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Edizione del 12/02/2021
Estratto da pag. 1
Covid in Italia: il bollettino con la situazione contagi del 12 febbraio
Le Regioni chiedono la proroga allo stop agli spostamenti; si attende il monitoraggio dell''ISS; la situazione nelle mondo e in Italia
Le Regioni chiedono la proroga allo stop agli spostamenti; si attende il monitoraggio dell’ISS; la situazione nelle mondo e in Italia

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, venerdì 12 febbraio 2020 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile.

Il 15 febbraio scade il provvedimento che vieta gli spostamenti tra le Regioni. Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha comunicato che le Regioni chiederanno al Governo la proroga dello stop agli spostamenti,  anche per la zona gialla.

Intanto c’é attesa per i risultati del monitoraggio Iss-Ministero, che potrebbero determinare il cambio di colore per qualche Regione. L’Umbria, per esempio, potrebbe diventare totalmente zona rossa per frenare la trasmissione del contagio e far calare la pressione sugli ospedali. Rischiano il passaggio in zona arancione Abruzzo e Molise, dove l’indice Rt ha avuto in questi ultimi giorni un forte incremento. In queste in virtù del potere conferito alle singole Regioni di stabilirle all’interno del proprio territorio zone rosse laddove sia stata verificata la presenza di varianti, in queste Regioni sono già state adottate misure restrittive: Sono zona rossa il comune di Chiusi in Toscana,  la provincia di Perugia e sei piccoli comuni del Ternano in Umbria; i centri di Tocco a Casauria, San Giovanni Teatino e Atessa in Abruzzo, Pescara, Francavilla al mare, Spoltore e Montesilvano in Abruzzo, dove sono sotto stretta sorveglianza anche Chieti,  Gessopalena, Torrevecchia Teatina, Carsoli, Pianella, Bucchianico e Giulianova.

Preoccupa la presenza delle numerose varianti. Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute, ha dichiarato che non si sa esattamente dove e come si stanno diffondendo queste nuove varianti Covid. La sua preoccupazione è che quello che è successo in Gran Bretagna, che ha visto emergere questa variante a settembre per poi esplodere a dicembre possa succedere in Italia a marzo. Grazie alle misure che sono state applicate a dicembre il numero dei casi non è sceso e non è aumentato, è stabile, ma ad un livello preoccupante per l’avvento di queste varianti, che non sono monitorate adeguatamente.

Anche Matteo Bassetti, Direttore del Reparto Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova ha espresso la preoccupazione per la presenza della variante inglese. “I casi di Covid-19 sono in calo da 4 settimane in tutta Europa. – scrive su Facebook- Anche la situazione italiana e’ in miglioramento per la maggioranza delle regioni. Il tasso di positivita` e` ormai stabilmente intorno al 4-5% da circa una settimana e gli ospedali e le terapie intensive si stanno lentamente, ma progressivamente alleggerendo con continue dimissioni. I decessi (che sono sempre troppi) stanno scendendo, ma rimarranno ancora sostenute per numerose settimane.Le varianti devono essere studiate in tutti i laboratori, ma credo che quella inglese sia gia` molto diffusa in tutta Italia e difficile da contenere. Meglio rivolgere un’attenzione particolare a quella africana e a quella brasiliana .Quindi che dire? Non va tutto male, ma occorre essere molto prudenti soprattutto con i nostri comportamenti”.

LA SITUAZIONE NEL MONDO

Nelle ultime ventiquattro ore nella zona a est della Francia si sono verificate centinaia di casi di mutazioni riconducibili alle varianti sudafricana e brasiliana. Nel Regno Unito invece si sono registrati 678 nuovi decessi e 13.494 nuovi contagi

IL BOLLETTINO DEL 10 FEBBRAIO

Nelle ultime ventiquattro ore in Italia sono stati individuati 15.146 nuovi casi (ieri erano 12.956) su 292.533 tamponi processati. Si sono registrati 391 morti per un totale di 92.729 dall’inizio dell’emergenza sanitaria. I guariti sono saliti a 2.185.655 (+19.838). I casi attualmente positivi sono 405.019 (-5.092), di cui 18.942 ricoverati con sintomi, mentre i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 2.126. La regione c
on il più alto numero di infezioni giornaliero è la Lombardia.

Nel dettaglio, i positivi erano: 66.293 in Campania, 47.010 in Lombardia, 44.178 in Puglia, 43.144 nel Lazio, 40.672 in Emilia Romagna, 36.655 in Sicilia, 25.618 in Veneto, 14.191 in Sardegna, 12.190 in Piemonte, 11.361 in Toscana, 10.874 in Abruzzo, 10.237 in Friuli Venezia Giulia, 7.553 in Umbria, 7.708 nelle Marche, 7.949 a Bolzano, 6.964 in Calabria, 4.797 in Liguria, 3.292 in Basilicata, 2.684 a Trento, 1.501 in Molise, 148 in Valle d’Aosta.