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Edizione del 26/02/2021
Estratto da pag. 1
RILANCIO TURISMO/ Il gioco di squadra per ripartire dopo Pasqua
Pasqua? Tutti a casa. Almeno stavolta lo si sa in anticipo: il nuovo Dpcmannunciato entrerà in vigore dal 6 marzo per proseguire fino a martedì 6aprile. Ergo niente viaggi, né weekend allungati, né pranzoni allargati. “Nonci sono le condizioni per allentare le misure precauzionali”, ha detto ilministro alla Salute Speranza. E in effetti i numeri in risalita e l’espandersidelle varianti del virus spingono alla prudenza rigorosa, come avviene (inmaniera ancor più tassativa) in altri Paesi europei.La conseguenza più immediata – oltre alla depressione per una seconda Pasquablindata, che smentisce ogni rapido “ce la faremo” o “andrà tutto bene” suidrappi arcobaleno esposti l’anno scorso sui balconi di tutt’Italia – è che laripartenza del turismo e della sua lunga filiera (industria che vale il 14% delPil, 232 miliardi, per oltre 3 milioni di addetti) ancora una volta è rinviata.“Al momento non la vediamo proprio: la prospettiva della prima vacanza degliitaliani è a fine maggio o giugno”, dice Alberto Corti, responsabile delsettore turismo di Confcommercio, valutando le rilevazioni mensili Swg. “Il 28%degli intervistati dice che farà una vacanza media tra i 3 e i 7 giorni tragiugno e luglio e una più lunga, oltre 7 giorni, tra luglio e agosto”.Pasqua rappresenta circa il 10% del fatturato annuo di un’impresa turistica.Dopo la soppressione della stagione invernale, con impianti di risalita econseguentemente alberghi chiusi, è un’altra mazzata su un comparto che staarrivando alla soglia della nuova estate stremato e assottigliato dalle tantechiusure forzate che si stanno continuando a registrare. Oggi ci si chiede“come” si affronterà l’estate, con quali frontiere aperte, con quali trasporti(treni ancora diradati? Aerei negli hangar?), a quali costi (il caro-bigliettoè già adesso più che evidente) e con quali obblighi (tamponi, certificati diimmunità, quarantene per chi, temerario, arriva dall’estero). Intanto, il nuovo ministro del nuovo ministero al Turismo, Massimo Garavaglia,è al lavoro per cercare di far quadrare un irriducibile cerchio, quello dellecompetenze sull’intero comparto, un’evidente frizione tra Stato e Regioni, allequali il Titolo V della riforma costituzionale ha lasciato un’ampiagiurisdizione. L’altro giorno il primo confronto “che ha sancito un metodo dilavoro fondato sulla concertazione per rilanciare il turismo nel nostro Paese”,ha commentato, alla fine dei lavori, Daniele D’Amario, coordinatore dellaCommissione turismo e Industria alberghiera della Conferenza delle Regioni(come riporta Regioni.it). “C’è la consapevolezza che occorra un gioco disquadra per risollevare un settore che più di altri ha pagato un prezzo altoalla crisi dovuta alla pandemia e rispetto al quale occorre un’azione rapidasul piano dei ristori. Così come c’è la certezza che proprio l’industriaturistica sia quella che più di altri comparti può dare un contributo arialzare il livello del nostro Pil”.Sul tavolo di questo primo incontro è la necessità di (ri)costruire in tempirapidissimi una governance del sistema turistico, considerando anche l’ipotesidi una cabina di regia per un confronto permanente. “Un secondo tema – haaggiunto D’Amario – ha riguardato le grandi opportunità legate al RecoveryFund, lavorando su interventi strutturali per innovazione e digitale permigliorare l’offerta turistica italiana. Inoltre, abbiamo condiviso con ilministro un’agenda dei lavori del prossimo futuro. Un calendario intenso chepassa per diverse fasi”. Alcune più semplici, altre finanziarie, altrestrutturali: un piano di investimenti a fondo perduto affinché sianoammodernate le strutture ricettive; iniziative per facilitare l’accesso alcredito; agevolazioni fiscali; sviluppo digitale con una piattaforma per lagovernance turistica della “destinazione Italia” attraverso un DMS (destinationmanagement system); qualità dell’informazione statistica con la creazione di undatabase delle strutture ricettive;  un piano di promozione turisticadell’immagine Italia nel mondo; investimenti specifici per puntare di più sullasostenibilità; impegno nell’Unione Eu
ropea per la costituzione di un FondoEuropeo Speciale per il turismo; armonizzazione di standard di gestione deiservizi di informazione, accoglienza e assistenza turistica, garantendostandard ma valorizzando le peculiarità regionali; aggiornamento dellanormativa e  della regolamentazione turistica con un Testo Unico generale.— — — —Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazionedi qualità e indipendente.SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI© RIPRODUZIONE RISERVATA