strategico e di rilanciodopo una crisi epocale per quello che, non senza retorica, viene spessoconsiderato il petrolio italiano. Come Anci abbiamo chiesto questo incontro,perché seppur consapevoli del fatto che per competenze assegnate, la materia èdelegata alle Regioni, sappiamo anche che poi, di fatto, i fautori e i playerdeterminanti sono proprio i Comuni: dalle norme urbanistiche ed edilizie per leimprese turistiche in senso lato, da quelle ricettive, a quelle di scambio ecommercio, alla rigenerazione urbana di prodotto turistico. Occorre, a nostromodo di vedere, agire sull’emergenza turismo su due piani. Nel breve periodotenere in vita le aziende turistiche: decreto ristori con indennizzi equi emirati, incentivi fiscali del superbonus 110% estesi anche alle strutturericettive, sostegno attraverso le politiche per il lavoro per chi è indifficoltà, un grande piano di investimenti per la concessione di contributi afondo perduto per l’ammodernamento delle strutture ricettive e delle impreseturistiche, iniziative di sostegno e facilitazioni di accesso al credito per leimprese turistiche, sostegno e agevolazioni fiscali per le imprese di settore,investimenti per lo sviluppo digitale. Bene la proroga del bonus vacanza al 31dicembre, ma chiediamo che questa agevolazione possa diventare strutturale finoa quando saremo usciti definitivamente da questa crisi. Parlare di “sistemaItalia” per noi significa anche che Regioni e Comuni non si muovano in ordinesparso. Prendiamo ad esempio il tema dei canoni demaniali marittimi. Come noto,sta determinando enormi problemi e incertezze nei Comuni, tali da generare sulterritorio nazionale comportamenti e azioni amministrative non omogenee euniformi, anzi diverse non solo fra Regione e Regione, ma anche fra Comunidella stessa Re
gione. L’esposizione dei Comuni rispetto a un quadro di regolenon certe né chiare è altissima, aggravata anche dall’emergenza sanitaria chesta mettendo in ginocchio le imprese turistiche e necessita di urgenteattenzione da parte del governo e del Ministero competente. A destarepreoccupazione anche lo stato del sistema fieristico italiano, fra i settoripiù gravemente colpiti dal perdurare della pandemia. L’aiuto al settorefieristico non è un tema che può essere ignorato e affidato solamente allaresponsabilità degli enti locali: il rafforzamento del settore deve essere unosnodo cruciale del progetto di rilancio del Paese”.Sempre il 25 febbraio si e’ svolto un ulteriore incontro tra Conferenza delleRegioni e i Ministri Maria Stella Gelmini e Roberto Speranza. “Proseguel’interlocuzione con il Governo. A fronte del documento presentato dalleRegioni la scorsa settimana, stamattina sono arrivate alcune prime rispostepositive, ma su altri temi occorrono ulteriori riscontri. In particolare,occorre una decisa accelerazione sul piano vaccini, una revisione dei criteriper l’assegnazione delle fasce e una valutazione preventiva sull’impatto dellevarianti”. Lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni,Stefano Bonaccini, al termine del confronto odierno con i Ministri Gelmini eSperanza. “Registro alcuni primi passi avanti. C’è la disponibilità a farlavorare il gruppo tecnico per la revisione dei criteri e dei parametri chesono alla base della definizione della colorazione delle diverse fasce dirischio. Ma abbiamo chiesto che questo avvenga sin dalle prossime ore e chequesti lavori arrivino a conclusione nei prossimi giorni. Il Governo si è poiimpegnato a garantire la comunicazione delle misure all’inizio della settimanae non più, come accaduto finora, nel weekend: è quanto avevamo richiesto perconsentire a cittadini e imprese di conoscere per tempo le misure eorganizzarsi. Dunque un fatto positivo.Abbiamo poi apprezzato – ha spiegato il Presidente della Conferenza delleRegioni – l’impegno ad una concomitanza più stringente fra provvedimentirestrittivi e l’azione per indennizzi e ristori. Positiva anche l’intenzionemanifestata dai Ministri Gelmini e Speranza ad estendere i ristori ancheladdove le restrizioni siano introdotte con ordinanze regionali assunted’intesa col Ministero della Salute. Su questo punto – che avevamo posto datempo – attendiamo però un riscontro positivo anche dal Ministerodell’Economia. Ma occorre – prosegue Bonaccini – un’accelerazione ulteriore.Primo: fare il punto Stato-Regioni sul piano vaccini affinché siano recuperatii ritardi dovuti ai tagli nella distribuzione, facendo tutto il possibile anchein ambito europeo e coinvolgendo e responsabilizzando ancor più i medici dimedicina generale dopo il recente accordo. Su questo si è convenuto di andaread un tempestivo confronto di aggiornamento con il Ministero della Salute ed ilCommissario per l’emergenza. Secondo: lavorare da subito, anche in un’ottica direspiro lungo, per identificare settori ed attività che – al verificarsi dideterminate condizioni epidemiologiche e in condizioni di sicurezza – possanoriaprire in sicurezza. Terzo: a fronte di una possibile terza ondata, dovuta inparticolar modo alla maggiore contagiosità delle varianti che sembra colpire inparticolare i giovani, abbiamo la necessità di avere dati certi e previsionid’impatto per concordare un’azione congiunta in settori fondamentali per lavita delle famiglie e delle comunità, come la scuola. Quarto: è essenziale –conclude Bonaccini – che il nuovo Dpcm chiarisca meglio il ruolo dei diversilivelli istituzionali in materia di contenimento della pandemia”.©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate dipubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere allaRedazione