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Edizione del 22/02/2021
Estratto da pag. 1
Bonaccini: "Il Cts dia indicazioni più chiare"
"Le persone sono esauste"
"Qualcuno ha interpretato la mia proposta come l'estensione della zona arancione a tutto il Paese. Non è così, dobbiamo evitare che dopo l’anno dell’unità e della solidarietà, segua l’anno della rabbia sociale e della frustrazione. Chiediamo al Cts indicazioni più chiare e al governo di riconsiderare l'impianto dei provvedimenti". Lo dice al Corriere della Sera il presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.

"Le persone sono esauste. Il continuo entrare e uscire da zone colorate, senza che si riesca a piegare la curva in maniera strutturale, non aiuta - prosegue -. Ci sono attività economiche che non sanno cosa accadrà il giorno dopo, altre chiuse da troppi mesi. Occorre cambiare schema. Al governo chiediamo un confronto sulla revisione dei parametri e delle misure, per dare maggiori certezze a cittadini e imprese e rendere più efficace l’azione di contrasto al virus".

Sul capitolo vaccini "le forniture dipendono dalle aziende produttrici, i contratti li ha firmati la Commissione europea per tutti gli Stati membri - spiega Bonaccini -. Io confido nella forza della Ue e nell’autorevolezza internazionale del presidente Draghi, perchè cessino i tagli e le dosi in arrivo si moltiplichino. Serve un deciso cambio di passo". In Italia "abbiamo distretti della chimica-farmaceutica e della meccanica di grande qualità - prosegue -. Concordo con Prodi quando propone che le imprese che detengono i diritti sui vaccini li rendano disponibili a chiunque sia in grado di produrli con efficacia. La ricerca ha potuto contare ovunque su ingenti fondi pubblici, è il momento di restituire alla collettività. I vaccini devono essere un bene pubblico".

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