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Edizione del 13/02/2021
Estratto da pag. 1
Il pasticcio dei vaccini per la scuola, l’Ausl: «Rinvio di pochi giorni»
La Regione aspetta un chiarimento anagrafico da Roma per il siero AstraZeneca, che resta nei frigo. Chi si è prenotato riceverà un sms. Contagi su ma...
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La preparazione delle dosi di vaccino (Lapresse)



L’Emilia-Romagna resta, almeno per la prossima settimana, in zona gialla, anche se ogni giorno cresce la preoccupazione per i contagi in aumento. Nel frattempo in Viale Aldo Moro hanno deciso di tenere ancora nel frigo le prime 18mila dosi di AstraZeneca giunte nei giorni scorsi. Beffando in questo modo 1.350 insegnanti delle scuole bolognesi che tra mercoledì e giovedì si erano prenotati per farsi immunizzare alla Fiera nelle giornate dal 13 al 15 febbraio. Dalla Regione è arrivato lo stop. Un «fermi tutti», in attesa, fanno sapere dalla Regione, di una circolare di chiarimento sull’utilizzo del siero di Oxford.

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Le altre regioni Ci sono regioni che hanno osato, come il Lazio e la Toscana che sono già partite ad immunizzare i professori, e regioni come la nostra che hanno preferito aspettare. Il punto su cui si attendono chiarimenti è l’età anagrafica entro la quale poter somministrare il vaccino dell’azienda anglo-svedese: i 55 anni devono essere compiuti o no? L’Ausl di Bologna aveva lanciato, d’intesa con l’Ufficio scolastico, l’invito ai docenti a prenotarsi per i primi tre giorni a loro dedicati. La risposta è stata entusiastica: in 500 si erano prenotati per oggi, altri 500 per domenica e 350 per lunedì. Giovedì è arrivato però lo stop da viale Aldo Moro e l’Ausl ha congelato le prenotazioni e rimesso i vaccini in frigo. Si è ritenuto di «sospenderle temporaneamente in attesa dell’esito del confronto avviato tra la Conferenza delle Regioni, il ministero della Salute, Agenas, Istituto Superiore di Sanità e Aifa, per valutare possibili modifiche alla circolare ministeriale sul vaccino AstraZeneca», scrive l’azienda sanitaria in una nota. Aggiungendo che le persone prenotate saranno informate con un sms della nuova data e saranno vaccinate nel luogo previsto, alla Fiera. Un incidente diplomatico che ha causato qualche imbarazzo ma che è stato risolto, anche se non sarebbe stato l’unico. Pure tra le forze dell’ordine era partita la raccolta di adesioni al vaccino AstraZeneca, per ora in stand-by.

Bologna ha premura Bologna ha fretta di entrare nel pieno della campagna vaccinale che ora viene vista anche come un argine contro le varianti del coronavirus sempre più diffuse. Al Sant’Orsola il caso del focolaio della Gastroenterologia, che ha colpito 14 persone tra pazienti e operatori probabilmente a causa della variante inglese, è emblematico. «Non si sono ammalati i soggetti vaccinati», riconosce la direttrice generale del policlinico Chiara Gibertoni. La campagna vaccinale è «però solo all’inizio», aggiunge (ieri sono state fatte poco meno di 5mila somministrazioni in regione, portando a 125mila le persone vaccinate anche con la seconda dose) e dunque «le misure restrittive restano l’unica cosa da fare».

Positivi di nuovo in crescita I casi di positività stanno crescendo di nuovo. «Già dalle scorse settimane c’erano le prime avvisaglie che qualcosa stava cambiando nella circolazione del virus — aggiunge Gibertoni —, perché l’andamento in discesa della curva si era in qualche modo arrestato. Oggi abbiamo conferma che l’andamento dei casi non è più secondo quella che era la traiettoria prevedibile, quindi qualcosa è intervenuto. E la presenza di queste varianti ha dato sicuramente un contributo significativo». «I numeri stanno crescendo a causa della circolazione sul nostro territorio della variante inglese, particolarmente contagiosa, e dell’aumento dei contatti derivante da 12 giorni di zona gialla», conferma l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini. Ieri i nuovi positivi sono stati 1.538, il 5,5% dei tamponi fatti (27.986). Dei nuovi casi 667 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. Bologna resta la provincia più colpita con 384 nuovi casi anche se ieri non ha registrato alcun nuovo decessi dei 27 avvenuti in regione. Calano di 18 unità i pazienti ricoverati per Covid in regione: sono 175 (
-3) quelli in terapia intensiva e 1.886 quelli in area non critica (-15). Anche se va detto che un aumento dei ricoveri segue sempre di qualche giorno l’aumento dei nuovi contagi. «Al momento — conclude Gibertoni — non abbiamo ancora visto il rialzarsi del numero dei ricoveri, sappiamo che è sempre un po’ spostato in avanti nel tempo rispetto all’incremento dei casi e all’Rt, però ce lo aspettiamo, a partire dai primi giorni di marzo».