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Edizione del 28/01/2021
Estratto da pag. 1
"Una zona gialla rafforzata per la regione" - Cronaca
La richiesta del governatore Acquaroli al ministro Speranza: i dati sono buoni, limitazioni per bar e ristoranti solo nel fine settimana
Il governatore delle Marche ci prova: "Un giallo rafforzato in regione dalla prossima settimana". Il ragionamento di Francesco Acquaroli è semplice: "Abbiamo un Rt stabilmente sotto l’1 ormai da settimane e in questi ultimi giorni abbiamo avuto un calo nell’occupazione delle terapie intensive e dei posti letto. Insomma, un quadro buono che può permetterci di passare dalla zona arancione a quella gialla però con delle restrizioni". Ed è questa la proposta che il presidente ha fatto al ministro della Salute Roberto Speranza al quale ha inviato una lettera. In sostanza le Marche sarebbero gialle dal lunedì al venerdì mentre nei fine settimana la Regione provvederebbe a un’ordinanza restrittiva che preveda ad esempio la chiusura dei centri commerciali o limitazioni per bar e ristoranti. Tutto per dare almeno un pochino di respiro alle tante attività economiche che sono sempre più in difficoltà. Acquaroli è "preoccupato" per la tenuta del tessuto socio-economico delle Marche: "Riteniamo – spiega – che il continuo restringimento, sbatte con la condizione di migliaia di imprese e famiglie, che iniziano ad avere una sofferenza importante". Da qui la richiesta al governo di "una presa d’atto importante, che faccia coincidere alle ordinanze di chiusura il contributo alle attività che non possono operare".

E domani sarà il giorno della verità. Prima la riunione della Conferenza delle Regioni e poi la decisione del Comitato tecnico scientifico che annuncerà gli eventuali cambi di colore per le varie realtà. Acquaroli ha messo sul piatto, per convincere Roma, anche le numerose attività svolte sul territorio come lo screening di massa "al quale hanno aderito oltre 200mila percone e che ha portato alla luce quei positivi che altrimenti non avremmo trovato". E poi l’aumento delle terapie intensive che sono arrivate a 233, di fatto facendo calare la percentuale di occupazione e quindi anche il superamento della soglia critica, e poi il calo di ricoveri negli ospedali. Insomma una serie di numeri che giustificherebbero il passaggio alla zona gialla semmai "rafforzata". Anche perché, comunque, il numero di positivi che ogni giorno vengono individuati è stabile con percentuali che oscillano intorno al 25% rispetto ai tamponi molecolari effettuati e senza considerare gli antigenici.

Alfredo Quarta

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