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Dir. Resp.
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Edizione del 08/02/2021
Estratto da pag. 1
Italia delle Regioni
In merito al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sulleInfrastrutture, le regioni italiane chiedono un reale coinvolgimento sulleopere strategiche per il Paese. Maggiore concertazione con le Regioni,chiarezza sugli strumenti di programmazione, sui finanziamenti e sulleprerogative dei Commissari. Queste in sintesi le richieste che i rappresentantidella Conferenza delle Regioni hanno rivolto al Parlamento nel corso diun’audizione – davanti alle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti dellaCamera – sul nuovo testo dello Schema di DPCM per l’individuazione degliinterventi infrastrutturali (previsto da Decreto Sblocca cantieri).L’audizione, in videoconferenza ha visto la partecipazione di FulvioBonavitacola (Vicepresidente della Regione Campania e Coordinatore dellaCommissione infrastrutture e trasporti della Conferenza delle Regioni e delleProvince autonome), Elisa De Berti (Vicepresidente della Regione Veneto), MarcoFalcone (Assessore della Regione Siciliana), Stefano Baccelli (AssessoreRegione Toscana), Anna Maurodinoia (Assessore Regione Puglia), Marco Gabusi (Assessore Regione Piemonte), Vincenzo Niro (Assessore RegioneMolise), Francesco Baldelli (Assessore Regione Marche), Graziano Pizzimenti (Assessore Regione Friuli Venezia Giulia), Donatella Merra (Assessore RegioneBasilicata).“Questo Dpcm – ha spiegato Fulvio Bonavitacola – c nferma l’esigenza dirafforzare una preventiva concertazione Stato/Regioni sulle opere pubbliche dimaggiore complessità e criticità in fase attuativa. Non siamo contro l’utilizzodei Commissari straordinari per la realizzazione di opere complesse e urgenti.Ma non possiamo avallare la logica di un commissario per ogni opera pubblicaimportante, perché questo significa commissariare l’intera pubblicaamministrazione. Le malattie della PA non si curano esautorando gli organiordinari perché non funzionano, ma mettendoli in condizione di funzionare. Ilche significa: semplificare le procedure e potenziare gli organici, aprendo aduna nuova leva di dirigenti e funzionari, soprattutto competenti nellediscipline tecniche e della digitalizzazione.Quanto alla istituzione di Commissari non siamo aprioristicamente contrariall’idea, ma è evidente che questa figura dovrebbe rappresentare l’eccezione enon certo la regola. Il problema che va affrontato è quello di rendere piùefficiente la Pubblica amministrazione per metterla nelle condizioni di gestiregli appalti in modo moderno ed efficace. Per questo avevamo presentato unpacchetto di proposte in occasione del decreto semplificazione, ma siamorimasti purtroppo inascoltati.Nel corso dell’audizione abbiamo quindi ribadito la necessità di coinvolgerepreliminarmente le Regioni nella pianificazione delle opere strategiche per iterritori, anche mediante il coinvolgimento nella redazione del Piano Generaledei Trasporti e della Logistica, nonché del Documento Pluriennale diPianificazione (DPP). Serve insomma una visione d’insieme che faccia delleinfrastrutture la leva di un nuovo sviluppo in grado di far competere l’Italiacon le altre aree nel nord Europa, aperto al Mediterraneo, che accorci ledistanze socio economiche fra le aree nord sud del Paese. E’ il momento – haconcluso Bonavitacola – di contrastare la dispersione ed affermare una visioned’insieme, cui rendere coerenti tutte le risorse disponibili: Recovery, Fondistrutturali europei, Fondi sviluppo e coesione nazionali”.L’Associazione dei Comuni italiani Anci ha espresso soddisfazione per il lavoro Commissione sugli anziani. Riformare strutture per performance diqualità. Come riferito da Angela Gall nell’articolo apparso sul sito dei Comuniitaliani: “La commissione guidata da monsignor Paglia, voluta dal ministroSperanza, per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per lapopolazione anziana ci ha consegnato – a mio avviso – analisi eproposte interessanti su come intervenire sul piano legislativo per ridisegnaregli strumenti e le politiche di gestione che riguardano gli anziani,soprattutto gli anziani non autosufficienti. Ringraziamo la Commissione perl’apprezzamento al contributo
fornito dall’Anci e soprattutto per ilriconoscimento, in questo percorso di innovazione e di riforma, del ruolocentrale non solo delle regioni ma anche e soprattutto dei Comuni italiani”. E’quanto ha rimarcato il delegato Anci al welfare e sindaco di Reggio Emilia,Luca Vecchi in audizione presso la Commissione per la riforma dell’assistenzasanitaria e sociosanitaria per la popolazione anziana.“Apprezziamo il fatto – ha proseguito il delegato Vecchi – che la Commissionemetta al centro della riforma la persona, l’anziano ponendosi l’obiettivo dilavorare sul rafforzamento della domiciliarità: ovvero del sostegno nonsoltanto attraverso singole prestazioni ma nella logica della presa in caricocontinuativa dell’anziano all’interno della propria abitazione laddovepossibile. Un aspetto fondamentale che abbiamo sostenuto auspicando tuttaviache vi sia un salto di qualità importante in termini di risorse per dare gambead un indirizzo politico di questo genere”.Nel corso dei lavori spazio anche al tema delle strutture per anziani su cuiVecchi ha precisato: “Abbiamo condiviso e sollecitato che tutto il tema dellestrutture per anziani, tanto quelle semi residenziali che residenziali e dico-housing siano parte integrante di una strategia complessiva. Perché talistrutture siano economicamente sostenibili e capaci di offrire delle perfomancedi qualità anche in uscita dall’epoca del Covid. E per fare questo c’è bisognodi un sostegno normativo, amministrativo e talvolta anche economico perché talistrutture siano in grado di fornire prestazioni qualitativamente adeguate”.©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate dipubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere allaRedazione