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Edizione del 09/02/2021
Estratto da pag. 1
Spostamenti tra regioni dal 15 febbraio? Chi decide e le ipotesi in campo - Cronaca
Il Consiglio dei ministri dovrebbe scegliere entro oggi. Ma Conte vorrebbe lasciare l''onere al nuovo governo Draghi
Milano, 9 febbraio 2021 - È partito il conto alla rovescia al 15 febbraio, giorno in cui dovrebbe scadere il divieto di attraversamento dei confini regionali, previsto con decreto legge del 14 gennaio, che stabilisce come "dal 16 gennaio 2021 al 15 febbraio 2021, sull’intero territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute". Passare da un giorno all’altro da una situazione di confini chiusi a una di apertura totalepreoccupa non poco gli esperti del Cts e quelli dell’Istituto superiore di sanità, che hanno raccomandato cautela, soprattutto dopo gli assembramenti dello scorso week-end e la diffusione sempre maggiroe delle varianti Covid. Ma la crisi di governo complica tutto.

Spostamenti tra regioni: tre ipotesi

Al momento ci sono tre ipotesi in campo. La prima è un nuovo decreto che proroghi di 7-10 giorni (o magari fino al 5 marzo, quando scadrà anche il Dpcm) il divieto. La seconda è un decreto del nuovo governo, se si sarà insediato e avrà avuto al fiducia delle Camere. La terza è un decreto del nuovo governo prima ancora di avere la fiducia delle camere. Il tema è all’ordine del giorno del governo uscente, e le opinioni sono piuttosto differenti. Il ministro della Salute Roberto Speranza è preoccupato di lasciare i confini regionali aperti anche solo qualche giorno e ne ha parlato con Conte, che invece sarebbe di parere diverso e vorrebbe lasciare l’onere al nuovo governo. Decisivo il rapporto dell'Iss su venerdì 12 febbraio, che riguarda l'andamento della pandemia. Se l'indice Rt nazionale dovesse confermarsi sotto l'1 i confini regionali tra zone gialle potrebbero riaprire, ma se i contagi dovessero aumentare  - anche a causa degli assembramenti degli ultimi giorni e della diffusione delle varianti Covid - la situazione potrebbe restare così com'è. Da accertare anche che non cambino colore le regioni che, al momento, si trova in zona gialla.Comunque, oggi alle 9 è convocato il Consiglio dei ministri con all’ordine del giorno alcune leggi regionali e, da prassi, "varie ed eventuali". E tra queste dovrebbe esserci una discussione del da farsi per il decreto in scadenza.

Impianti da sci

Dopo l’approvazione da parte del Comitato Tecnico scientifico del Protocollo di sicurezza per la messa in moto degli impianti sciistici, tutto è pronto per l’avvio della stagione che scatterà il 15 febbraio nelle regioni gialle (esclusa quindi, sull’arco alpino, la provincia di Bolzano, interamente in lockdown). Le regole validate dal Cts sono restrittive.

Impianti di sci: le nuove linee guida dopo i rilievi del Cts / PDF

Sport, palestre e piscine

Palestre e piscine, la riapertura si avvicina. Le nuove regole del protocollo per la riapertura studiato dal ministero dello Sport sono passate al vaglio del Comitato tecnico scientifico, che le ha sostanzialmente validate. La chiusura delle strutture sportive era stata decisa dal dpcm del 16 gennaio e scadrà il 5 marzo. Se non succederà nulla, dal 6 marzo tutti potranno tornare ad allenarsi. Una situazione che però appare improbabile. Il governo (attuale o futuro) dovrà decidere quali restrizioni applicare, anche alla luce delle indicazioni dei tecnici. Il documento allo studio riguarda più in generale la riapertura degli impianti sportivi, che dovrebbe essere modulata diversamente a seconda del colore delle regioni. Ma quali sono le novità maggiori per le zone arancioni e gialle (in zona rossa ovviamente rimane la chiusura)? Per le palestre gli scienziati confermano quanto già era emerso come ipotesi nelle ultime settimane: e cioè riapertura limitata solo per lezioni individuali. Per quanto riguarda le piscine, il Cts chiede che sia assicurato a ogni utente uno spazio minimo di 10 metri quadrati (il ministero proponeva 7). Inoltre è previsto l’ok per le attività sportive e di danza indirizzata ai bambini che vanno a scuola. Le p
recauzioni essenziali restano: tutti gli strumenti vanno costantemente sanificati, vietate le docce, si potrà bere solo da bicchieri monouso o da bottiglie personali, usare tappetini propri o da sanificare dopo ogni uso. Ovviamente in tutte le strutture dovranno essere a disposizione dispenser di gel igienizzante. Per quanto riguarda più in generale l’attività fisica, sarà necessario mantenere sempre la distanza interpersonale di 2 metri.

I colori delle regioni: la nuova mappa dal 12 febbraio

Come già detto in precedenza parlando degli spostamenti tra regioni, anche le altre decisioni dipenderanno dal monitoraggio settimanale sull'andamento della pandemia da Covid, in programma venerdì 12 febbraio, giorno in cui si riunirà la Cabina di Regìa, costituita da rappresentanti del Ministero della Salute, dell’Istituto superiore di Sanità e della Conferenza delle Regioni. In base ai risultati, saranno varate le ordinanze realtive ai cambi di colore dei vari territori nel sistema di zone Covid studiato per il contenimento dei contagi. Al mometno, in zona gialla ci sono:  Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Toscana, Valle d'Aosta, Veneto. Mentre, in zona arancione: Provincia Autonoma di Bolzano (che però con ordinanza regionale entra in lockdown), Puglia, Sicilia, Umbria. dall'8 febbraio sono tornate in vigore alcune microzone rosse, già utilizzate da qualche regione durante la prima ondata. In particolare, in Toscana, la zona rossa interesserà il comune di Chiusi, in provincia di Siena; in Umbria saranno invece in zona rossa la provincia di Perugia, i comuni di Amelia, Attigliano, Calvi dell'Umbria, Lugnano, Montegabbione e San Venanzo, in provincia di Terni. In Abruzzo, si tingono di rosso i comuni di Atessa e San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti, e Tocco da Casauria, in provincia di Pescara. Anche in Molise 27 comuni vedranno un inasprirsi delle limitazioni per cercare di frenare la corsa del virus, così come, in Sicilia, il comune di Tortorici, in provincia di Messina.

Zona rossa, arancione e gialla: i nuovi colori delle regioni/ LA MAPPA

Il Dpcm del 5 marzo

I tempi sono invece più lunghi per il prossimo Dpcm, che disegna il quadro normativo delle misure anti contagio: scade infatti il 5 marzo il decreto del presidente del Consiglio attualmente in vigore, con la divisione delle Regioni in fasce di rischio (gialla, arancione e rossa), il coprifuoco e la chiusura di bar e ristoranti alle 18.

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