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Dir. Resp.
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Edizione del 15/02/2021
Estratto da pag. 1
Italia delle Regioni
Campagna vaccinale e Piano Nazionale Ripresa e ResilienzaPNRR, le due prioritàindicate dalle Regioni. “E’ stata un’occasione di incontro che non era nédovuta e né scontata, anzi introduce un metodo innovativo” perché poche volte èsuccesso che un presidente del Consiglio incaricato “chieda un confronto con lerappresentanze degli Enti locali”, un fatto che “per noi è importante”. Lo hadetto il presidente della Conferenza delle Regioni e della RegioneEmilia-Romagna, Stefano Bonaccini, al termine delle consultazioni con ilpremier incaricato, Mario Draghi.“Abbiamo indicato due priorità assolute: lotta alla pandemia e Pnrr. Per quantoriguarda la lotta alla pandemia che rispetto allo scorso anno ha i vaccini”, larapidità “permetterà che in futuro non ci potranno essere chiusure, più sivaccineranno le persone e più si riuscirà a passare a una fase successiva,quindi da parte nostra l’offerta di massima collaborazione”. Particolarmenteapprezzata la volontà “di voler irrobustire il piano vaccinale”. “Ci siamodetti che i ristori è bene che arrivino il prima possibile a chi li merita e achi deve averli. Parecchi sono arrivati, ma ce ne sono tanti altri che devonoarrivare”.“Sul Pnrr abbiamo chiesto un incontro urgente perché su questo tema non eravamoriusciti a incontrare Conte, che voglio comunque ringraziare per il grandelavoro fatto con noi. Un confronto serve affinché ci sia una più concertata econdivisa collaborazione, perché nessun governo senza la partecipazione degliEnti locali puo’ riuscire a mettere a terra” fondi e investimenti per “oltre200 miliardi”.“Ogni tipo di acquisti di vaccini deve avere delle autorizzazioni e serve unacollaborazione leale tra Stato e Regioni. Mi auguro che non ci sia la necessitàdi fare acquisti singolarmente e autonomamente. Il premier indicato ha detto divoler accelerare la campagna di vaccinazione, è evidente che va tutto di paripasso con la consegna delle dosi. Ci auguriamo che nei prossimi giorni siarrivi alla sottoscrizione dell’accordo tra i medici di medicina generale sultema di mettere in campo una moltiplicazione di luoghi per irrobustire lacampagna”. Quanto ai prossimi provvedimenti – dopo Dl e Dpcm  di Natale – chedovranno essere adottati per la gestione della pandemia: “Il Governo – haspiegato Bonaccini – dovrà fare un nuovo Dpcm. Noi domattina abbiamo unaConferenza delle Regioni e Province autonome e discuteremo di questo. Mi pareche in questo momento una delle questioni principali sia il tema dellospostamento tra Regioni. Domattina ne discutiamo, poi daremo il nostro parere”.il presidente dell’Anci Antonio Decaro al termine delle consultazioni ha dettodi aver offerto al presidente Draghi “insieme con le Regioni la nostracollaborazione sul piano nazionale di vaccinazione”. Inoltre  “Ci siamo messi adisposizione su un tema che non è di nostra competenza, la possibilità direcuperare con i centri estivi un gap dal punto di vista della formazione, unasorta di ristoro educativo nei confronti dei ragazzi che hanno subito per primila crisi in questi mesi”. Quanto al Pnrr ”Noi abbiamo fatto una proposta diavere un’unica governance, come prevede anche l’Unione europea sul Recovery”.”Abbiamo avuto l’impressione che le riflessioni che abbiamo portato alpresidente siano state di grande interesse e che il governo che si vainsediando abbia la consapevolezza di avere il bisogno un esercito civilediffuso in tutta Italia, sindaci, amministratori locali, presidenti di Regioneche facciano la propria parte e poi attuino questa sfide che sono quella dellavaccinazione e quella di questi nuovi investimenti ”. Lo sottolineato ilpresidente dell’Upi Michele de Pascale.Inoltre ‘Vorremo evitare che si ripetano tragedie come quella del ponte diGenova, purtroppo la situazione dei ponti e dei viadotti nel nostro Paese è ingrandissima difficoltà. Le Province gestiscono il 70% della rete viaria, questaè l’occasione per mettere a norma tutte le infrastrutture del nostro Paese chesono a rischio”. In questo paese la situazione delle scuole da un punto divista edilizio è una forte criticità, lo abbiamo visto dura
nte la pandemia – haaggiunto – Il recovery plan è l’occasione per dire ai cittadini italiani chenon ci sarà mai più una scuola non a norma da un punto di vista sismico”.Infine De Pascale ha chiesto che sia portata a termine la riforma del TestoUnico Enti Locali, avviata dal governo Conte.Decaro nel colloquio con il presidente incaricato Draghi: “Presentati alpresidente dieci interventi concreti per far ripartire l’Italia”. Il presidentedell’Anci:  “Abbiamo presentato al presidente Draghi il nostro piano, ‘CittàItalia’, fatto di dieci indirizzi molto concreti. In quanto sentinelle delterritorio, siamo consapevoli della difficoltà del momento, in quanto mediatorinaturali, siamo convinti che per il futuro del Paese non si possa fare a menodelle capacità dei sindaci”. Lo ha detto il presidente dell’Anci, AntonioDecaro, al termine delle consultazioni con il presidente del Consiglioincaricato, Mario Draghi.Come riferito da Emiliano Falconio, il presidente Anci e’ stato ricevuto dalpresidente incaricato Mario Draghi, insieme al presidente della conferenzadelle Regioni, Stefano Bonaccini e al presidente dell’Upi, Michele De Pascale.Decaro ha dichiarato: “Abbiamo voluto offrire la nostra totale collaborazioneanche sul piano vaccini al presidente incaricato. E naturalmente lo abbiamoringraziato per averci ascoltato: un riconoscimento, non solo formale, delruolo che abbiamo svolto sul territorio in questa emergenza”.Il presidente dell’Anci ha auspicato un dialogo diretto tra gli amministratorilocali e il governo che nascerà. “Abbiamo sottolineato che riteniamo importantee strategico avere un interlocutore unico nel governo – ha proseguito –soprattutto in questo periodo, per affrontare la sfida dell’emergenza e dellaripartenza del Paese. Noi riportiamo le voci delle nostre città, i bisogni e leaspettative dei nostri concittadini. Inoltre saranno molte le risorse delrecovery plan nella disponibilità dei Comuni. E richiederanno pianificazionianche con gestioni diverse: è indispensabile un’unica cabina di regia conprocedure semplificate per poter procedere speditamente e trasformare iprogetti che abbiamo presentato in opere concrete”.“Già ad agosto – ha concluso Decaro – avevamo offerto una nostra proposta algoverno sull’utilizzo dei fondi del Recovery fund: il rilancio economico esociale del Paese non può fare a meno della complessa articolazione, dellecompetenze e anche delle funzioni strategiche, dei Comuni italiani”.I 10 punti del Piano dell’ANCI sul Recovery fund – Il Piano presentato dall’Anci in audizione in Senato punta, dunque, sulle città metropolitane perassicurare la crescita dell’intero Paese, senza dimenticare però le areeinterne e i Comuni minori. Si tratta di un bilanciamento che alla crescitaeconomica in chiave green e digital, affianca il tema dell’equità sociale eterritoriale, cardine – assieme alla competitività – delle linee europee perl’impiego dei fondi del Recovery.Ecco dunque i 10 punti del Piano dell’ANCI sul Recovery fund: 1. Edilizia verde, efficienza energetica – Il primo punto riguarda l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente e la transizione energetica nelle città, investimenti indispensabili per ridurre entro il 2030 il 40% delle emissioni di gas serra. 2. Mobilità sostenibile pubblica – Per ridurre l’inquinamento bisogna incidere, però, anche sul fronte della mobilità. I Comuni puntano quindi ad un Piano per la mobilità sostenibile nelle aree urbane “che garantisca a tutti l’accesso ad un servizio pubblico efficiente integrato con un sistema articolato di servizi a domanda di micro-mobilità (bici e altri mezzi non inquinanti) secondo il principio del “Mobility as a Service” allo scopo di portare lo shift modale tra mezzo proprio e altre forme di trasporto nelle aree urbane a oltre il 50% entro il 2030”. 3. Economia circolare e riuso delle acque – Il terzo pilastro per la crescita sostenibile è infine la circular economy, unita ad un uso più efficiente della risorsa idrica. Dal punto di vista degli obiettivi, i Comuni puntano a ridurre entro i
l 2030 la produzione di rifiuti al di sotto delle media europea e ad aumentare “gli investimenti per la diminuzione delle perdite idriche, portandole a un livello fisiologico del 20-25%”. Spazio anche alla “sistemazione della rete fognaria, garantendo la depurazione di tutti i reflui e favorendo il riuso delle acque depurate a tutela dell’ambiente e dell’ecosistema marino”. 4. Città digitali e intelligenti – Il quarto punto del Piano dell’ANCI intercetta, invece, l’altra strategia del Recovery e cioè la transizione digitale. Su questo fronte le priorità dell’ANCI sono due: A. Potenziare le reti digitali per fare uscire dall’isolamento interi paesi e comunità; B. Aumentare la capacità di impiego dei “big data” per rendere davvero “smart” le città, attraverso l’attuazione di un Piano nazionale per la diffusione e l’utilizzo dei big data pubblici 5. La scuola al centro della città – I Comuni propongono anche un “Piano scuola” che preveda, da un lato, interventi per l’edilizia scolastica, e dall’altro “un incremento della spesa nei servizi scolastici ed extrascolastici, servizi per l’infanzia allo scopo di sostenere la conciliazione vita-lavoro delle famiglie e rafforzare il ruolo della scuola come punto di riferimento per le comunità”. 6. Una casa per tutti – Non poteva mancare chiaramente anche un “Piano straordinario per l’edilizia abitativa” in attuazione di una politica di contrasto alle povertà e sostegno alle famiglie che metta al primo posto il diritto alla casa.  Su questo tema nei giorni scorsi era intervenuta anche la ministra Paola De Micheli che, nel corso di un’altra audizione, aveva sottolineato come gli interventi di edilizia residenziale pubblica fanno parte di un più ampio processo di “rigenerazione urbana” dove si punterà alla rivitalizzazione urbanistica complessiva di interi pezzi di città e non ad una stagione a sé stante di azioni di edilizia residenziale. 7. Periferie creative: rigenerazione urbana e comunità – Vien da sé, quindi, che il settimo punto del Piano dell’ANCI sulla rigenerazione urbana si realizzerà probabilmente in connubio con il punto sull’edilizia residenziale. 8. Cultura “è” turismo – Al punto n. 8 del programma dell’ANCI c’è poi la proposta di “un Piano per la valorizzazione dei nostri beni culturali e ambientali, investendo su nuovi servizi e modelli di gestione credibili che permettano il loro mantenimento nel tempo e che siano occasione di crescita turistica nelle città dove sono presenti”. A questo si aggiunge l’idea di “progetti pilota per la tutela del paesaggio e della cultura, specie nelle zone dove il patrimonio naturale e artistico è maggiormente a rischio” per dare impulso alla strategia nazionale per le aree interne. 9. Patto per lo sviluppo delle città metropolitane – Su questo fronte l’ANCI propone di “rinnovare un patto per lo sviluppo delle città metropolitane quale strumento essenziale per la governance multilivello e il coordinamento territoriale nell’attuazione di una strategia di crescita economica, sociale e culturale su tematiche prioritarie di rango sovra-comunale quali mobilità e logistica di merci e persone, tutela del territorio e dei sistemi ambientali e culturali, attrazione di investimenti per incrementare l’occupazione, specie quella giovanile, attraverso la valorizzazione del sistema delle competenze e del capitale umano in sinergia con le università e con il partenariato economico e sociale”.10. Scuola nazionale di pubblica amministrazione – E infine c’è il tema dell’aumento delle capacità manageriali degli amministratori comunali, con la proposta di creare una City School nazionale per la formazione di una classe dirigente della PA sempre allineata alle nuove e mutevoli esigenze organizzative e gestionali degli enti locali.©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate dipubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere allaRedazione