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Edizione del 04/02/2021
Estratto da pag. 1
Astrazeneca agli under 55. Ecco le nuove indicazioni
La Regione non esclude di reperire sieri in autonomia
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Per affrontare la prossima fase della campagna vaccinale, che sarà dedicata a tutti gli over 80, la distribuzione delle dosi alle varie regioni avverrà seguendo il criterio di assegnare un numero di vaccini pari agli ultraottantenni che sono assistiti dai rispettivi sistemi sanitari. Poi gli eventuali squilibri saranno bilanciati. È soddisfatto Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell’Emilia-Romagna, al termine dell’incontro che ieri lo ha visto riunito con i «colleghi» presidenti ai ministri Roberto Speranza (Salute) e Francesco Boccia (Affari regionali), oltre al commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri. Nel frattempo da viale Aldo Moro non viene chiusa la strada all’ipotesi, già avanzata dal Veneto, di poter acquistare vaccini in autonomia: dall’assessorato alla Sanità non viene smentita la possibilità che una simile soluzione possa essere seguita, anche se la possibilità reale di farlo è tutta da verificare.

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I temi sul tavolo Altri temi trattati sono stati l’accordo con i medici di medicina generale; l’accelerazione sull’utilizzo degli anticorpi monoclonali; l’apertura al vaccino russo Sputnik e la collaborazione nello sviluppo di un siero italiano. Ma soprattutto sono state individuate le categorie con le quali iniziare a vaccinare con AstraZeneca (dovrebbe aiutare a portare a 14 milioni di italiani vaccinati entro aprile): popolazione entro i 55 anni e quindi personale scolastico e universitario, forze dell’ordine ed esercito, ma anche personale penitenziario e ai detenuti. Per gli anziani durante il summit è passata la proposta sposata dall’Emilia e dalla maggioranza delle Regioni, praticamente in modo unitario. «Confermando l’auspicio che la situazione nazionale trovi al più presto una soluzione, proseguire con la campagna vaccinale rimane la priorità — spiega Bonaccini —. Come tutti sappiamo, gli anziani sono la categoria più colpita ed è fondamentale metterla in sicurezza il prima possibile. Per questo abbiamo convenuto di assegnare a ogni Regione e Provincia Autonoma un numero di dosi di vaccini pari al numero degli ultraottantenni che vi sono assistiti. Resta però imprescindibile l’arrivo delle dosi nel numero previsto». Bonaccini ha inoltre spiegato che insieme agli altri governatori «è stato sollecitato il governo a una verifica su tutti i vaccini presenti sul mercato, non c’è tempo da perdere, le Regioni sono pronte a offrire la massima collaborazione».

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