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Edizione del 04/02/2021
Estratto da pag. 1
Covid-19, accordo Governo-Regioni: Astrazeneca a under 55 prof, polizia e carceri
Pfizer e Moderna agli over 80 e ai più fragili. Obiettivo: somministrare 14 milioni di dosi entro aprile. Lunedì arriva il primo carico di dosi del vaccino britannico
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03 febbraio 2021I vaccini Pfizer e Moderna saranno somministrati agli over 80 e ai più fragili, quello di AstraZeneca al di sotto dei 55 anni a personale scolastico docente e non docente, forze armate e di polizia, personale carcerario e detenuti.

Sono le linee di rimodulazione del piano vaccinale emerse nell'incontro di oggi tra governo Regioni, secondo quanto si apprende. Si tratta rispettivamente della fase 2 e 3 della campagna, che entreranno nel vivo dopo l'arrivo, lunedì, del primo carico di dosi di Astrazeneca. Secondo quanto riferito c'è accordo unanime Stato-Regioni sulla distribuzione dei 3 vaccini oggi disponibili.

Obiettivo del piano nazionale vaccino così come rimodulato oggi è somministrare 2 milioni di dosi a febbraio, 4 milioni a marzo e 8 milioni ad aprile per un totale di 14 milioni di dosi in un trimestre.

"La campagna di vaccinazione resti fuori da crisi e da contese politiche. E' la cosa più importante per tutto il Paese" ha detto, a quanto si apprende, il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine dell'incontro in videoconferenza.

Speranza: monoclonali accelerano, per Sputnik dipende da Ema

"Il tetto anagrafico (di 55 anni, ndr) per il vaccino AstraZeneca potrebbe essere superato in futuro dopo ulteriori valutazioni scientifiche", ha detto il ministro della Salute. "I vaccini sono essenziali, ma ci sono anche altre opzioni in valutazione, stiamo accelerando sugli anticorpi monoclonali". "Il vaccino russo? Non dobbiamo avere timori delle origini dei vaccini, quello che per noi è importante è il passaggio all'Ema (Agenzia europea del farmaco, ndr). Abbiamo sollecitato l'Ue alla valutazione scientifica sul vaccino russo e di altri Paesi".

Boccia: alla crisi politica Stato-Regioni risponde con unità e serietà

Alla crisi politica la Conferenza Stato-Regioni deve rispondere "con unità, serietà e velocità". E' quanto è emerso dal vertice convocato dal ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, a cui hanno partecipato anche il ministro della Salute, Roberto Speranza e il commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri.

"Siamo in una fase molto delicata sia dal punto di vista politico, ed è sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto nella gestione dell'emergenza sanitaria. Con il ministro Speranza ci siamo confrontati sull'opportunità di questa Stato Regioni in una giornata così complessa, ma abbiamo condiviso con il presidente Bonaccini e con molti presidenti, durante la giornata, che i tempi della crisi non sono compatibili con le risposte immediati e quotidiane dell'emergenza- ha detto Boccia-. A maggior ragione dobbiamo uscire dal confronto di oggi con la consueta leale collaborazione e una risposta unitaria". Il ministro ha sottolineato che "chi siede qui ha il dovere di anteporre l'unità, la serietà e la velocità davanti a tutto nella campagna di vaccinazione e negli interventi sulle reti sanitarie regionali".

Bonaccini: distribuzione fra Regioni in base a over 80 assistiti

"Confermando l'auspicio che la situazione nazionale trovi al più presto una soluzione, proseguire con la campagna vaccinale rimane la priorità: per questo oggi abbiamo definito con il Governo le modalità della prossima fase, che sarà dedicata alla popolazione over 80". Così il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, al termine dell'incontro. "Come tutti sappiamo, gli anziani sono la categoria più colpita dalla pandemia ed è fondamentale metterla in sicurezza il prima possibile. Per questo abbiamo convenuto di assegnare a ogni Regione e Provincia Autonoma un numero di dosi di vaccini pari al numero degli ultraottantenni che vi sono assistiti. Successivamente, si procederà a compensazioni". Per Bonaccini, "resta imprescindibile l'arrivo delle dosi nel numero previsto, affinché non si vanifichin
o i singoli piani vaccinali regionali".