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Edizione del 12/02/2021
Estratto da pag. 1
Bologna, 12 febbraio 2021 - Salire, è salito ancora, ma la previsione è quella di rimanere in zona gialla. È stato un giovedì denso per l’Emilia Romagna, col fiato sospeso in attesa di capire le decisioni cromatiche del governo, anche in base all’ormai famoso indice del tasso di contagiosità del coronavirus.
L’indice Rt è cresciuto da 0.83 a un valore che oscilla tra 0.94 e 0.95, dunque pericolosamente vicino al limite di non ritorno dell’1. Per un ipotetico passaggio in fascia arancione, ammesso che la mappatura a colori tenga anche per l’esecutivo Draghi, bisogna attendere venerdì 19 febbraio.
Colori regioni, le ultime notizie
Intanto l’ultimo bollettino regionale è chiaro: 27.700 tamponi effettuati, 1.345 nuovi positivi (4,9%), di cui 513 asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. Sono oltre 2.300 i guariti (180.721 i totale) e diminuiscono ancora i casi attivi (-1.034) e i ricoveri (-37). Cinque pazienti in meno nelle terapie intensive della regione (178 in totale) e 32 in meno nei reparti Covid (1.903). Il 95% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 41 anni. Purtroppo sono stati 71 i decessi registrati tra i quali 18 in provincia di Forlì-Cesena e 15 in provincia di Bologna. Superata la soglia delle 10mila vittime (10.022) dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
Dalla Regione nessun commento sul colore dell’Emilia Romagna, ma si percepisce un’atmosfera cautamente fiduciosa almeno per la settimana che arriva. Intanto, lunedì gli impianti sciistici si preparano alla riapertura dopo il lungo periodo di chiusure.
Gli operatori sperano di salvare una parte della stagione, già migliaia le prenotazioni. Rimangono gli appelli al senso di responsabilità ma anche un indirizzo chiaro: "L’orientamento della Conferenza delle Regioni è di richiedere di prorogare il Dl che vieta gli spostamenti da una Regione all’altra, anche per la zona gialla. Comunicherò tale orientamento al ministro Francesco Boccia che aveva chiesto il nostro parere nel corso dell’ultima Conferenza Stato-Regioni, oltre che al Presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi – ha dichiarato il governatore emiliano romagnolo Stefano Bonaccini, a margine della Conferenza delle Regioni di ieri –. Al nuovo Governo chiederemo poi un incontro per una discussione a 360 gradi sul nuovo Dpcm , per valutare le possibili graduali riaperture di alcune attività nel rispetto di tutti i protocolli di prevenzione".
Il divieto – introdotto con decreto legge il 14 gennaio – è in scadenza il 15 febbraio. L’apertura totale preoccupa gli esperti del Cts e quelli dell’Istituto superiore di sanità, che hanno raccomandato cautela. Una partita delicata a cui si aggiunge la crisi di governo, che potrebbe complicare ulteriormente la situazione.
Se l’esecutivo presieduto da Mario Draghi dovesse insediarsi prima di lunedì, è plausibile che venga emanato un nuovo decreto. L’ipotesi più probabile rimane comunque una proroga del divieto di trasferta interregionale.
Se invece non interverrà alcun decreto-legge da martedì 16 febbraio tornerà la possibilità di spostarsi da una regione all’altra senza più dover motivare con autocertificazione.
"Nel giorno in cui i decessi in Emilia-Romagna superano quota 10.000 da inizio pandemia, il centrosinistra in Regione chiede l’istituzione di una giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid" fa sapere intanto la prima firmataria della risoluzione, Ottavia Soncini (Pd).
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