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Edizione del 17/02/2021
Estratto da pag. 1
Tutti stupiti e concordi: «Risarcimenti immediati» Reggio
Da Bonaccini alla Lega, dal M5S a Fdi e all’assessore Mammi,  sconcerto per la decisione presa a poche ore dalla riapertura e la richiesta di aiuti economici
REGGIO EMILIA. «Non posso non esprimere stupore e sconcerto, anche a nome delle altre Regioni, per la decisione di bloccare la riapertura degli impianti sciistici a poche ore dalla annunciata e condivisa ripartenza per domani». Così il presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. «Solo una settimana fa il Cts aveva validato la riapertura di queste attività in zona gialla attraverso linee guida molto stringenti, formulate dalle Regioni in accordo coi gestori e secondo le indicazioni dei tecnici. Abbiamo assistito a un cambio repentino di orientamento da parte del Cts, che spiazza totalmente i gestori degli impianti e quanti avevano già prenotato». E ancora: «Non mi sono mai permesso di sindacare le misure per contenere i contagi, perché il contrasto dell’epidemia era e resta la priorità; ma cambiare le regole all’ultimo è un danno enorme per gli operatori economici, che hanno già visto saltare il grosso della stagione invernale e si erano preparati con pazienza e sacrificio alla giornata di lunedì. Le regole si rispettano, ma ora servono subito aiuti economici concreti e immediati». M5S: RISTORI IMMEDIATI«Con la chiusura degli impianti sciistici – sostengono in una nota i parlamentari M5S Davide Zanichelli, Maria Edera Spadoni, Maria Laura Mantovani e Gabriele Lanzi – il turismo della montagna è uno dei settori maggiormente penalizzati dalla pandemia. A causa della decisione di posticipare la riapertura degli impianti, moltissime imprese che attendevano la data del 15 febbraio per riaprire le attività, dovranno attendere ancora, ed è quindi urgente un intervento tempestivo che garantisca loro dei ristori celeri e adeguati. Pensiamo per esempio a località della nostra provincia come Cerreto Laghi: il prolungarsi della chiusura degli impianti in assenza di aiuti sarebbe un dramma economico». Per il M5S, «il nuovo governo Draghi metta da parte le indecisioni e i dubbi sul ricorso ai ristori, che non può essere interpretato come assistenzialismo ma come sacrosanto aiuto in tempi di pandemia».FDI: RISARCIMENTO DANNI«Questa scelta assolutamente scellerata e incomprensibile mette in ginocchio tutta l’economia della montagna – dice Alessandro Aragona, vicecoordinatore regionale Fdi – non solo gli operatori che hanno investito negli adeguamenti degli impianti in vista delle riapertura e assunto personale che ora dovrà rimanere a casa, ma anche i proprietari di alberghi e strutture ricettive che dovranno cancellare last minute le prenotazioni. Economia della montagna che, tra l’altro, soffre un periodo storico di spopolamento e abbandono da ben prima dell’emergenza sanitaria: questo rischia di essere il colpo di grazia a un comparto già in crisi, specialmente per l’Appennino reggiano, le cui criticità sono note da anni. Oltre al danno la beffa: a queste attività, forse, arrivano ristori che saranno briciole neanche in grado di coprire le spese di chiusura. Fratelli d'Italia dice basta a queste decisioni inaccettabili e chiede subito un risarcimento danni per gli imprenditori montani». LEGA: SUBITO INDENNIZZIBenedetta Fiorini, deputata della Lega e segretario della commissione Attività produttive della Camera: «Indennizzi immediati ai gestori degli impianti sciistici. Rispetto per la montagna, per gli imprenditori, lavoratori della filiera e tutto l’indotto del turismo della neve devastati dalla pandemia prima e dal “metodo Conte” poi. Così non va. Da mesi ribadiamo che ripartire in sicurezza si può e si deve. Richiudere ora, a distanza di poche ore dalla tanto sperata ripartenza, dopo aver sostenuto investimenti e stretto i denti fino all’inverosimile, significa non solo stagione finita, ma anche chiusura definitiva delle attività. Uno scenario inaccettabile. La priorità è cambiare marcia e subito, non continuare a tirare il freno a mano con continui “stop and go”' tanto estenuanti quanto imbarazzanti».MAMMI: ESTERREFATTOAlessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura ed ex sindaco di Scandiano: «La decisione di bloccare la riapertura degli impianti sciistici a pochissime ore dalla
annunciata e condivisa ripartenza è davvero incomprensibile e lascia esterefatti. Condivido ogni singola parola dei presidenti delle Regioni. Questo metodo crea solo confusione, danneggia ulteriormente un comparto economico molto importante già gravemente colpito e con esso interi territori come quelli montani». —© RIPRODUZIONE RISERVATA