corrieredibologna.corriere.it
Dir. Resp.
Tiratura: n.d. - Diffusione: n.d. - Lettori: 17829
Edizione del 28/01/2020
Estratto da pag. 1
Coronavirus, anche l’Alma Mater ferma i viaggi degli studenti in Cina
La prorettrice: «Ci stiamo attivando per limitare tutti i rischi». Coordinamento regionale
shadow

Stampa

Email

«Ci stiamo allineando ai dettami del ministero per ridurre i flussi e limitare i rischi, evitando di esporre studenti e docenti: dalla nostra università c’è molta mobilità verso i Paesi asiatici e verso la Cina in particolare». Anche l’Alma Mater, come la Ca’ Foscari di Venezia ed altri atenei italiani, si avvia a sospendere i collegamenti con la Cina a causa dell’emergenza Coronavirus.

');

}

La lettera a tutti i responsabiliIn una lettera recapitata a tutti i delegati per l’internazionalizzazione e ai responsabili di accordi di settore col Paese più colpito dall’epidemia, infatti, si invitano «studenti e docenti che devono svolgere un periodo di mobilità in tutta la Cina continentale a posporre il viaggio fino a quando la situazione diventi stabile». «Questa decision è arrivata dopo aver parlato col ministero, che sta scoraggiando i viaggi verso l’Asia e la Cina –spiega la professoressa Alessandra Scagliarini, prorettrice per le relazioni internazionali dell’Alma Mater-. Ma non li stiamo bloccando: abbiamo chiesto a tutti di posticiparli. La situazione è in piena evoluzione e va monitorata continuamente: nessuno vuole isolare la Cina, ma loro stessi sanno che c’è un problema, tanto da essere i primi a bloccare i flussi». «La provincia più a rischio è quella di Wuhan, ma in via precauzionale abbiamo deciso di avvertire e rallentare le procedure di partenza verso tutto il Paese –continua Scagliarini-. Era già da un po’ che alcuni docenti ci chiedevano indicazioni, così, dopo aver seguito le evoluzioni degli ultimi giorni, abbiamo capito che era il momento per allinearsi ai dettami del ministero. È una decisione concordata per evitare che la situazione possa diventare critica».

Coordinamento regionaleIntanto, anche la Regione Emilia-Romagna prende provvedimenti. Il primo è l’istituzione un gruppo di coordinamento per monitorare sul territorio, in raccordo col Ministero della Salute, la situazione relativa al virus, con l’obiettivo di favorire uniformità e appropriatezza di azioni tra le aziende sanitarie. Non solo: da viale Aldo Moro è anche partita una lettera ai direttori generali e sanitari delle aziende sanitarie e ai direttori dei dipartimenti di sanità pubblica, dove si riportano le informazioni aggiornate ricevute a Roma, sabato scorso, durante una riunione tecnica convocata proprio al Ministero della Salute per fare il punto con le Regioni. Tra le indicazioni fornite, oltre a quella di segnalare tempestivamente al dipartimento eventuali casi sospetti, ci sono anche i criteri per la definizione dei casi da segnalare, le modalità di diagnosi e di raccolta dei campioni. Per i viaggiatori che provengono dai territori coinvolti dall’epidemia sono disponibili strumenti informativi predisposti dal Ministero della Salute con le indicazioni da seguire. Quella principale, in caso di comparsa di febbre o disturbi respiratori, è contattare il proprio medico.

Numero verde e controlliLo stesso dicastero guidato da Roberto Speranza ha anche messo a disposizione un numero verde, 1500, per avere informazioni dirette, mentre è anche attivo e costantemente aggiornato il portale www.salute.gov.it dove sono disponibili gli strumenti informativi predisposti per i viaggiatori e le risposte alle domande più frequenti. Ad oggi, comunque, resta confermata l’assenza di casi di infezione rilevati in Italia. Infine, durante l’incontro di Roma, lo stesso ministro Speranza ha fornito un’informativa sull’epidemia Coronavirus per accelerare l’efficacia operativa. «L’intento- spiega il coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni, Luigi Icardi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte - è di costruire, nel miglior modo possibile e velocemente, una rete nazionale epidemiologica, evitando inutili allarmismi e rilevando come lo stesso Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, ritenga che già ora l’Italia abbia impostato le misure più significative a livello mondiale. Il sistema Paese sta funzionando, lavo
riamo tutti per migliorare ulteriormente il livello di coordinamento ministero-Regioni».