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Edizione del 05/02/2021
Estratto da pag. 1
Pronte per l’Abruzzo 50mila dosi di vaccino 
PESCARA. In Abruzzo, a febbraio, è previsto l’arrivo di 50mila dosi e tra due settimane inizierà la vaccinazione per gli over 80. Una campagna vaccinale che vedrà scendere in campo anche Comuni, medici di famiglia e vaccinatori reclutati attraverso i bandi nazionali. L’Abruzzo prepara la fase 2 e ieri il governatore Marco Marsilio, a margine della conferenza Stato-Regioni sulla rimodulazione del piano vaccinale, ha rilanciato la proposta di sviluppare la produzione del vaccino italiano. 50MILA DOSI. Vista la grande richiesta da parte di anziani, persone disabili e con malattie croniche che si sono prenotati per essere vaccinati, la Regione si sta organizzando per essere pronta per l’avvio di questa nuova fase. Tutto dipenderà dalla disponibilità delle dosi dopo i ritardi nelle consegne registrati nell’ultimo mese. A febbraio l’Abruzzo riceverà circa 50mila dosi di vaccino, con un taglio del 20% rispetto alla stima iniziale. «È un dato previsionale che dev’essere confermato di settimana in settimana», spiega Maurizio Brucchi, referente regionale per le vaccinazioni. «Noi stimiamo di avere 50mila dosi a febbraio, ma questo numero può cambiare perché riceviamo la conferma del carico solo settimana per settimana. Questo, purtroppo, ci impedisce di fare una programmazione a lunga scadenza». Lunedì scorso sono arrivate 1.400 dosi di Moderna e 7.020 di Pfizer. «A breve dovrebbero arrivare anche i vaccini AstraZeneca che, però, saranno utilizzati solo per vaccinare le persone al di sotto di 55 anni». TERAMO LA PRIMA A PARTIRE. L’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, ha indicato ai direttori delle quattro Asl la data del 15 febbraio per partire con la vaccinazione degli over 80. «Probabilmente, ci sarà chi partirà prima con le vaccinazioni agli anziani», dice Brucchi, «ad esempio la Asl di Teramo che ha già completato la prima fase. Altre, invece, potrebbero partire qualche giorno dopo il 15 perché devono prima finire di vaccinare gli operatori sanitari. La notizia più importante, comunque, è che l’Abruzzo a metà febbraio sarà pronto per vaccinare gli anziani».MEDICI DI FAMIGLIA E SINDACI. La seconda fase vedrà in prima linea anche i Comuni, che dovranno mettere a disposizione strutture alternative agli ospedali per vaccinare gli anziani, e i medici di base che avranno il compito di somministrare le dosi. Secondo un accordo di massima i sanitari dovrebbero ricevere 10 euro per una somministrazione in ambulatorio e 28 euro se l’iniezione avviene in casa del paziente. «Siamo pronti a partire e lo faremo andando sul territorio», spiega il presidente della Regione Marsilio. «La vaccinazione della popolazione interessata non si può fare soltanto negli ospedali, ma verranno messe a disposizione anche altre strutture: stiamo lavorando con le amministrazioni a partire da quelle regionali, quelle aziendali, delle Asl, anche con il coinvolgimento dei Comuni, dei medici di medicina generale, che nel frattempo stiamo vaccinando, e quindi questo incrementerà la capacità di vaccinazione. Peraltro», aggiunge Marsilio, «stiamo anche cominciando a reclutare i vaccinatori, attendendo dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri che arrivino quelli che sono stati reclutati attraverso i bandi nazionali. Speriamo che il piano funzioni e che ci diano le risorse per poter fare questa imponente campagna vaccinale».CONFERENZA STATO-REGIONI. Nella riunione di ieri in videoconferenza sull’aggiornamento del piano vaccinale, alla quale hanno partecipato anche il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, è stato raggiunto un accordo unanime Stato-Regioni sulla distribuzione dei tre vaccini oggi disponibili. Le dosi Pfizer e Moderna saranno somministrati a over 80 e ai più fragili (fase 2), quelle di AstraZeneca al di sotto dei 55 anni a personale scolastico docente e non docente, forze armate e di polizia, personale carcerario e detenuti (fase 3). Per l’Abruzzo ha partecipato Marsilio. «La conferenza delle Regioni ha accolto la mia richiesta di mettere all’ordine del giorno il tema di come s
ostenere da parte delle Regioni lo sviluppo del vaccino italiano», spiega il governatore. «Posizione che è stata poi rappresentata dal presidente dell’Emilia Stefano Bonaccini al commissario Arcuri e al Governo nel corso della successiva riunione dedicata all’aggiornamento del piano vaccini. Il commissario Arcuri ha apprezzato la proposta, ritenendo utile il coinvolgimento delle Regioni per velocizzare e anticipare l’inizio della produzione, riservandosi di inviare entro la giornata di domani (oggi per chi legge, ndr) una relazione dettagliata alle Regioni stesse, relazione che approfondiremo nella prossima seduta. Sono molto soddisfatto del fatto che tutte le Regioni abbiano condiviso la mia richiesta», conclude Marsilio, «volta a sostenere lo sviluppo del vaccino italiano, seguendo la strada già tracciata dalla Regione Lazio che ha avviato con un proprio contributo la prima fase della sperimentazione».©RIPRODUZIONE RISERVATA