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Edizione del 12/02/2021
Estratto da pag. 1
Spostamenti tra regioni: si valuta la proroga fino al 5 marzo. Oggi la decisione - Cronaca
Preoccupano gli assembramenti e la diffusione delle varianti inglese, brasiliana e sudafricana
Milano, 12 febbraio 2021 - Spostamenti tra regioni dal 16 febbraio? Probabilmente no, perché potrebbe arrivare oggi un decreto-ponte per prorogare il divieto. E sarebbe pertanto il governo uscente a firmare il provvedimento in accordo col premier incaricato Mario Draghi (il nuovo governo infatti non è ancora in carica). Si sta discutendo in queste ore fino a quando prorogare il divieto. L'ipotesi più lunga parla del 5 marzo quando scadrà anche il Dpcm 16 gennaio. Ma si fa strada anche un'altra ipotesi: quella cioè di prolunglo per una sola settimana, cioè fino al 22 febbraio. In ogni caso sarà poi il governo Draghi ad adottare le decisioni definitive.

Proroga del divieto, serve prudenza

La proroga del blocco è stata chiesta ieri anche dalla Conferenza delle Regioni. Non c'è proprio l'unanimità ma alla fine ha prevalso l'orientamento più prudente. Con l'incognita delle varianti Coovid (inglese, brasiliana e sudafricana) che si stanno diffondendo sempre di più è meglio proseguire con il divieto di spostamento tra le regioni, preoccupate soprattutto dopo gli assembramenti dello scorso settimana e quelli che potrebbero esserci nel prossimo, vista anche la coincidenza tra Carnevale e San Valentino. "La Conferenza delle Regioni, confermando ancora una volta leale collaborazione e grande senso di responsabilità, ha comunicato l'orientamento delle Regioni nel richiedere la proroga del disegno di legge che vieta gli spostamenti tra Regioni anche per la zona gialla. Limite che potrebbe essere protratto alla data di scadenza del Dpcm in vigore fino al 5 marzo, allineando così tutte le scadenze relative alle misure restrittive per l'emergenza Covid-19", ha confermato il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia.

Un incontro sul nuovo Dpcm

Dalle Regioni è arrivata anche la richiesta di "un incontro per una discussione a 360 gradi sul nuovo Dpcm, per valutare le possibili graduali riaperture di alcune attività nel rispetto di tutti i protocolli di prevenzione". L'idea che verrà portata in sede in discussione sulle prossime misure è quella di far riaprire le attività ferme con rigidi protocolli, consentendo di ripartire con la massima cautela, sempre se consentito ovviamente dall'andamento dei contagi e dalla differenziazione per zone, se verrà mantenuto il sistema dei colori. Nella pratica si parla di quegli esercizi pubblici dove è più semplice ragionare su una entrata contingentata, come cinema, teatri, e anche palestre e piscine. 

Cambio colori regioni

Intanto sempre oggi è attesto il nuovo monitoraggio della Cabina di Regia che potrebbe portare al cambio di colore per alcune regioni. L'Umbria potrebbe passare da zona arancione a rossa e la Toscana entrare in zona arancione. A rischio anche il Ponente ligure. Venerdì 12 febbraio è il giorno del nuovo report del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità che in questi mesi è stato alla base delle ordinanze del ministro Speranza per portare le regioni in zona gialla, arancione e rossa. Venerdì scorso Speranza non ha varato nessuna ordinanza, lasciando così la Sardegna transitare da zona arancione a zona gialla semplicemente lasciando scadere il provvedimento di due settimane prima. Se il monitoraggio della situazione dell'emergenza coronavirus nei territori non porterà alla luce criticità, il nuovo ministro della Salute (a patto che abbia già giurato da Mattarella, altrimenti la decisione verrà presa da Speranza) potrebbe semplicemente non fare nulla. Ma se invece ci saranno regioni che dovranno essere spostate di zona in base ai nuovi parametri, allora dovrà essere varata una nuova ordinanza.

Colori regioni oggi: zona rossa, arancione e gialla. Come cambia la mappa dell'Italia

Il piano vaccini antic-Covid, la 'sfida' della Lombardia

Le Regioni chiedono anche una nuova modifica dei criteri di distribuzione del vaccino. Nelle scorse settimane si era convenuto di distribuire una quantità maggiore di dosi di Pfizer e Moderna alle regioni con un maggior numero di persone anzian
i da vaccinare subito nella fascia over 80. Adesso  i governatori chiedono che, con la fine della fase 1 del 'Piano vaccinale' sia rimodulata la distribuzione in base al numero di abitanti per ogni Regione. Intanto, in Lombardia sono state somministrate anche le prime dosi di AstraZeneca. Inoltre, oggi, il governatore della regione Attilio Fontana ha presentato le linee guida del piano coordinato da Guido Bertolaso. Proprio quest'ultimo ha dettagliato i contenuti di un progetto che ha definito "importante e per il quale è necessario il contributo di tutti, partendo proprio dai singoli territori e da chi, in ogni Comune, può essere d'aiuto per raggiungere il traguardo finale". Anche la vicepresidente Moratti ha ribadito come "la macchina regionale si sia messa in moto 

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