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Edizione del 27/01/2021
Estratto da pag. 1
Friuli Venezia Giulia e Liguria: «Vaccini siano ripartiti in base alla quota di anziani»
I governatori chiedono al commissario Arcuri di correggere il meccanismo di ripartizione in vista della distribuzione programmata per febbraio 
TRIESTE Che il Friuli Venezia Giulia finisca nella zona “rosso scuro” nella mappa europea del contagio è una possibilità che i dati di questa settimana sfateranno prima che diventi realtà. Lo assicura il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, che in compenso ieri ha scritto una lettera a quattro mani con il collega ligure Giovanni Toti, chiedendo al commissario straordinario Domenico Arcuri un correttivo nei meccanismi di distribuzione dei vaccini, che tenga conto delle percentuali di anziani nelle popolazioni regionali. La missiva, inviata anche al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, rileva che «la distribuzione programmata dei vaccini per il mese di febbraio è fondata sul criterio della proporzionalità rispetto alla popolazione generale regionale».«Condividendo lo spirito dell’applicazione di tale criterio – scrivono Toti e Fedriga – sarebbe auspicabile che la distribuzione fosse coerente alla numerosità della popolazione». Il piano strategico prevede infatti tra le priorità l’immunizzazione delle persone in età avanzata. Per questo, i due governatori suggeriscono «di procedere alla distribuzione dei vaccini anti proporzionalmente alla numerosità della popolazione target individuata per fascia d’età nelle diverse regioni, ad esempio il numero di individui con età superiore a 80 anni per le distribuzioni nei mesi di marzo e aprile e con età superiore a 75 anni per le distribuzioni nel mese di maggio».Leggi ancheCoronavirus, ecco perché l'Ue ha inserito la regione Fvg tra le quattro zone italiane a rischio “rosso scuro” Quanto alla zona “rosso scura”, ieri Fedriga l’ha definita «una cosa molto aleatoria, che non accadrà»: «Già i dati di questa settimana mostreranno che saremo sotto i famosi 500 per 100 mila abitanti». Inoltre, «questo tipo di parametro, che abbiamo abolito per il calcolo delle nuove zone in Italia, cioè l’incidenza dei contagi su 100 mila abitanti, è sbagliato perché penalizza i territori che fanno più tamponi». Sarebbe questo il caso del Fvg, ha concluso, «la regione che in proporzione fa più tamponi molecolari».Leggi ancheIn Fvg riaprono le prenotazioni per le prime iniezioni del vaccino anti Covid: ecco come si riparteA Bruxelles si sono mossi a favore delle regioni potenzialmente “rosso scure” (oltre al Fvg, Veneto, Emilia Romagna e Provincia autonoma di Bolzano) gli europarlamentari leghisti. Mara Bizzotto ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione Ue chiedendo che «Bruxelles e l’Ecdc (Centro Europeo per il controllo delle malattie) modifichino rapidamente i criteri di valutazione con cui vengono definite le zone rosso scuro». La collega Rosanna Conte ha aggiunto: «L’Europa sta dimostrando di non aver capito ancora nulla della pandemia che stiamo vivendo».Leggi ancheCampagna vaccinale in Fvg, attesa tra tre giorni la nuova fornitura Pfizer Di segno opposto la lettura del componente della commissione Paritetica Stato-Regione Fvg Salvatore Spitaleri: «Debolissimo il tentativo di giustificarsi indicando che altre regioni sono nella stessa situazione oppure prendersela con i parametri o la Ue: è poco credibile chi ha portato il Fvg ai dati peggiori in Europa per i decessi con Covid, con un’incidenza di 162 per milione di abitanti. Numeri scomodi ma implacabili, anche se raffrontati al dato anagrafico». Per Spitaleri «implicite sottovalutazioni o discarichi di responsabilità non devono aggiungersi alle gravissime carenze di direzione e organizzazione denunciate nei mesi scorsi nei confronti di chi guida la sanità regionale, dall’assessore all’Arca ad alcune direzioni generali».Il quadro sanitario, infine, fa discutere i forzisti. La senatrice Laura Stabile presenta al ministro Speranza un’interrogazione sul «numero di medici in Fvg», definendo «grave» la situazione. Il gruppo in consiglio comunale di Forza Italia afferma invece che la carenza organica riguarda «semmai il personale infermieristico e socio-sanitario». —© RIPRODUZIONE RISERVATA