repubblica.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 671454
Edizione del 21/02/2021
Estratto da pag. 1
Da oggi tre regioni in arancione, domani Cdm per proroga divieto spostamenti - la Repubblica
Emilia Romagna, Campania e Molise perdono la zona gialla, zone rosse in alcune province e comuni per limitare la diffusione delle varianti del virus. La strate…
Sono scattate da oggi le nuove restrizioni per tre regioni, Emilia Romagna, Campania e Molise, passate da gialle ad arancioni soprattutto per la diffusione delle varianti del Covid. Al momento non ci sono regioni in zona rossa, ma alcune province o comuni hanno già attuato restrizioni massime, visto l'aumento dei casi. Sono perciò in arancione Abruzzo, Liguria, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Umbria (ma la provincia di Perugia è in zona rossa), Campania, Emilia Romagna e Molise, dove però 33 Comuni su 136 sono in zona rossa. In fascia gialla restano Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle Aosta e Veneto. Nessuna regione è in fascia bianca.



La Valle d'Aosta aveva sperato di diventare zona bianca, ma l'Iss ha preferito optare per la massima prudenza perché, secondo il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, in questa fase epidemica serve "grande prudenza, e un rafforzamento e intensificazione delle misure, anche con provvedimenti restrittivi mirati come stanno già facendo alcune Regioni". Per essere inseriti in zona bianca, (ferme restando ovviamente mascherine e distanziamento) servono tre settimane di fila con incidenza sotto i 50 casi per centomila abitanti e rischio basso. La Val d'Aosta per due settimane ha soddisfatto questi parametri, ma manca il risultato nell'ultima settimana, con un'incidenza salita a 50,39 (era 41,59 sette giorni fa e soprattutto una classificazione complessiva del rischio che da bassa sale a moderata.

Misure, la svolta di Draghi: il decreto già domani. Nuovi criteri per i divieti

di

Carmelo Lopapa





Alessandra Ziniti

20 Febbraio 2021

Verso la proroga del divieto di spostarsi tra regioni

Intanto domani è in calendario il Consiglio dei ministri,  per decidere se prorogare o meno il divieto di spostamento tra regioni, che l'ultimo Dpcm mantiene in vigore fino al 5 marzo. È previsto un nuovo decreto legge con «ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica», disposizioni che il governo Draghi vuole adottare per limitare la diffusione del virus e soprattutto delle nuove varianti. A preoccupare il Cts e di conseguenza a indirizzare la strategia del governo è una diffusione dei contagi proprio ora che si cerca di dare impulso al piano di vaccinazioni, piano che sarà al centro dell'azione di governo e quindi del Cdm di domani.

Dati questi presupposti una proroga del divieto di spostamento tra le regioni sembra scontata. Ieri Draghi, durante una videoconferenza, ha ribadito ai ministri Speranza, Gelmini, Franco, Patuanelli, Giorgetti, Franceschini l’orientamento del governo, che punta sul rigore, la sobrietà nelle comunicazioni con un unico portavoce per il Comitato tecnico scientifico e su uno stop agli allarmi continui dei virologi in tv.

A questo proposito è esplicito l'invito alle forze politiche, su tutte la Lega, a evitare insistenti appelli a riaperture che in questo momento non sono praticabili. Troppo spesso negli ultimi mesi, infatti, i presidenti delle regioni hanno chiesto a favore di microfono riaperture, ma si sono poi presentati di fronte al governo con dati che tutto consigliavano fuorché un liberi tutti.

Napoli, troppi assembramenti in strada: il video del consigliere regionale Borrelli

A consigliare prudenza sono anche le folle viste ieri in alcune città, dove, complice il bel tempo, ci sono stati assembramenti nelle vie del centro o sul lungomare, come a Napoli. Le autorità municipali hanno dovuto transennare alcune vie dello shopping e dai dati delle forze dell'ordine, che negli ultimi giorni sono dovute intervenire per fermare feste anche con 150 persone.

Bonomi: “Pronti ad aprire le fabbriche per immunizzare dipendenti e familiari”

di

Roberto Mania

20 Febbraio 2021

Le pr
oposte per la campagna vaccinale

Proprio "un deciso cambio di passo nella campagna vaccinale e per la ripresa economica" è stato chiesto dalla Conferenza delle Regioni che si è riunbita ieri. I governatori  hanno sottolineato che il problema è nell'approvvigionamento (di ieri la notizia che AstraZeneca ha fornito meno dosi nella settimana appena conclusa) e hanno chiesto al Governo "di intraprendere ogni sforzo per reperire più vaccini".

Il governo ha già manifestato l'intenzione di dare impulso alla campagna vaccinale con il reperimento di più sedi per somministrare il vaccino. A questo proposito arriva anche la proposta del presidente della Confindustria, Carlo Bonomi, che in un'intervista a Repubblica ha detto di aver già inviato una proposta operativa a Palazzo Chigi per "mettere le fabbriche a disposizione delle comunità territoriali nell’ambito del piano nazionale delle vaccinazioni" e somministrare così il vaccino ai dipendenti e alle loro famiglie.